Good Morning, Cinecittà!

Grande spazio ai commenti sull'ottantesima edizione dei Golden Globes, ma si parla anche del MeToo italiano, della mostra di Vincent Peters e del set barese con Harvey Keitel


I COMMENTI AI GOLDEN GLOBES, UN VIATICO PER GLI OSCAR

All’indomani della cerimonia di premiazione dei Golden Globes, i quotidiani italiani danno grandissimo spazio ai commenti sui riconoscimenti, che compaiono su tutte le testate principali sottolineando come i trionfi di Steven Spielberg e Martin McDonagh diano ora la volata per gli imminenti Oscar e segnalando le esclusioni di Avatar 2 e Babylon. Sul Corriere della Sera, il critico Paolo Mereghetti fa anche notare come “chi invece ha poco da festeggiare sono i padroni dello streaming”, sottolineando che, né Blonde, né The Whale, né Glass Onion hanno ritirato premi. “Un’indicazione da non sottovalutare perché tutta a favore dei film che si possono vedere ‘solo al cinema’”, aggiunge, con un’annotazione condivisa da diversi altri colleghi nei loro articoli, mentre Fulvia Caprara su La Stampa si concentra sulla vittoria di Del Toro (e Netflix) con Pinocchio nella categoria miglior film di animazione. Mariarosa Mancuso, su Il Foglio, analizza la conduzione di Jerrod Carmichael e poi decreta che “Accertato che Gli spiriti dell’isola è un film di soli e irrimediabili maschi, se ne ricava che i giurati al perbenismo woke hanno preferito il cinema” (“woke” è un termine inglese che si riferisce allo stare all’erta rispetto a presunte ingiustizie razziali, NdR).

VINCENT PETERS, I RITRATTI DELLE STAR E DEI LAVORATORI DI CINECITTÀ

Sui dorsi milanesi de Il Giorno, Leggo e il Corriere della Sera si segnala la mostra del fotografo tedesco Vincent Peters a Palazzo Reale, 90 lavori in bianco e nero esposti sotto il titolo Timeless Time con i ritratti delle star e dei lavoratori di Cinecittà. “Nel percorso della mostra – segnala Paola Pastorini su Leggo – sono esposti anche i primissimi scatti del progetto Timeless Talent, racconto fotografico dei mestieri e dei talenti degli storici studi cinematografici di Roma”.

A BARI SI GIRA CON HARVEY KEITEL E OLGA KURYLENKO

Il Corriere del Mezzogiorno registra l’arrivo a Bari delle star di Hollywood Harvey Keitel e Olga Kurylenko, in città per girare il kolossal Paradox Effect di Scott Weintrob, mentre su RaiUno la città si gode la vetrina offerta dalla fiction Le indagini di Lolita Lobosco. “Nel capoluogo, sempre più ‘Cinecittà del Sud’ – scrive Francesco Mazzotta – risuonano ancora una volta i ‘Ciak si gira’ di una grande produzione, peraltro tutta di marca italiana (Ilbe di Andrea Iervolino, NdR.), nonostante il coinvolgimento di troupe e interpreti provenienti dall’altra parte dell’oceano”.

LE INTERVISTE: LUì E SOFì, BRAD PITT, DAMIEN CHAZELLE, JULIETTE JOUAN, GIACOMO FERRARA

Candida Morvillo sul Corriere della Sera intervista Sofia Scalia e Luigi Calagna, la coppia d’oro dell’intrattenimento per bambini, al cinema dal 19 gennaio con il loro quarto film Me contro Te: Missione Giungla. Alla domanda “volete dei bambini?”, rispondono: “Ne abbiamo milioni digitali ma ne vorremmo di veri anche in questo momento”. Su Donna Moderna Roberto Croci dialoga con Brad Pitt e Damien Chazelle, regista e protagonista di Babylon, anch’esso in sala dal 19 gennaio. Il primo, che nel 2023 compie 60 anni, dice: “Invecchiando, mi considero più un artigiano: mi piace fare, creare, stare in contatto con le persone, scoprire nuovi talenti”. Chazelle, che ha ambientato il suo quinto film nella Hollywood degli anni ’20, “quella del passaggio dal cinema muto al sonoro, un periodo folle, violento, inesplorato”. Per i film sonori, il regista racconta di essersi ispirato a La dolce vita di Fellini e Nashville di Altman. Sempre su Donna Moderna, Valeria Vignale intervista Juliette Jouan, protagonista di Le vele scarlatte di Pietro Marcello accanto a Louis Garrel. Giacomo Ferrara, tra i protagonisti di Grazie ragazzi di Riccardo Milani nel ruolo di un detenuto, racconta a Leggo i suoi inizi “da piccolo, nel prendere parte agli spettacoli di animazione e cabaret all’interno del nostro albergo di famiglia. Fu come una chiamata e decisi allora che avrei studiato recitazione”.

IL BUCO DI FRAMMARTINO NELLA CLASSIFICA DI TIME

ItaliaOggi segnala che Time ha messo all’ottavo posto della classifica mondiale dei docufilm Il buco di Michelangelo Frammartino, unico titolo italiano, “una coccarda prestigiosa per il regista e sceneggiatore milanese”.

IL METOO ITALIANO

La Repubblica con Viola Giannoli prosegue la sua indagine sul MeToo italiano e titola: “Molestie, appello delle attrici al ministro: ‘Tutor in scena e stop ai provini di notte’”, ricordando che “il dossier sulle molestie nello spettacolo, scoperchiate dall’associazione Amleta e oggi al centro del MeToo italiano, si trova da due mesi anche sul tavolo del ministero della Cultura”. “Servono regole chiare e un intimacy coordinator durante le scene di sesso”, sottolinea Francesca Romana De Martini, attrice e consigliera di Unita.

L’ADDIO DI ELENA SOFIA RICCI A SUOR ANGELA

Protagonista delle pagine dei quotidiani dedicate alla tv è Elena Sofia Ricci che dice addio al ruolo di Suor Angela nella fiction Che Dio ci aiuti. L’attrice racconta a Ilaria Ravarino, sul Messaggero: “Aver interpretato Suor Angela mi ha aperto la porta della fede. Ho conosciuto Suor Benedetta e quando è entrata nella mia vita, in cinque minuti mi ha investito di un amore che non è di questa terra. Prima ero agnostica, ora ho questo dono”.

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