FantaOscar di CinecittàNews: il punto sui premi tecnici

Fotografia, montaggio, costumi e tutti gli Oscar “tecnici” vengono spesso considerati minori. Di certo non lo sono per gli straordinari artisti candidati, né tantomeno per i partecipanti al nostro fan


Fotografia, montaggio, costumi e tutti gli Oscar “tecnici” vengono spesso considerati premi minori. Di certo non lo sono per gli straordinari artisti candidati, che spesso vedono nella vittoria di un Oscar la massima realizzazione di una carriera passata all’ombra delle luci dei riflettori, in un backstage, in uno studio o in cabina di montaggio. Allo stesso modo queste categorie fanno la differenza per i partecipanti al FantaOscar di CinecittàNews, il nostro fantasy game. Scopriamo dunque quali sono i candidati in tutte queste categorie, cercando di individuare i favoriti.

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Il look fotografico è spesso sottovalutato dal pubblico, ma nella realtà delle cose, sul set, il direttore della fotografia è il braccio destro del regista, contribuendo a rendere effettiva la sua visione autoriale. In questa categoria appaiono per l’unica volta due autori di grandissimo pedigree: Alejandro González Iñárritu con il suo Bardo, cronaca falsa di alcune verità e Sam Mendes con Empire of Light. I due film, nonostante molto personali e legati alla biografia degli autori, non hanno convinto la critica internazionale, ma vengono premiati per la loro fenomenale gestione della luce. I film di Iñárritu sono sempre estremamente curati sotto questo punto di vista, il nuovo film di Mendes, la luce ce l’ha addirittura nel titolo. Peccato che per questa categoria i contendenti più papabili siano altri. Tár ed Elvis, per motivi molto diversi, sono due ottimi competitor: da una parte la cura delle ombre di Florian Hoffmeister negli interni del film di Todd Field, dall’altra il look scintillante tipico di Baz Luhrmann proposto da Mandy Walker. Ma il vero favorito resta probabilmente la fotografia di James Friend per Niente di nuovo sul fronte occidentale, già premiata ai BAFTA. Il film diretto da Edward Berger sarà il più citato in questo articolo, segno di un grande apprezzamento da parte degli elettori dell’Academy. In questa categoria – e non solo – il titolo targato Netflix tiene il coltello, o meglio la baionetta, dalla parte del manico.

MIGLIOR MONTAGGIO

Tra i pochi Oscar che possono dirsi quasi scontati – un altro lo vedremo tra poco – c’è sicuramente quello al montaggio di Paul Rogers per Everything Everywhere All at Once. Il film dei Daniels semplicemente vive del suo montaggio, che in certi momenti raggiunge vette di puro virtuosismo imprimendo un ritmo vertiginoso e inebriante, tanto che anche i premi BAFTA – che lo hanno letteralmente snobbato in tutte le categorie – ne hanno qui riconosciuto il valore. Top Gun: Maverick ed Elvis inseguono speranzosi, ma quasi sicuramente dovranno farsene una ragione e accettare la sconfitta. Fanno numero gli eppur meritevoli Tár e Gli spiriti dell’isola.

 

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

Come anticipato poco sopra, un altro degli Oscar “dovuti” è quello che vincerà quasi sicuramente Avatar – La via dell’acqua per gli effetti speciali. Non esistono, infatti, autori che hanno dedicato tanta dedizione all’innovazione della parte tecnica e visuale del cinema come ha fatto James Cameron. Il suo nuovo campione d’incassi potrà far storcere il naso ad alcuni dal punto di vista narrativo, ma nessuno mette in dubbio che il mondo alieno di Pandora sia semplicemente reale, per quanto interamente costruita al computer. L’illusione cinematografica non ha mai raggiunto vette così alte. Per un anno, la Marvel, con il suo Black Panther: Wakanda Forever, dovrà restare a bocca asciutta. Così come Top Gun: Maverick, Niente di nuovo sul fronte occidentale e The Batman, che in altre edizioni avrebbero potuto assolutamente dire la loro.

 

MIGLIOR SONORO

Avatar 2 è candidato anche in questa categoria, ma qui probabilmente potrebbe cedere il passo ad altri due film che puntano decisamente più sull’aspetto sonoro. Da una parte ci sono i rombi supersonici del jet di Top Gun: Maverick, dall’altra le esplosioni e i proiettili sfreccianti di Niente di nuovo sul fronte occidentale. Considerando che anche il lavoro fatto in Elvis e in The Batman è indubbiamente notevole, possiamo tranquillamente dire che questa è una delle categorie tecniche più aperte a possibili sorprese.

 

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

La categoria dedicata al make-up degli attori e delle attrici solitamente premia quegli artisti che hanno la possibilità di trasformarli, rendendoli il meno riconoscibili possibile. Sotto questo punto di vista i biopic offrono terreno fertile: il favorito della categoria non può che essere Elvis, a cui ha lavorato il nostro Aldo Signoretti, al fianco di Mark Coulier, Jason Baird. Le meravigliose parrucche del re del rock e il lavoro fatto sul personaggio di Tom Hanks non sono, infatti, trascurabili per la vittoria finale. Non vanno però dimenticati il Pinguino interpretato da un irriconoscibile Colin Farrell in The Batman e, soprattutto, il protagonista di The Whale. Parte dell’efficacia drammatica offerta dalla prestazione di Brendan Fraser è data, infatti, dall’incredibilmente credibile trucco prostetico che lo trasforma in una persona obesa. Inseguono senza troppe speranza i belli ma canonici lavori fatti per Black Panther: Wakanda Forever e Niente di nuovo sul fronte occidentale.

 

MIGLIORI COSTUMI

Sul versante degli abiti di scena, Elvis parte nuovamente tra i favoriti, con i suoi scintillanti costumi che ricalcano alla perfezione quelli resi iconici dal mitico cantante. Dal canto loro i concorrenti più accaniti possono contare sul fattore originalità: da una parte Babylon con i suoi stupendi abiti in stile Hollywood anni ’20 e ‘30, dall’altra la smaccata creatività dei costumi di stampo tribale realizzati da Ruth E. Carter per Black Panther – Wakanda Forever, che furono già premiati con l’Oscar ai tempi del primo capitolo. Insomma, la sfida è aperta, anche se non dovrebbero farne parte gli altri due nominati Everything Everywhere All at Once e La signora Harris va a Parigi, debole della sua unica candidatura.

 

MIGLIOR SCENOGRAFIA

Infine, nella categoria dedicata alla scenografia troviamo quattro film d’epoca e uno di fantascienza, ovvero Avatar – La via dell’acqua. Proprio con il primo capitolo James Cameron ottenne un controverso Oscar: è giusto premiare una scenografia che è stata realizzata interamente in digitale? Se non fosse per questo scrupolo, Avatar sarebbe il netto favorito. Dietro di lui, però, scalpitano film come i già citati Babylon ed Elvis, capaci di portarci in epoche storiche e in contesti artistici che subito ci risultano familiari, aumentando enormemente il tasso di spettacolarità delle pellicole. Molto funzionali ma senza colpi di genio le scenografie degli altri due candidati: Niente di nuovo sul fronte occidentale e The Fabelmans.

09 Marzo 2023

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