Manuela Cacciamani: il supernatural thriller made in Italy


TORINO. Fairytale, diretto da Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, è il primo film tutto italiano di un genere che in America vanta un’illustre tradizione, il supernatural thriller. Al TFF è stato presentato il trailer del film prodotto dalla One More Pictures di Manuela Cacciamani e da Rai Cinema, e che ha nel cast anche il regista Giuliano Montaldo. Tutto comincia con una fiaba. E una donna misteriosa: non si sa se angelo o strega. C’è una bimba, Helena, ammaliata dall’arrivo della “Fata dei denti” e sua madre Sophia, interpretata da Harriet Mac Masters Green, che assiste impotente al trasformarsi di un’innocente storiella per bambini in un incubo che arriva da lontano. E poi c’è Latina, la città dove Helena e Sophia si sono trasferite. La sua austerità, il silenzio dei suoi marmi, le sue ombre nette e crudeli.
Fairytale è stato interamente girato nella città laziale in quattro settimane e poi lavorato in computer grafica per altri sei mesi.

Che cosa s’intende per supernatural thriller?

Per me è il 3T del cinema.

 

3T?

E’ una definizione nata nella nostra casa di produzione. Per noi è il re dei generi perché fa confluire in un film le tre “T” che ci interessano: Trama, Tradizione, Tecnologia. Innanzitutto una sceneggiatura perfetta che cura risvolti psicologici dei personaggi, che tocca corde profonde e lavora magistralmente sulla tensione, un po’ come succedeva in The Others e Il sesto senso. Poi ‘incontro con la grande tradizione del nostro cinema in termini di scrittura, di supporto tecnico e attoriale, di linguaggio cinematografico. E infine le nuove tecnologie digitali che mettono in scena il soprannaturale in un modo fino a oggi impensabile.

 

In “Fairytale” come si realizza tutto questo?

Prima di tutto abbiamo la sceneggiatura scritta da un grande autore italiano, Chrstian Bisceglia. Il tutto parte da una fiaba. In scena poco sangue, ma c’è la lama tagliente della scrittura psicologica. Poi abbiamo attori di eccezione come il regista Giuliano Montaldo, segno che la tradizione del grande cinema ha apprezzato la ventata di nuovo portata da Fairytale. E ancora l’estro e la genialità tecnologica di Ascanio Malgarini e Nicola Sganga che sono tra i più apprezzati 3D artist della scena italiana. E infine ci sono io che opero come direttore d’orchestra.

 

Quale è l’apporto concreto di queste tecnologie?

Fuori dai tecnicismi: si crea dal nulla quello che non c’è. Immagini soprannaturali che prendono letteralmente corpo grazie all’uso di software speciali. Si possono creare dal niente esseri soprannaturali così come intere città. Avete presente Inception? E poi si può riprenderli a 360° come se fossero reali. Fairytale vuole essere la dimostrazione che queste tecniche non sono incompatibili col cinema autoriale, ma rappresentano una nuova ricchezza espressiva al servizio del linguaggio cinematografico.

 

Perché nessuno prima di One More Pictures ha sviluppato questo genere?

Forse l’unico esempio che si può portare è un certo tipo di prodotto di Dario Argento. Mi riferisco a soprattutto a Suspiria, che si potrebbe definire horror espressionista, anche se allora le tecniche e gli effetti speciali non erano affinati come oggi. Per il resto non ci sono esempi significativi. E questo succede perché è difficile se non raro trovare produttori in Italia preparati sul genere e per gli alti costi che vengono loro proposti dagli studi di animazione.

 

Mi sta dicendo che Fairytale è costato molto?

Al contrario e questo perché One More riesce a produrre a costi bassissimi, seppur consolidando la regola delle 3T grazie al background dei soci fondatori: Ascanio Malgarini che garantisce la direzione creativa nell’utilizzo delle tecnologie ed io che sono praticamente cresciuta tra le mura di Cinecittà con la sua tradizione cinematografica. Noi siamo inoltre avvantaggiati nel produrre questo genere perché oltre alla nostra professionalità abbiamo il supporto di Direct 2 Brain, un’altra società del nostro gruppo, che è leader nella produzione di effetti visivi digitali in Italia. Le posso assicurare che lavorare con il team creativo della Direct 2 Brain è una vera esperienza “soprannaturale”.

 

E la scelta di Latina come location del film?

Per un fatto legato alla sceneggiatura. I cieli e le atmosfere metafisiche si sposavano perfettamente con la suspance del film. E poi c’è un motivo di affetto. A Latina c’è la nostra sede, la sede del gruppo Axed di cui fanno parte le nostre società. E’ una città che amiamo e che non è mai stata abbastanza valorizzata nonostante gli importanti monumenti razionalisti.

 

Quando uscirà il film?

Nel 2012 e la paura è assicurata. Noi ci stiamo divertendo tantissimo. Proprio per questo preparatevi a farvi venire i brividi.

29 Novembre 2011

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