Ela Weber


E. WeberSi chiama Manuela Weber (ma deciderà poi di farsi chiamare semplicemente Ela ed è diventata famosa in Italia grazie alle sue forme generose, al suo italiano simpaticamente maccheronico e alla sua contagiosa sincerità.

Nata in Baviera, forte della sua bellezza, comincia a lavorare come modella già all’età di quindici anni, senza però dimenticare di finire gli studi e a18 anni parte per New York, dove proseguela carriera di modella e perfeziona la sua professionalità. Nel 1988 arriva in Italia e trova ad aspettarla a braccia aperte una televisione assetata di personaggi, meglio se belle donne dotate di statuaria presenza. E meglio ancora se, a queste doti, si abbinano la spigliatezza e il carattere che il pubblico ha imparato a riconoscere, programma dopo programma, alla bionda bellezza teutonica.

 

Conduttrice televisiva, Ela ha lavorato a fianco dei più famosi presentatori italiani: da Luciano Rispoli a Paolo Bonolis – che la chiama simpaticamente sellerona – da Massimo Giletti a Carlo Conti, da Mara Venier ad Antonella Clerici. La Weber non disdegna però il cinema, prendendo parte a tre commedie cinematografiche di successo: A spasso nel tempo dei Vanzina, Uomini senza donne di Angelo Longoni e Paparazzi di Neri Parenti.

Ela Weber, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau.

Perché?
E’ un film romantico e sensuale e dimostra come con pochissimi soldi si riesca a fare un film di successo interplanetario. E poi, trovo fantastico il modo con cui Tita (Lumi Cavazos), il personaggio femminile, riesca a comunciare con l’amato Pedro (Marco Leonardi) nella realtà del Messico più profondo e reazionario: pur essendo ostacolati da tutti, il loro amore vince attraverso la cucina e i piatti magici da lei cucinati, che le aveva insegnato la sua tata. Tita esprime in ogni ricetta, a volte vendetta, rabbia, amore o tristezza.

Che genere di film preferisce?
I film romantici, di avventura, con una nota fantastica che faccia sognare, come I ponti di Madison County di Eastwood, Il paziente inglese di Minghella o La casa degli spiriti di Bille August.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
Gli ultimi film italiani che mi sono piaciuti sono La finestra di fronte di Ozpetek, Pane e tulipani di Soldini, ma più di tutti Io non ho paura di Salvatores.

Due buoni motivi per vedere quest’ultimo?
Ho trovato fantastiche la fotografia e la regia di Salvatores. Ma in particolare, mi ha colpito la storia che dimostra come molto spesso i  bambini sono più coraggiosi degli adulti e questo dovrebbe farci riflettere.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Preferisco un mix di entrambi. Le coproduzioni tra i vari Paesi e le differenti culture offrono al cinema il meglio dei film. Così, le produzioni italo-americane sono sicuramente più complete, se nel cast si mescolano registi, attori, sceneggiatori e scenografi, sia americani sia italiani.

Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
L’ultimo Star Wars – La vendetta dei Sith: stavolta Lucas ha realizzato una storia banale, senza sorprese, brutta e poco credibile.

Quale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Kim Rossi Stuart.

E l’attrice italiana?
Giovanna Mezzogiorno.

Quale attore italiano rimpiange di più?
Ugo Tognazzi: nel film Il vizietto è stato assolutamente unico, grande attore, ricco di espressioni intense e drammatiche, ma anche esilarante nei suoi exploit comici. E’ davvero difficile trovare una recitazione tanto completa.

Quale film rivede sempre volentieri?
City of God del brasiliano Fernando Meirelles. La Città di Dio era una delle aree urbane più malfamate di Rio de Janeiro, agli inizi degli anni ’80 e il protagonista cerca di sfuggire alla violenza che lo circonda trovando rifugio nell’arte della fotografia. E’ un film che mi attrae perché è crudo e impietoso, ma pure poetico, con un ritratto della guerra tra gang rivali nella favela più violenta di Rio de Janeiro, a pochi chilometri dalle immense spiagge da cartolina.

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Steven Spielberg.

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Il profumo del mosto selvatico di Alfonso Arau, con Keanu Reeves, Aitana
Sanchez Gijon, Anthony Quinn e Giancarlo Giannini.

Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
Non mi piacciono i film western e quelli incentrati sulle arti marziali o sul kung fu.

Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Il prossimo di Spielberg: un film tratto dal romanzo di Patrick Suskind, Il profumo, una storia magnificamente raccontata da un bravissimo scrittore,
su un profumiere del ‘700 dal cuore di tenebra, che non esiterà a compiere i crimini più odiosi per dominare il cuore degli uomini, grazie alla sua straordinaria capacità di percepire e distinguere tutti gli odori. Il protagonista è convinto che colui che domina gli odori può dominare il
mondo.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Angelica, al posto di Michèle Mercier e a fianco di Robert Hossein.

08 Luglio 2005

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