Non solo Snowden: le hit di Toronto

Oliver Stone ha scelto il Canada per il lancio del suo Snowden, che esce in piena campagna elettorale americana. E tra le sorprese Moonlight e Colossal


TORONTO – Se la Mostra del cinema di Venezia quest’anno ha portato in laguna alcuni dei titoli americani più attesi della stagione, Toronto ha comunque resistito, con alcune prime mondiali di buon livello. Oliver Stone, per esempio, ha scelto il Canada per il lancio del suo Snowden, che esce in piena campagna elettorale americana. La vicenda dell’analista della NSA “esiliato” in Russia è infatti al centro della campagna “PardonSnowden” e da qui Oliver Stone è stato il primo ad augurarsi la grazia da parte del presidente uscente Obama per il 29enne Snowden, che nel film è interpretato da un sorprendente Joseph Gordon Levitt. Ad di là del sottotesto politico, il film riporta Stone al cinema che lo ha reso grande. Storia fatta di satelliti e intercettazioni e di segreti rubati via computer, alla quale ci appassioniamo grazie al racconto di grande ritmo: “Volevo che fosse un thriller, un’inchiesta alla JFK”, ha detto Stone, che ha promosso il film – appena uscito negli Usa – con un’intervista in diretta via satellite a Edward Snowden dal suo rifugio russo. Snowden arriverà in Italia il 1° dicembre grazie alla Bim.

Tra i temi forti della politica americana non solo la sicurezza nazionale, ma anche le tensioni razziali. Alta era l’aspettativa per Birth of a Nation, che vedremo nel 2017 anche in Italia. Scritto, diretto e interpretato da Nate Parker, è il racconto violento e crudo di una pagina sconosciuta della storia americana, la ribellione degli schiavi in una piantagione del Sud, guidata da un ex schiavo predicatore. Ribellione soffocata nel sangue e che viene presentata come un vero e proprio martirio del predicatore Nate Parker. L’attore-regista, peraltro, in tutti gli incontri con la stampa ha dovuto fare i conti con il suo coinvolgimento in un caso di stupro di 17 anni fa. (Lui assolto, il coimputato invece ritenuto colpevole, firma il copione di Birth of a Nation. La vittima della violenza si è tolta la vita).

Tra i titoli più attesi anche il debutto alla regia di Ewan McGregor con Pastorale americana, tratto dal capolavoro di Philip Roth che in tanti hanno rinunciato a portare sul grande schermo per la sua complessità e che l’attore scozzese alla fine è riuscito testardamente a fare. Forse semplificando un po’ troppo il romanzo. Nel cast oltre allo stesso McGregor nel ruolo de Lo Svedese, Jennifer Connelly, magnifica come sua moglie, e Dakota Fanning in quelli della figlia Mary. La Connelly si meriterebbe una nomination agli Oscar, a fine febbraio, quando certamente vedremo spuntare Lion, l’opera prima di Garth Davis, che ha tutte le caratteristiche che piacciono al botteghino. E all’Academy. La storia vera di un bimbo indiano che a 5 anni si perde, viene adottato da una famiglia australiana (Nicole Kidman e David Wendham) e che da adulto con il volto di Dev Patel, intraprenderà una folle ricerca della sua famiglia perduta. Fazzoletti pronti! Come per un film più intimo che il buzz a Toronto dà per certo tra le nomination. Un magnifico Casey Affleck e una brava Michelle Williams interpretano Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan: ancora una storia familiare, di lutto, di senso di colpa, di dolore.

Infine due sorprese, due piccoli film cresciuti giorno dopo giorno con il passaparola tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Moonlight, lavoro indipendente su un ragazzino e la sua complicata crescita nel ghetto di Miami. E Colossal, definito il “più bizzarro del festival”, dove il monster movie incontra la commedia e nel quale accade che Anne Hathaway e Jason Sudaikis si ritrovino a comandare a distanza le azioni di due mostri che stanno distruggendo Seoul. Trama folle, ma è la sorpresa più divertente del Tiff di quest’anno. 

16 Settembre 2016

Toronto 2016

Toronto 2016

Indivisibili tra le sorprese di Toronto

Il Toronto Film Festival si è concluso con il consueto spettacolo di sale piene e pubblico appassionato. In migliaia hanno atteso pazientemente in fila per isolati interi nel corso degli undici giorni della manifestazione canadese. Se il premio del pubblico è andato a La La Land, il cinema italiano si è fatto valere, oltre che con Fuocoammare di Gianfranco Rosi, anche grazie agli applausi nei confronti di altri film, all’interno di una selezione molto eterogenea

Toronto 2016

Partnership Italia – Canada grazie a ICE e Mongrel Media

Grazie ad un accordo tra ICE- Agenzia, attraverso il proprio desk audiovisivo in Canada, e Mongrel Media (la società che distribuisce in Canada praticamente tutti i più importanti film del nuovo cinema italiano), la partecipazione dell’Italia (industria, enti ed istituzioni) , ha costituto una delle principali novità della sezione mercato del Festival di Toronto, in particolare per la visibilità garantita da una location di prestigio come propria sede per tutta la durata della manifestazione

Toronto 2016

Lampedusa non è lontana da Hollywood

Due proiezioni di Fuocoammare al Festival di Toronto sono andate sold out. E il film di Gianfranco Rosi a metà ottobre sarà presentato al Festival di New York, sempre accompagnato dal regista. Sono una cinquantina i Paesi che hanno acquistato il titolo, compresi il Canada e gli Stati Uniti, dove il 21 ottobre avrà la sua uscita a New York, Los Angeles, San Francisco e Chicago, grazie a Kino Lorber, in piena stagione di avvicinamento all'Oscar


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