"Con Viva l'Italia voglio non solo ridere dei mali nazionali, ma comunicare allo spettatore un'immagine di trasformazione, cioè che cambiando testa si può vivere in un paese migliore". Nel film, in sala con 01, Massimiliano Bruno racconta di un senatore delle Seconda Repubblica (Michele Placido) traffichino e disonesto, attento agli interessi personali e non della collettività, che improvvisamente perde i freni inibitori e diventa un'altra persona che dice tutto quello che gli passa per la testa, cioè la verità. Il regista: "La nostra commedia degli ultimi vent'anni ha eliminato quella componente di critica sociale che negli anni '60 e '70 ha reso grande questo genere"
Agli Incontri di Mantova le prime inedite immagini del film Il volto di un'altra che sarà in concorso al Festival di Roma. Una commedia leggera e ironica sul mondo della chirurgia estetica, con protagonisti Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. "Mi servivano due attori obiettivamente belli - spiega il regista - E poi loro due hanno un grande senso dell'ironia e dell'autoironia, assolutamente indispensabile per fare un film sull'essere e l'apparire. E ho scelto bene"
"In quattro mesi e mezzo abbiamo fatto miracoli, riuscendo a portare a casa anche cambiamenti sostanziali", premette il nuovo direttore del Festival di Roma (9-17 novembre). Però l'identità del festival, che punta sulle scoperte, sembra più vicina a Torino che alla storica rivale Venezia. Tra i pezzi forti per il grande pubblico c'è sicuramente il film di Walter Hill con Sly protagonista. Ancora da svelare il mistero di Django Unchained, che forse si vedrà a Roma a gennaio 2013, ma lui assicura: "Quentin sarà presto qui"
Sarà al cinema dal 4 ottobre con All'Ultima Spiaggia di Gianluca Ansanelli. Aurora Cossio, solare e brillante, sta diventando il nuovo volto sudamericano del cinema italiano. Al cinema l'abbiamo vista per lo più in commedie, come La vita è una cosa meravigliosa dei fratelli Vanzina, al fianco di Gigi Proietti e Faccio un salto all'Avana di Dario Baldi, con Francesco Pannofino e Enrico Brignano. Ma con la partecipazione a Il figlio più piccolo di Pupi Avati ha dimostrato di sapersela cavare anche in ruoli più seriosi. A dicembre girerà in Michigan il thriller Needlestick
Il lungo viaggio di Guerrasio nel mondo del cinema comincia al Lido nel 1942 come giovane critico. Tanti i cortometraggi e i documentari realizzati come Africa segreta che nel 1969 trionfò a sorpresa al botteghino. "Il produttore Angelo Rizzoli mi aveva segnalato questo materiale grezzo girato in 16 mm da alcuni amici viaggiatori spericolati e matti per l'Africa. Ho avuto l'intuizione di capovolgere quello che era il classico documentario girato in Africa come nel caso di Jacopetti che si portava dietro una troupe vera. L'ho trasformato in uno sguardo naif su quel continente, non vi era nessuna ricerca sociale"
Alla Pagoda il cantautore di Buonanotte Fiorellino e La storia ha portato il documentario Finestre rotte in cui si racconta in modo inedito. "Amo il cinema senza essere cinefilo e ho gusti molto vari che vanno in tante direzioni e si muovono in diverse epoche", racconta a Cinecittà News. Dichiarando la sua passione per Altman e Hitchcock, Moretti e Zalone
Un giorno speciale di Francesca Comencini, in concorso alla Mostra di Venezia e in sala dal 4 ottobre con Lucky Red, racconta il recente passato dell'Italia, quello "pesante" della politica che abusa del potere per vendere sogni a ragazze che del loro corpo hanno fatto merce di scambio. "Stavo cercando un modo di raccontare - spiega l'autrice - le cronache italiane invase da storie di giovani donne che erano coinvolte in vicende di prostituzione. Era necessario che il cinema col suo linguaggio ci tornasse sopra e non venisse lasciato tutto ai telegiornali. Ho voluto raccontare qualcosa di molto pesante che è durato a lungo e ha portato l'Italia fuori dal tempo che non è il tempo di oggi"
Ancora storie di adolescenti e il loro mondo interiore ed esterno, a Venezia in Orizzonti e in sala dal 9 maggio. Un'altra formidabile performance di interpreti non professionisti in Bellas mariposas. Il regista: "La sfida è stata misurarsi con l'omonimo racconto postumo di Sergio Atzeni, privo di dialoghi e con un'unica voce narrante. La lingua è quella che usano i ragazzi, un misto di italiano e cagliaritano, uno straordinario esperimento linguistico senza punteggiatura"
A Venezia, in concorso, Bella addormentata, il film che prende spunto dalla vicenda di Eluana Englaro per raccontare tre storie nell'Italia del febbraio 2009, un'Italia spaccata in due sul tema dell'eutanasia. Caldi applausi per il regista e i suoi straordinari interpreti, tra cui Toni Servillo e Isabelle Huppert, ma anche contestazioni da parte di movimenti cattolici. "Non volevo fare un film a tesi, ma nell'arte bisogna essere liberi", dice Bellocchio. Molto colpito nei giorni scorsi dalla vicenda del Cardinal Martini. E sulla sua rappresentazione del Parlamento italiano come luogo di follia: "Il potere è inguaribile, e lo dico da anarco-pacifista"
La celebre attrice palestinese che ha recitato con Gitai e Spielberg approda ai Venice Days nella veste di regista esordiente con Héritage, storia molto autobiografica di un matrimonio in un villaggio palestinese mentre fuori impazza la guerra. Nel ruolo della protagonista ha scelto Hafsia Herzi (Cous Cous), mentre è a un attore italiano che strizza l'occhio con una citazione da La dolce vita: "Mastroianni era un mostro di precisione, umanità, profondità"
"Vincenzo Rabito ci ha spiegato cosa ha significato essere italiani. Li ha raccontati al maschile, piegando la storia a una visione 'di regime', a una soggettività dirompente e sagace, esponendo una visione epica di se stesso". Così la regista Costanza Quatriglio descrive l'eroe del suo documentario, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà , ispirato all'autobiografia fiume edita da Einaudi e scritta in una lingua inventata. Nel film, narrato da Roberto Nobile, l'autrice reinventa il testo usando musica elettronica e animando le lettere dattiloscritte
"L'idea de Il gemello è nata mentre giravo L'udienza è aperta e dal tribunale di Napoli vedevo dalla finestra il carcere di Poggioreale, il muro di cinta con la guardia che camminava avanti e indietro". Per il regista, questo film presentato alle Giornate degli Autori è un nuovo capitolo del grande progetto sui luoghi di Napoli. Segue la quotidianità di Raffaele Costigliola, detenuto 29enne in carcere per rapine da quando aveva 15 anni e del capo delle guardie Niko Manzi
"Acciaio mi ha fatto fare pace con la mia idea di fabbrica, ma le ultime vicende dell'Ilva mi hanno fatto dissotterrare l'ascia di guerra", dice l'attore, figlio e nipote di dipendenti dell'azienda siderurgica. L'atteso film di Stefano Mordini tratto dal libro omonimo di Silvia Avallone dalle Giornate degli Autori di Venezia alla sala dove uscirà il 15 novembre con Bolero. E' un romanzo di formazione ambientato a Piombino, tra i fumi della fabbrica Lucchini e la spiaggia segreta delle due adolescenti smarrite Anna Bellezza e Matilde Giannini. Nel cast anche Vittoria Puccini, amore travagliato del protagonista
Il regista francese è in concorso a Venezia con Qualcosa nell'aria, storia di un gruppo di adolescenti dei primi anni '70 tra politica, arte e amori infelici, ispirato in parte alla sua autobiografia. "Il mio film è un omaggio all'underground, alla controcultura e all'arte come strumento di resurrezione. E non è un film sul '68 ma su quello che è venuto dopo", dice il cineasta circondato dai suoi giovani interpreti
Premio Pasinetti per il regista che aveva presentato fuori concorso a Venezia La nave dolce, sullo sbarco di ventimila albanesi che, a bordo della Vlora, arrivarono a Bari l'8 agosto 1991 e si trovarono chiusi nello stadio in condizioni spaventose e poi rispediti in patria. Una sospensione dei diritti civili che ricorda, per certi versi, quella raccontata in Diaz. "Un governo profondamente in crisi, che l'anno dopo sarebbe stato travolto da Tangentopoli, mandò laggiù l'esercito, trattando gli stranieri con ferocia, così a Genova nel 2001 una politica incapace di gestire i grandi eventi storici, ha fatto ricorso all'esercito". Il film sarà in sala l'8 novembre con Microcinema, vi proponiamo la nostra intervista a Daniele Vicari fatta a Venezia
Un premio sembra a portata di mano per il primo titolo italiano passato in Concorso, E' stato il figlio una storia tutta siciliana che comincia con toni grotteschi e si chiude con un potente finale da tragedia greca. Un film fatto di volti, primo fra tutti quello straordinario di Toni Servillo. "Nicola era il personaggio più difficile e importante. Ho fatto numerosi provini - racconta il regista - ma i miei produttori avevano l'idea fissa che il Nicola perfetto fosse Servillo. Dentro di me dicevo: neppure mi calcolerà. Da lui è venuta subito la proposta della camminata: era quella di un mio zio e mi evocava una Palermo dell'infanzia con la sua gestualità"
Giallo morale? Indagine esistenziale? Film kafkiano? L'attore, premiato a Venezia nel 2001 con la Coppa Volpi esordisce nella regia con La città ideale, prodotto da Bibi Film e Rai Cinema, in programma alla Settimana della critica. "L'idealismo del protagonista, un ambientalista estremo, sconfina nel fanatismo. Quando la sua parola viene trasferita su un tavolo da gioco diverso da quello che gli è consueto, arriva lo spiazzamento". Nel cast Luigi Maria Burruano, Roberto Herlitzka e anche la mamma ex insegnante
"Questo prestigioso Leone d'oro alla carriera che mi viene consegnato è il punto d'arrivo del lungo percorso che ho fatto coi miei film attraverso la realtà del mio paese, la cosa che principalmente mi ha interessato testimoniare in tutti questi anni. Però il cinema civile non l'ho inventato io, ma il nostro neorealismo". Così il regista che il prossimo 15 novembre compirà 90 anni. "A chi passo il testimone? A Giordana, Sorrentino, Martone, Andò..."
La regista porta alla Mostra, fuori concorso, il documentario Clarisse, una conversazione con le suore del convento di Urbino che tocca temi come la misoginia della Chiesa e il valore della preghiera. E in questa intervista a Cinecittà News lancia una provocazione: "Il bosone di Higgs va nella stessa direzione della visione di queste suore, molto più che in quella degli ateisti di professione. Non è vero che credere in Dio sia contro la scienza"
"Una storia d'amore raccontata su una tessitura narrativa un po' misteriosa, un po' da giallo classico, anche se nel film non ci sono assassini, omicidi e investigatori". Così il regista siciliano parla de La migliore offerta con protagonista Geoffrey Rush nel ruolo di un battitore d'aste accanto a Sylvia Hoeks, Jim Sturgess e Donald Sutherland. Il film è prodotto dalla Paco Cinematografica con Unicredit e Warner Bros. che lo distribuirà in sala il 1° gennaio
L'attrice, giurata alla Mostra di Pesaro che ha premiato il bosniaco Children of Sarajevo, ha da poco finito di girare Ci vediamo domani, esordio di Andrea Zaccariello. Interpreta l'ex moglie del protagonista, Marcello cioè Enrico Brignano. "Il mio è un personaggio caratterizzato da quella particolare forma di durezza che a volte le donne hanno nel momento in cui non riescono a distaccarsi dal sentimento che hanno provato per un uomo, pur sapendo che quel rapporto non può più funzionare - dice l'attrice - A settembre girerò I calcianti, un film sul calcio fiorentino diretto da Stefano Lorenzi"
"Definisco così il mio Un consiglio a Dio perché l'ho girato in 10 giorni, con una piccola troupe molto giovane, con i soldi con i quali altre produzioni pagano solo il catering". A parlare è il regista dell'unico titolo italiano in Concorso a Pesaro, interpretato da un inedito Vinicio Marchioni in versione napoletana: il suo faticoso lavoro è quello del 'trovacadaveri', cioé il recupero dei corpi degli extracomunitari naufragati sulle nostre coste nel loro viaggio della speranza
La grande diva ha ricevuto l'Art Award dal Taormina FilmFest durante l'intervallo della partita Italia-Germania: "Non sono tifosa, ma in questi Europei c'è da godere". In questa intervista ricorda l'epoca d'oro del nostro cinema, quando c'erano Fellini, Antonioni e De Sica, mentre nell'oggi ci sono "tanti filmetti, ma con Carlo Verdone lavorerei". E le piacerebbe rifare La voce umana di Cocteau diretta dal figlio Edoardo
"Racconterò la storia di un sopravvissuto dei campi di Auschwitz, un ebreo tedesco che torna a casa e rivuole indietro la sua vita. Un progetto che si basa sulle vicende di Primo Levi". Così il regista tedesco che ha presentato alla Mostra di Pesaro, fuori Concorso, Barbara premiato alla scorsa Berlinale per la miglior regia e candidato a ben otto premi Lola, gli Oscar tedeschi. Questo film, interpretato da Nina Hoss attrice feticcio di Petzold, sarà distribuito nelle sale italiane da Bim