Interviste - Pagina 2

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Pippo Delbono: “Il mio Henri e la magia di un incontro”

"Il film parla della bellezza, dell'amore, della libertà, di un incontro. Bisogna smetterla col finto moralismo. Ho portato dentro questo film la mia esperienza con Bobo". L'attore e regista è alla Quinzaine come protagonista dell'opera seconda dell'attrice belga Yolande Moreau nei panni di un uomo che ha appena perso la moglie e che ha un tenero avvicinamento con una ragazza ritardata (Candy Ming). A Cannes aveva anche una partecipazione nel film di Valeria Bruni Tedeschi

Abdellatif Kechiche: “La rivoluzione del piacere”

Adèle Exarchopoulos si candida prepotentemente al premio per l'interpretazione femminile con la sua prova coraggiosa e vibrante, in tandem con Léa Seydoux, in un film che porta il suo nome, La vie d'Adèle chapitre 1 et 2. Tratto da due fonti principali d'ispirazione, La vie de Marianne di Marivaux e il fumetto Le bleu est une couleur chaude di Julie Maroh, affronta il tema del piacere dei sensi attraverso la vicenda di una ragazza di 15 anni che scopre la sua sessualità. Per il regista franco-tunisino: "Non è un film militante sull'omosessualità, ho trattato questa coppia come una coppia qualsiasi"

Annarita Zambrano: poesia scritta per un’amica scomparsa

Dove corrono in tutta velocità, attraversando il bosco in bicicletta, due ragazzini che insieme fanno vent'anni scarsi. Vanno a spiare un'adolescente che prende il sole nuda. Così inizia Ophelia, che partecipa al Concorso dei cortometraggi. La regista ha anche realizzato L'anima del gattopardo per il cinquantenario del capolavoro di Visconti che forse vedremo alla Mostra di Venezia e si compone di interviste al regista, prima di girare, e conservate all'INA

Paolo Sorrentino: “Servillo, il mio unico critico”

In concorso a Cannes e in sala con Medusa, La grande bellezza piace più agli stranieri (sono entusiasti The Guardian, Variety e Le Monde) che agli italiani. E il regista risponde: "A dispetto di ciò che si dice, il cinema italiano è vivo, con grandi autori e grandi attori, anche se viene stroncato aprioristicamente per una strana abitudine". E sui paragoni con La dolce vita: "Quello è un capolavoro, il mio è solo un film"

Laura Bispuri: il mio esordio con Alba Rohrwacher

"Da subito ha pensato a lei per il ruolo di questa giovane donna albanese, Hana, perché ha una fisicità molto particolare, che ho colto soprattutto ne La solitudine dei numeri primi". Così la regista, 35enne romana, parla della protagonista del suo film d'esordio Vergine giurata, tratto dall'omonimo libro di Elvira Dones e che spera di girare il prossimo inverno. Il progetto, una coproduzione Italia, Francia, Svizzera e Albania, viene presentato, all'Atelier di Cinéfondation, alla ricerca di un distributore internazionale

Asghar Farhadi: “Il passato che non muore”

Una donna francese vuole divorziare dal marito iraniano per sposare il nuovo compagno. Da questo triangolo, in un intrico di ombre irrisolte, sensi di colpa e verità non rivelate, di cui i bambini sono le principali vittime, si svolge la vicenda del nuovo film del regista iraniano. E' Il passato, applaudito in concorso a Cannes, con Bérénice Bejo, Ali Mosaffa e Tahar Rahim. "L'emigrazione dall'Iran? E' enorme, somiglia a una diaspora", dice il regista, alla sua prima produzione internazionale. E sulla censura: "L'ho interiorizzata, mi accompagna anche all'estero, ma ne faccio una risorsa"

Fabio Grassadonia e e Antonio Piazza: miracolo a Palermo

Accoglienza calorosa alla Semaine per Salvo opera prima dei registi siciliani, con protagonisti un killer mafioso e una giovane non vedente e il loro improvviso amore. Gli autori: "Nonostante fossimo andati via da Palermo parecchi anni fa, abbiamo deciso di ripartire da lì per raccontare qualcosa che ci riguardasse da vicino e che conoscevamo profondamente. Una storia che offrisse un briciolo di speranza, l'incontro tra due anime cieche, una cecità fisica e una morale. Convinti che la collisione di queste due anime desse vita a qualcosa di inaspettato"

Adriano Valerio: “Il mio corto, da Tristan da Cunha a Cannes”

"Mi affascinava l'idea di vivere un po' di tempo in un luogo completamente isolato dal mondo e di fare un'esperienza che fosse prima di tutto un'esperienza di vita". Da qui che è partito il giovane regista milanese, a Cannes nel concorso cortometraggi, per realizzare 37° 4 S, film "esperimento" per la preparazione di un lungo completamente girato a Tristan da Cunha, isola remota nell'Atlantico. E intanto è in preparazione Banat, suo primo lungometraggio ambientato fra Italia e Romania

Valeria Golino: “La morte può essere dolce?”

La famosa attrice debutta nella regia con Miele, liberamente ispirato al romanzo di Mauro Covacich, prodotto da Riccardo Scamarcio, in sala con la Bim. "Non un film sull'eutanasia, perché parlo di suicidio assistito, qui la decisione è del malato che deve fare tutto da solo", spiega. E ancora: "E' un argomento tabù più per i politici e le istituzioni che per le singole persone". Protagonisti Jasmine Trinca e Carlo Cecchi, lei nel ruolo di una giovane donna che aiuta i malati terminali a mettere fine alle sofferenze, lui in quello di un vecchio ingegnere disgustato dalla vita. A Cannes il 17 maggio in Un Certain Regard

Claudio Giovannesi: “Da Alì al carcere femminile”

Il giovane regista, volato al Tribeca con il suo secondo film Alì ha gli occhi azzurri, pensa già alla sua opera terza, che non si allontanerà dal percorso di osservazione del reale e narrazione della società attuale. "Questa volta vorrei raccontare una storia femminile: la detenzione di un'adolescente in un carcere minorile. Non sarà facile: intanto perché le ragazze di oggi sono creature splendide ma complesse, poi perché ci sarà da mostrare cosa succede tra quelle mura", spiega in questa intervista a Cinecittà News

Francois Ozon: “La mia Cannes, giovane e carina”

E' in sala con la Bim Nella casa, un bellissimo thriller che è quasi un manuale di scrittura creativa con uno straordinario Fabrice Luchini. Il film ha vinto la Concha de oro a San Sebastian, ma l'anno scorso è stato rifiutato sulla Croisette. Quest'anno però è andata meglio al regista francese che, nonostante i dubbi della vigilia, sarà in concorso con il suo nuovo film, Jeune et jolie, storia di una diciassettenne e della sua scoperta del sesso

Aki Kaurismäki: morta la pellicola, non farò più film

Il regista finlandese, al quale il Festival di Lecce dedica un'ampia personale, annuncia che non realizzerà più opere una volta che la pellicola andrà fuori produzione. "Da giovane lavoravo come elettricista, ma non credo che potrei ricominciare con questo mestiere". Battuta ironica? Forse, in una conversazione con la stampa a tratti spiazzante. Una cosa però è certa che Brad Pitt e Johnny Depp non gli stanno proprio simpatici e mai li sceglierebbe per interpretare i suoi film: "Se gli attori non sorridono o non muovono le mani come un mulino a vento, sono scritturati"

Elisa Fuksas: “Vacanze romane. All’Eur”

La regista, alla sua opera prima con Nina, storia di una bizzarra ragazza che passa il mese di agosto in città tra strani incontri, racconta a Cinecittà News il tortuoso percorso produttivo: "Volevo qualcosa di internazionale, mi faceva tristezza rimanere a Roma dopo aver girato tanto in Europa e nel mondo. Poi mi sono detta: non ci sono soldi e non posso perdere anche questa occasione". Nel cast Diane Fleri e Luca Marinelli, insieme a Ernesto Mahieux

Giorgio Diritti: una donna in viaggio tra le favelas

"Se vuoi cambiare le cose, devi andare dove davvero occorre che le cose vadano cambiate", dice uno dei personaggi del nuovo film del regista bolognese, Un giorno devi andare, distribuito da Bim il 28 marzo. Così Augusta/Jasmine Trinca decide di andare dall'altra parte del mondo per affrontare il dolore e ritrovare se stessa dopo la perdita del figlio di cui era in attesa e l'abbandono del marito. "Ho pensato al film come a un'opportunità di viaggio per lo spettatore che è al fianco della protagonista mentre lei vive intense emozioni interiori. I suoi incontri diventano i nostri. Il viaggio porta con sé l'occasione di interrogarsi e di definire le priorità della vita", dice l'autore

Luigi Lo Cascio: il pubblico non vuole solo commedie

Esce in sala con Luce Cinecittà l'11 aprile La città ideale, debutto alla regia dell'attore siciliano, dopo essere stato presentato al recente Bif&st e alla Settimana della Critica: "Oggi una censura più invisibile e sottile ti impone di rincorrere ciò che sembra il gusto del momento, del pubblico. Eppure il cinema non dovrebbe essere solo luogo di disimpegno, ma motivo di confronto e comprensione del reale". Presto vedremo Lo Cascio nei panni di un padre minatore accanto a Donatella Finocchiaro nella coproduzione italo-belga Marina che racconta la storia del compositore dell'omonima e popolare canzone

Omar Sy: “Non mi sento il nuovo Eddie Murphy”

Primo attore nero a vincere un César torna con Due agenti molto speciali, il poliziesco di David Charhon dal 28 marzo in 200 sale con Medusa (in collaborazione con The Space e Rodeo Drive), che in Francia ha già incassato 15 milioni di euro. Un successo sulla scia della commedia che ha lanciato l'attore di origine senegalese, ovvero Quasi amici. Omar Sy, che nel 2014 vedremo in X-Men: Days of Future Past di Bryan Singer, ci racconta il suo percorso - che parte dalla banlieue - e nega qualsiasi analogia con la star afroamericana

Sergio Rubini: “Margherita Buy è la mia Barbie”

Dopo un'affollata lezione di cinema, l'attore e regista ha presentato in anteprima al Bif&st il suo nuovo film Mi rifaccio vivo, distribuito in sala dal 9 maggio da Rai Cinema. Protagonisti Pasquale Petrolo (Lillo), Emilio Solfrizzi e Neri Marcorè in un gioco di specchi, scambi di identità e ritorni dall'Aldilà. E sull'attrice, con cui ha un sodalizio decennale: "Considero Margherita la mia Barbie, come in un gioco, un'attrice in grado di fare qualsiasi cosa e interpretare qualunque ruolo. Per questo l'ho voluta anche in questo film, insieme a Valentina Cervi e Vanessa Incontrada"

Margarethe von Trotta “La banalità del male? Oggi è quella delle banche”

"Un'avventura, una camminata nel buio senza la certezza di vedere la luce al fondo del tunnel". Così la regista tedesca Margarethe von Trotta definisce la sua ultima pellicola, Hannah Arendt, presentato al Bif&st e che uscirà da noi con la Ripley's. Il film è stato un grande successo in Germania dove ha fatto riscoprire la filosofa. "Credo sia stato il momento storico giusto per farlo uscire: il film parla di un burocrate-criminale, della 'banalità del male' che oggi è forse quella delle banche, delle istituzioni e della politica da cui tanta gente si sente come in trappola e finisce per rinunciare alla capacità di pensare individualmente. Ma il film parla proprio dell'urgenza di pensare ognuno con la propria testa per evitare catastrofi"

Pedro Almodóvar: sull’aereo più gay del mondo

Già campione d'incassi in Spagna con 250mila spettatori in pochi giorni, arriva in Italia Gli amanti passeggeri (dal 21 marzo con la Warner), il nuovo film di Pedro Almodóvar, che torna alle origini con una commedia dai toni leggeri dove si parla molto di sesso. "In un certo senso è una metafora della situazione politica spagnola: un viaggio senza meta che finisce con un atterraggio d'emergenza", dice il regista. Che interviene anche sulle elezioni italiane e sul nuovo Papa: "Gli do un consiglio, via il celibato dei preti, sacerdozio anche alle donne e matrimonio in tutte le combinazioni possibili, che poi sono solo tre"

Donatella Finocchiaro: vita da eterna pendolare

Prima prova da regista con il documentario Andata e ritorno, visto alla Mostra di Venezia e ora presentato al pubblico in un tour siciliano: "Testimonia la condizione tipica dell'artista, soprattutto se vive al sud, e comune a tutti gli amici intervistati, da Carmen Consoli a Battiato, a Venuti, costretti a spostarsi di continuo a Roma e a Milano, come del resto faccio io". L'attrice è sul set Sicily Movie di Mark Jackson, nel ruolo di una proprietaria d'albergo al fianco di Catherine Keener e Ben Kingsley, e presto intepreterà Marina, coproduzione italo-belga ispirata alla vita del musicista Rocco Granata, famoso nell'Italia degli anni '50 per l'omonima hit

Bob Kennedy III: un americano a Bologna

Con l'aria che tira in politica, siamo attualmente molto preoccupati di come ci vedono in Europa. E in America, come ci vedono? Prova a spiegarcelo nientemeno che un Kennedy, Bobby III, per la precisione - nipote del senatore Robert con cui condivide anche il nome - che, scoperta la passione per il cinema, ha scritto e interpretato AmeriQua, in uscita il 16 maggio, che racconta la sua esperienza di studente a Bologna. "Gioco con gli stereotipi - dice - ma solo per prendere in giro l'idea 'turistica' che hanno di voi gli americani"

Lorraine Lévy: la pace verrà dai giovani e dalle donne

Dice di non aver voluto realizzare un film politico, anche perché non si sente né israeliana né palestinese, ma solo una regista ebrea che firma un'opera, Il figlio dell'altra, sulla speranza in una terra ferita a morte dalla guerra. Il film racconta uno strano scherzo del destino: la scoperta fatta da due genitori israeliani (Emmanuelle Devos e Pascal Elbé) che il loro primogenito (Jules Sitruk) non è il figlio biologico, ma è stato scambiato appena nato in clinica con il palestinese Yacine (Mehdi Dehbi). Inevitabile il confronto/scontro con l'Altro, cioè i genitori di Yacine. Il film esce con Teodora il 14 marzo dopo essere stato all'ultimo Torino Film Festival

Chris Sanders “Una figlia ribelle, nell’età della pietra”

Due volte candidato all'Oscar per il miglior film d'animazione, Chris Sanders è a Roma in vista dell'uscita di The Croods che ha diretto insieme a Kirk DeMicco. Il cinquantenne del Colorado ha messo insieme una favola in 3D che ricorda Avatar per i paesaggi, The Ice Age per la catastrofe imminente e I Flintstones per l'ambientazione preistorica, ma con una storia piuttosto originale, quella di una famiglia di cavernicoli che si deve confrontare con la "modernità". Applaudito fuori concorso alla Berlinale, il film uscirà da noi con la Fox il 21 marzo, in vista della Pasqua. Spiega il regista: "Racconto il conflitto tra un padre e una figlia adolescente, e la cosa buffa è che hanno ragione tutti e due e alla fine entrambi se ne rendono conto"

Danis Tanovic: i Rom, la discriminazione, la rabbia nel mio film boy scout

Girato in pochi giorni con un budget e una troupe ridottissimi, An Episode in the Life of an Iron Picker è in concorso alla Berlinale con la storia di una famiglia Rom in cui la madre rischia la vita con un feto morto in grembo, ma l'ospedale non la accetta perché non ha assicurazione. "In Bosnia-Erzegovina tutti sono discriminati per un motivo o per l'altro, è un sistema che sta crollando perché si vive alla giornata, non si pensa al domani"