"Aung San Suu Kyi non ha ancora visto il film, lo vedrà quando sarà abbastanza forte. Il film in Myanmar è vietato, ma al momento è il più piratato, e questa volta posso anche accettare la pirateria quando aiuta la causa della democrazia di un popolo". Così il regista parla di The Lady, il film sull'oppositrice non violenta della dittatura militare birmana e Premio Nobel per la Pace, nella sale in 150 copie con la neonata Good Films
In sala il 9 marzo, distribuito da Iris Film, L'arrivo di Wang, inconsueto film di fantascienza dei Manetti Bros. sui temi dell'incomunicabilità e della diversità. Ambientato in gran parte in una camera segreta, durante un rude interrogatorio, il film è definito dal suo protagonista Ennio Fantastichini 'fantascienza da camera'. "Per noi - dicono i registi - è un modo di affrontare il tema del pregiudizio in maniera spettacolare. E ci riferiamo anche al pregiudizio 'positivo', che vede sempre nel diverso qualcosa di buono. La verità è che bisogna conoscere l'altro prima di poterlo giudicare"
L'attrice de Il papà di Giovanna ha esportato il suo talento in terra di Germania con Glück (Bliss) di Doris Dörrie, un film spiazzante che inizia come un dramma social-sentimentale e poi sterza violentemente nella crime-comedy grottesca. Impegnata in questi giorni sul set (segretissimo) di La bella addormentata di Marco Bellocchio sull'eutanasia, in Glück ha recitato in tedesco: "Ho capito che potevo integrare le difficoltà della lingua con le difficoltà del mio personaggio, da elaborare e superare"
In Panorama Dokumente il documentario shock sui fatti di Genova 2001. Gli autori: "La crisi economica in cui sono piombati Italia, Grecia e Usa è figlia del G8 di Genova. E' come se il mondo intero fosse stato caricato su un treno in corsa a folle velocità verso il crack delle banche americane, e quella battaglia tra due visioni del mondo, vinta dalle multinazionali, ha oscurato le decisioni che si prendevano tra i potenti della Terra". Nel film le immagini inedite delle molotov che entrano alla scuola Diaz
"Anche se non sembra, ha spianato la strada al femminismo. A quell'epoca era inconcepibile che una donna potesse diventare primo ministro, non c'erano donne ai posti di comando, ma solo infermiere e insegnanti". Così Meryl Streep parla di Margaret Thatcher, la Lady di ferro che potrebbe regalarle il terzo Oscar, dopo una pioggia di altri premi, dal Golden Globe al Bafta. Mentre Berlino le ha consegnato l'Orso alla carriera: "Vengo da una cittadina del New Jersey, non avrei mai immaginato di salire su questo palco"
La trentenne attrice palermitana è la Shooting Star italiana della 62/a Berlinale, fiera del suo ruolo di ambasciatrice perché "noi italiani ci buttiamo sempre giù, ed essere ricercati all'estero vale tantissimo". Lanciata da Virzì con Tutta la vita davanti, ha fatto la commedia, il film in costume e quello d'autore, e a Potsdamer Platz è stata premiata nientemeno che da John Hurt
Applausi al Festival di Berlino per Cesare deve morire, il Giulio Cesare di Shakespeare messo in scena dai detenuti di Rebibbia. Per i veterani Paolo e Vittorio, che hanno accettato la sfida del concorso, un film girato "con grande emozione e con la stessa incosciente spavalderia degli inizi". E spiegano: "Bruto è il vero protagonista della tragedia, colui che capisce cos'è la tirannia che sta avanzando. Spero che chi vede questo film senta dentro di sé la necessità di vivere in un mondo dove non ci siano Cesari da uccidere, dove la libertà non sia conculcata"
Dopo l'apprezzato Caramel, l'affascinante regista e attrice libanese torna con E ora dove andiamo?, che sarà distribuito in Italia da Eagle in 100 copie a partire dal 20 gennaio. Un film che mescola dramma, commedia e musical per raccontare l'assurdità della guerra. "Vedo il cinema come un'arma pacifica - dice l'autrice - E lo humour permette a noi cineasti di dire in maniera intelligente quel che altrimenti non potremmo dire, senza il rischio di attacchi e censure"
Nell'ultimo giorno di riprese, siamo stati sul set di Io e te, il film che riporta il grande regista al lavoro quasi nove anni dopo The Dreamers. Il quattordicenne Jacopo Olmo Antinori e la giovane fotografa Tea Falco sono i due fratelli del romanzo di Niccolò Ammaniti, un libro che Bertolucci ha scelto perché parla di una delle sue ossessioni, l'adolescenza, e per il luogo chiuso in cui si svolge la vicenda, una cantina. Così ha potuto muoversi sul set sulla sua "sedia elettrica". Quanto all'idea di girarlo in 3D, accarezzata e poi accantonata, spiega: "Il processo delle riprese è incredibilmente rallentato e avrebbe messo in pericolo la mia velocità nel cercare di acchiappare quello che ho davanti"
Più che un film per il pubblico europeo Il principe del deserto, la favola a lieto fine prodotta da Tarak Ben Ammar, con il suo tono tra l'epico e l'avventuroso, sembra soprattutto rivolta al Maghreb. Il regista conferma: "Ho cercato di offrire una visione la più onesta e la più documentata possibile del mondo arabo, così nel corso della lavorazione ho consultato specialisti del Corano e della società civile". Nel film, in sala il 23 dicembre, Tahar Rahim, Antonio Banderas, Freida Pinto e Mark Strong
L'attore è lo "spirito noir" del festival di Courmayeur, che inaugura un concorso con Rabarbaro Zucca. Già interprete de Il passato è una terra straniera e Fortapasc, presto vestirà i panni del Giovane Montalbano, ma su quel ruolo vige il top secret. Prossimamente sarà sullo schermo tra i protagonisti del film di Mordini tratto dal romanzo della Avallone. "In quel personaggio c'è molto del mio vissuto all'ombra di una fabbrica minacciosa, è stato interessante confrontarsi col personaggio"
Il castello, in concorso a Italiana.Doc, ha vinto il Premio speciale della giuria e il Premio Avanti! Gli autori: "Il nostro è un documentario sulle pratiche del controllo, nel male e nel bene, all'aeroporto intercontinentale di Malpensa. E in questo contesto, dove le procedure prevalgono sull'individuo, facciamo emergere altro: le vite umane nell'arco delle quattro stagioni". Il loro film d'osservazione è il ritratto di una frontiera a volte drammatico, a volte ironico, a volte contemplativo
"Come nella Romania dopo Ceausescu o nella Spagna di Franco, l'arte è fondamentale nei momenti neri", riflette il regista americano, ma greco di origine. Il suo film Paradiso amaro, che ha debuttato al Festival di Torino, è tra i protagonisti degli Oscar con cinque candidature tra cui quella a George Clooney nel ruolo inedito di "sfigato", un avvocato hawaiano che riscopre il rapporto con la sua famiglia mentre la moglie, che lo tradiva, è in coma irreversibile per un incidente sportivo. "Clooney mi ricorda Marcello Mastroianni, non è una star ma un essere umano vero. E nella vita privata è molto divertente, anzi comico"
Il comico a ruota libera, al Torino Film Festival, dopo la proiezione di Round Midnight, il film di Bertrand Tavernier scelto per la sezione Figli & Amanti. Dall'amore per il jazz e l'opera lirica alla venerazione per Matteo Garrone, passando per la tournée teatrale Personaggi, che potrebbe dare vita anche a un nuovo film dopo il successo di Qualunquemente con una galleria delle sue maschere più amate. "L'attualità politica per ora non mi ispira, ma sto pensando a una nuova macchietta, quella del giornalista che crede di sapere tutto"
"Ulidi piccola mia è stato ispirato dal libro 'Fuga dalla follia. Viaggio attraverso la legge Basaglia" della psichiatra Maria Zirilli, in particolare da alcune storie di adolescenti pubblicate in appendice". Così il regista parmense che è in concorso a Torino 29 con il suo vitale esordio distribuito da Cinecittà Luce e prodotto da Indigo e Solares. Nel film pedina con sguardo delicato e pieno di comprensione il lento riscatto dalla sofferenza interiore della 18enne Paola, che vive in una casa famiglia insieme ad altre ragazze
Fairytale, diretto da Malgarini&Bisceglia, è la prima opera tutta italiana di un genere che in Usa vanta un'illustre tradizione. Al TFF è stato presentato il trailer del film prodotto da One More Pictures e Rai Cinema. "Immagini soprannaturali prendono letteralmente corpo grazie all'uso di software speciali - spiega la produttrice - Si possono creare dal niente esseri soprannaturali così come intere città. Fairytale, girato a Latina in 4 settimane e poi lavorato in computer grafica per 6 mesi, è la dimostrazione che queste tecniche non sono incompatibili col cinema autoriale"
Dal 20 gennaio in sala con Cinecittà Luce l'opera d'esordio dei gemelli torinesi, con Roberto Herlitzka e Olimpia Melinte. "Sette opere di misericordia non è un film religioso, ma una ricerca di spiritualità che ci riporta dalla pratica religiosa cattolica alla pietas romana, cioè il prendersi cura del corpo dell'altro", spiegano i due cineasti, già autori di documentari come Bakroman e Mio fratello Yang, che si sono ispirati anche al grande pittore. Il film, che ha fatto incetta di premi in molti festival, da Locarno a Marrakesh
Tutti lo ricordano mentre canta I'm easy in Nashville, la canzone con cui ha vinto un Academy Award. Keith Carradine rievoca quel momento unico della sua carriera e l'incontro con il regista, al centro di una grande retrospettiva al Torino Film Festival. "Bob amava gli attori e cercava l'essenza della persona. Un erede nel cinema contemporaneo? Paul Thomas Anderson"
Il regista di Garage Olimpo smonta i meccanismi della propaganda fascista nel suo documentario prodotto e distribuito da Cinecittà Luce e presentato al Festival. "Volevo un Mussolini simpatico, come simpatico è Silvio Berlusconi. Non traccio un parallelismo tra queste due epoche della storia italiana, ma cerco di capire il presente. E mi sono accorto che il populismo è peggiorato". Montaggio futurista e niente voice over, ma in sottofondo le confessioni di un ventenne di allora, "un borghese medio, perfetto per capire il delirio italiano"
"Sono cresciuto a South London e ho vissuto quattro rivolte, compresa quella dell'anno scorso che è stata la più grande. I giovani si ribellano perché vivono male, così il flash mob diventa flash rob". Joe Cornish parla della sua opera prima, che dopo il concorso al Festival di Torino, è in sala con Filmauro. Una miscela di fantascienza e realismo, Ken Loach e John Carpenter e tra i miti del regista c'è anche Dario Argento"
Scherza sulla mancata Palma d'oro, andata a The Tree of Life e racconta la genesi del suo film Miracolo a Le Havre, in sala con la Bim: "Volevo parlare del modo in cui i paesi europei trattano i profughi, senza educazione e senza umanità. La Comunità Europea lascia il peso maggiore dell'emigrazione su Spagna, Grecia e Italia. Ho iniziato a lavorare su questo tema senza sapere chi sarebbe stato il protagonista del mio film, poi ho incontrato un lustrascarpe senza clienti". Surreale e spiazzante come sempre, il cineasta è ospite del Torino Film Festival
"Considero l'esperienza di direttore di The Business Street conclusa per la responsabilità accettata con il nuovo incarico di AD di Cinecittà Luce". Così Cicutto che annuncia anche lo spostamento delle principali attività del mercato da via Veneto al museo Maxxi. Inoltre, come sperimentato quest'anno, gli Italian Screenings diventano Italian Preview, cioé un'anteprima di trailer di quello che sarà il nostro cinema, accompagnata da materiale che contenga le sinossi dei film e il dvd con tutti i trailer
Il produttore presenta al Festival di Roma la riedizione in 3D del classico d'animazione Il Re Leone, che in USA ha sbancato nuovamente i botteghini ottenendo in una settimana 100 milioni di dollari. In Italia arriverà l'11 novembre, seguito a fine mese dalle versioni per l'home entertainment. "E pensare che 17 anni fa, mentre lavoravamo al film, non eravamo convinti che al pubblico piacesse una storia di omicidio nel regno animale musicata da Elton John"
Il buddismo, la famiglia, il cinema, ma anche la critica a chi distorce il gioco dell'economia provocando gravi danni. "E' normale provare rabbia perché è come se ci avessero stuprati e i responsabili hanno anche fatto carriera. Così, in tutto il mondo, ci sono molte manifestazioni pacifiche". Ecco il pensiero di Richard Gere, quasi un amico di famiglia per il festival, che gli tributa il massimo omaggio e ripropone Days of Heaven di Terrence Malick, uno dei suoi primi film. Mentre in Campidoglio il sindaco Alemanno gli ha consegnato la Lupa: "Ci avevo già parlato due anni fa, mi ha colpito il suo interesse per il Tibet"