Interviste - Pagina 10

Ultimi articoli della categoria

Gabriele Salvatores: “1960” e oltre, così nasce l’Heimat italiano

Il cineasta, che fa parte della giuria di Quentin Tarantino, ha portato al festival il suo documentario sull'anno della Dolce vita e delle Olimpiadi di Roma realizzato con i materiali delle Teche Rai (e di Cinecittà Luce). Ma il film di montaggio diventa fiction grazie alla voce fuori campo di Giuseppe Cederna che racconta la storia attraverso gli occhi di un bambino di 10 anni. In onda su Raitre il 16 ottobre, poi in dvd da novembre

Pasquale Scimeca: “Il sogno perso dei due ‘Ntoni”

Esce con Cinecittà Luce Malavoglia di Pasquale Scimeca, versione contemporanea del capolavoro di Verga già vista al Lido, nella sezione Orizzonti. Inevitabili i paragoni con un precedente illustre. "Visconti girò La terra trema in una Aci Trezza che, nel 1948, era poco cambiata rispetto all'Ottocento dello scrittore, oggi le condizioni sociali sono mutate, ma i vinti restano sempre tali"

Carlo Mazzacurati: “Caduta e resurrezione di un regista”

Il regista padovano è di nuovo in concorso a Venezia, dove ha già vinto un Leone d'argento con Il toro, con un film tragicomico che nasce da uno spunto autobiografico. Protagonista Silvio Orlando nei panni di un 50enne in crisi creativa che si ritrova per caso a dover allestire la Passione del venerdì santo in un paesino della Toscana. Prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Cinema, uscirà con 01 Distribution in 300 copie il 24 settembre

Giada Colagrande: “Che ossessione la prima moglie”

Ancora a caccia di distribuzione, l'ultra-indipendente A Woman della regista abruzzese, che si è ispirata a Hitchcock e David Lynch in questo noir girato in Puglia, a Otranto, con il sostegno dell'Apulia Film Commission. Nel cast Jess Weixler, Stefania Rocca e Willem Dafoe

Marion Hansel, in silenzio davanti alla minaccia atomica

"Su questo tema c'è stato un silenzio di 30 anni dovuto al segreto di Stato imposto dal Ministero della Difesa francese, caduto solo tre-quattro anni fa. Ora è importante capire se gli esperimenti di Mururoa fossero giusti o sbagliati". Con Noir Océan Marion Hansel ci mostra - alle Giornate degli Autori - tre giovani soldati alle prese con un test nucleare di cui non sanno nulla e con il passaggio all'età adulta

Roberta Torre: “Miracolo a Catania”

La regista di Angela e Sud Side Story, torna ai suoi temi classici - il Sud e le figure femminili forti - con la storia di un rapporto mancato tra una madre che pensa solo al look e una figlia adolescente che crede di aver visto la Madonna. Girato a Librino, in un quartiere a suo modo simbolico alla periferia di Catania, I baci mai dati è interpretato da Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello e dall'esordiente Carla Marchese e sta per uscire nelle sale il 29 aprile con la Videa dopo essere stato alla Mostra di Venezia e al Sundance, in concorso. L'autrice, anche produttrice, annuncia: "Farò un film su mio nonno Pierluigi Torre, l'inventore della Lambretta"

Bertrand Blier: La morte? Fa ridere

Con Le bruit des glaçons il provocatorio e irriverente regista francese torna al cinema a cinque anni da Per sesso o per amore? in cui il ruolo principale era della nostra Monica Bellucci. E mette il noto attore comico Jean Dujardin alle prese nientemeno che con la morte, impersonata da Albert Dupontel. "I comici spesso sono i più grandi attori drammatici. Chaplin era capace di essere triste e comico nella stessa inquadratura, e lo stesso discorso vale per attori italiani come Sordi, Mastroianni e Totò"

Ascanio Celestini: “I matti siamo noi”

Primo film italiano in concorso, La pecora nera è tratto dallo spettacolo teatrale omonimo, scritto con Ugo Chiti e Wilma Labate, fotografato da Daniele Ciprì, interpretato da Giorgio Tirabassi, Maya Sansa, Barbara Valmorin. "Il manicomio è un'istituzione globale, che toglie libertà e diritti, è alienante come la scuola, la caserma, la prigione o il supermercato... e noi siamo tutti alienati", dice l'autore-attore, accolto da una platea divisa tra entusiasti e scettici

Antonio Capuano: “Quell’amore buio nato dalla violenza”

"Con questi selezionatori della Mostra ho una questione aperta dai tempi de La guerra di Mario. Non so se pensare che non capiscono nulla o che è solo un gruppo di persone insensibili". Antonio Capuano non ha preso bene l'esclusione dal concorso veneziano del suo L'amore buio, una storia forte che inizia con uno stupro di gruppo perpretato da minorenni e mette a confronto la Napoli borghese e quella "di strada". Nel cast del film - nelle sale dal 3 settembre in 25 copie con Fandango - i piccoli Irene De Angelis e Gabriele Agrio e Valeria Golino, Luisa Ranieri, Fabrizio Gifuni e Corso Salani alla sua ultima apparizione al cinema

Giorgia Cecere: “Il mio western dei sentimenti”

Dal 6 maggio in sala Il primo incarico, opera prima presentata a Controcampo italiano di Venezia 67. E' il debutto alla regia della sceneggiatrice pugliese che ha lavorato con Amelio e Winspeare: "Volevo raccontare una ragazza di vent'anni, il suo percorso di crescita e di scoperta della vita e innanzitutto del suo stesso cuore". Accanto ad attori non professionisti Isabella Ragonese nei panni di una giovane maestra elementare, negli anni '50, alla sua prima nomina in un ambiente nuovo e sconosciuto

Andrea Segre: “Rosarno, alla giusta distanza”

"Sono tanti i motivi per cui in Calabria si è scatenata la 'caccia la nero'. Il più importante è la mancanza di una forte convinzione sul fatto che l'umanità degli africani, che oggi raccolgono le arance nei campi, è la stessa degli italiani che lo facevano cinquant'anni fa". Così Andrea Segre racconta il suo film, presto alle Giornate degli Autori, che prosegue un'attenta esplorazione del fenomeno dei migranti. E dopo Venezia, il regista è già pronto per le riprese di Shun Li e il poeta, film di finzione coprodotto con la Francia ambientato nella laguna di Venezia e interpretato da Tao Zhao, Rade Serbedzija, Marco Paolini, Roberto Citran e Giuseppe Battiston

Daniele Gaglianone: la rabbia degli invisibili

Con Pietro, terzo lungometraggio di finzione, il regista è in concorso al Festival di Locarno. "Un'opera rabbiosa e tenera, dedicata alle tante persone fragili che vivono un'esistenza dura e difficile - spiega l'autore - in tempi segnati da individualismo e aggressività, dove sempre più labile è il senso della comunità". Prodotto da Arcopinto e Babydoc Film, in collaborazione con La Fabbrichetta, e sostenuto dalla Film Commission Torino Piemonte, il film esce il 20 agosto con Lucky Red

Edoardo Leo: grazie Nanni per avermi scelto

L'opera prima Diciotto anni dopo si vedrà alla rassegna Bimbi belli curata da Moretti in programma al Nuovo Sacher dal 12 luglio. Questo malinconico road movie ha ricevuto al festival Maremetraggio il Premio della critica come miglior opera prima e quello della Fondazione Antonveneta al miglior attore. Dieci anni ha aspettato il regista che insieme a Marco Bonini è anche sceneggiatore e protagonista del film: "Ho costruito una commedia amara sui rapporti familiari, senza rinunciare a momenti drammatici"

Ksenia Rappoport: dopo Roma una pausa dal cinema italiano

L'attrice russa, giurata alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, sarà al Festival capitolino con Il padre e lo straniero di Ricky Tognazzi, dove interpreta un fotografa che ha smesso di lavorare per occuparsi del figlio autistico. "E' un ruolo casalingo - dice la Rappoport - tutto 'in interni'. Dopo mi dedicherò ai miei progetti in Russia"

Folco Quilici: “Ora svelo il mistero di Tobruk”

Nel giugno 1940 l'aereo con a bordo il comandante del fronte libico Italo Balbo precipitava colpito dalla contraerea italiana. Il regista rilegge quella vicenda controversa con il documentario L'ultimo volo. Il segreto di Balbo, prodotto e distribuito da Cinecittà Luce e che andrà in onda il 28 giugno su Rete 4. "Nessun complotto di Mussolini, fu solo un incidente - spiega Quilici - Gli storici non si sono mai chiesti quale fosse la destinazione di quel volo: l'Egitto dove incontrare gli ufficiali egiziani che cospiravano contro gli inglesi"

Nicolo Donato: l’amore (gay) al tempo dei neonazisti

Nell'opera prima Brotherhood (Fratellanza) il regista danese racconta una passione proibita e impossibile nel contesto violento e omofobo di un movimento neohitleriano. "Si tratta di una grande storia d'amore tra due esseri umani, in fondo non importa se è tra due omosessuali o in un contesto neonazista. Il film non è un'inchiesta su quel mondo politico anche se sono stato ispirato da un documentario sulle formazioni di estrema destra". Premiato come miglior film all'ultimo Festival di Roma, la pellicola esce il 2 luglio con Lucky Red

Stéphane Aubier e Vincent Patar: Infanzia stop-motion con “Panico al villaggio”

In sala con la neonata Nomad Film, il cartone a passo uno dei due autori belgi, che ha vinto anche il Platinum Grand Prize del Future Film Festival di Bologna. E' la storia di Cow-Boy e Indien che, per fare contento il loro amico Cheval, decidono di regalargli un barbecue per il compleanno, ma per sbaglio ordinano su internet un miliardo di mattoni e scatenano una serie di folli reazioni a catena. "E' un film realizzato in modo artigianale perché ci piace improvvisare davanti alla macchina da presa", raccontano in questa intervista esclusiva a CinecittàNews

Herbert Simone Paragnani: “Ma Moccia suona un’altra canzone…”

In sala con la Universal, in 222 copie, il teen-movie Una canzone per te, prodotto da Cattleya per la regia dell'esordiente Herbert Simone Paragnani. Il film, interpretato dall'Emanuele Bosi di Questo piccolo grande amore, dalla "moccina" Michela Quattrociocche e dalla figlia d'arte Agnese Claisse - la mamma è Laura Morante e il papà l'attore francese George Claisse - gode del "patrocinio" dell'emittente televisiva MTV Italia, che per la prima volta collabora al progetto di un film destinato al pubblico giovane. Ma il regista ci tiene a sottolinearlo: "Non è uno spot per MTV, né un film alla Moccia"

Nikita Mikhalkov “Resuscito Kotov e salvo il cinema russo”

ll regista russo chiude il concorso di Cannes 63 con il seguito del suo celebre film del '94, Sole ingannatore, che vinse il Gran premio della giuria qui sulla Croisette e l'Academy Award a Hollywood. "L'idea di trasformarlo in una trilogia mi è venuta vedendo Salvate il soldato Ryan di Spielberg, perché la seconda guerra mondiale non è solo lo sbarco in Normandia". Il cineasta risponde alle polemiche sui costi esorbitanti del progetto, che al botteghino russo ha deluso, e spiega il taglio di mezz'ora della versione internazionale

Elio Germano: un proletario lontano dai cliché

L'attore torna per la seconda volta a Cannes e di nuovo con Daniele Luchetti. In La nostra vita, in gara per la Palma, è Claudio un 30enne operaio edile che lavora in uno dei tanti cantieri della periferia romana ed è sposato con Elena/Isabella Ragonese che ama e che gli sta per dare un terzo figlio. Germano: "Io e Daniele abbiamo scommesso sul fare di questi personaggi delle persone, di mettere da parte le caratterizzazioni schematiche, le definizioni che di solito siamo abituati a cercare: buono o cattivo, simpatico o antipatico". Il film prodotto da Cattleya e Rai Cinema esce il 21 maggio con 01 Distribution

Sesto Cifola: “I budget ridotti rallentano il Marché”

Il direttore delle vendite internazionali di Rai Trade racconta a CinecittàNews l'andamento del mercato più importante del film per il 2010. Tanta titubanza e soggiorni mordi e fuggi per i buyer costretti a lavorare con meno soldi. Ma Rai Trade conta comunque di vendere presto Happy Family di Salvatores e Gorbaciov di Stefano Incerti che probabilmente sarà a Venezia

Abbas Kiarostami: Adamo ed Eva in Toscana

Copia conforme, in competizione al festival e dal 19 maggio in sala con la Bim, è la storia dell'incontro tra due sconosciuti, uno scrittore e un'appassionata d'arte che vivono in una sola giornata un'intera vita d'amore. "Mi sono ispirato a un aneddoto accaduto a Firenze e la Toscana è il terzo personaggio di questa storia", dice il regista di questa coproduzione tra Francia e Italia

Michelangelo Frammartino e la polvere dell’anima

"E' un film pensato con affetto per un pubblico semplice, a cui si lascia spazio e fiducia". Così Michelangelo Frammartino definisce Le quattro volte, sua opera seconda selezionata alla Quinzaine des Réalisateurs. Pressoché muto, e cadenzato secondo i ritmi della natura, il film "è diviso in quattro luoghi che confluiscono in un solo viaggio", quello dell'anima. Co-prodotto da Italia, Germania e Svizzera, il film sarà in sala il 28 maggio con Cinecittà Luce

Stefano Cassetti: “Finalmente un ruolo da buono”

L'attore italiano di Roberto Succo e Il resto della notte è nel cast di Un poison violent, opera prima di Katell Quillévéré passata alla Quinzaine, dove interpreta un prete dolce e ingenuo attraversato dal dubbio. "La Chiesa oggi è fuori dal tempo e produce reazioni di insofferenza. Questo film è uno spunto per riflettere sulla necessità di cambiare, e in fretta". Prossimamente vedremo l'attore in Noi credevamo di Mario Martone, nell'episodio sull'attentato a Napoleone III