Ritorno al Futuro Day, perché riscoprire il cult di Zemeckis

Il 21 ottobre si celebra il Ritorno al Futuro Day con il ritorno in sala del film cult di Zemeckis in una nuova versione restaurata 4k


Gli anni ’80 sono stati senza dubbio uno dei più grandi decenni della storia del cinema. Tanti classici che continuano a incantare generazioni di spettatori. Le sale cinematografiche sono state benedette da capolavori come Full Metal Jacket, Toro Scatenato, L’attimo fuggente, Star Wars, Nuovo Cinema paradiso, Scarface, solo per citarne alcuni. Tutti questi film condividono un livello artistico che ha superato la prova del tempo, ma ce n’è uno che spicca particolarmente per come ha saputo plasmare l’immaginario di generazioni e ancora oggi continua a conquistare chiunque lo guardi. È Ritorno al futuro, diretto da Robert Zemeckis.

Questo film, e l’intera trilogia, incarnano l‘essenza della fantascienza radicata in un terreno fertile di avventura, commedia, storytelling con incastri ad orologeria e una contagiosa nostalgia per gli anni Cinquanta e Ottanta che non risulta mai datata o imbarazzante. Insieme alla sceneggiatura, alla recitazione, alla fotografia e agli effetti visivi straordinari (soprattutto per l’epoca), si ottiene facilmente uno dei migliori franchise di film di fantascienza di tutti i tempi.

Per i pochissimi che non hanno, Ritorno al furturo segue lo spettacolare viaggio nel tempo dell’adolescente Marty McFly (Michael J. Fox) e dello scienziato pazzo Dr. Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd), che inventa una vera e propria macchina del tempo sotto forma di un’auto DeLorean modificata. Ma dopo che un esperimento va storto, Marty viene trasportato indietro all’anno 1955, dove incontra versioni giovani dei suoi genitori (Crispin Glover, Lea Thompson) e deve fare in modo che si innamorino o lui cesserà di esistere. Tutto questo mentre cerca anche di tornare nel suo tempo e salvare la vita di Doc Brown. Una storia del genere può sembrare “banale”, considerando i tipi di sci-fi che escono oggi, ma questo film resta una pietra miliare della storia del cinema, capace di rivoluzionare il modo in cui si pensava al genere.

Il giorno di Ritorno al Futuro

Si è così innestato nella cultura pop mondiale diventando un classico immortale che dal 2015 ha un suo giorno commemorativo. Il 21 ottobre è infatti il “Ritorno al futuro Day”. Ma perché proprio questo giorno? I fan accaniti stanno già alzando le loro braccia per rispondere.

Nel 1989, milioni di spettatori della trilogia cinematografica hanno assistito ai primi segni di viaggio nel tempo futuro attraverso il parabrezza della famigerata DeLorean in Ritorno al futuro 2. Il futuro in cui si proiettano Doc, Marty e Jennifer (Elisabeth Shue) dal 1985 che per loro è il presente è proprio il 21 ottobre 2015.

La storia mandava Marty avanti nel tempo fino al 2015 per risolvere il problema con i suoi figli da cui Doc aveva messo in guardia l’eroe nell’epilogo dell’originale. Come tutta la fantascienza, in un modo o nell’altro, la prima visita alla Hill Valley del 2015 non è una speculazione seria sul futuro, ma una visione del 1985 di ciò che sarebbe potuto accadere se le tendenze della vita e della cultura americana avessero continuato senza ostacoli. Uno squalo in 3D generato al computer che pubblicizza Lo squalo 19 spunta dal tetto della tavola calda e morde la testa di Marty (il quale si lamenta che lo squalo “sembra ancora finto”, una divertente frecciatina al collega e rivale di Zemeckis, Spielberg); ci sono gli hoverboard; tutti indossano le tasche al rovescio; ci sono le cuffie per la realtà virtuale e qualcosa come Facetime; i Chicago Cubs vincono finalmente le World Series.

Alcune di queste previsioni si sono avverate e altre no, ma non importa cosa le scene del futuro abbiano “azzeccato” o “sbagliato”. Ciò che conta è che il tono, il ritmo e i valori di questo mondo futuro sembravano un’estrapolazione della nascente ondata high-tech e della mentalità smaccatamente materialista degli anni ’80. Tutti e tre i film sono diventati la testimonianza di come gli americani immaginavano il passato, il presente e il futuro nei favolosi “eighties”.

Così da 8 anni (dal 2015) il 21 ottobre è una data imprescindibile per tutti gli appassionati di Ritorno al Futuro. Anche per quelli italiani che, grazie a Nexo Digital in collaborazione con l’Associazione Ritorno Al Futuro Italia APS, potranno rivedere nella bellezza del grande schermo e in 4K il primo episodio della trilogia. E non solo. Golden ticket da collezione per gli spettatori, raduni dei fan in tutta Italia, DeLorean davanti alle sale e challenge social per festeggiare alla grande un pezzo della nostra storia (della cultura) contemporanea.

La qualità immortale

Indipendentemente dall’influenza che il film ha avuto, l’opera di Robert Zemeckis è ancora in grado di competere con la maggior parte delle opere moderne.  Tutto ciò che riguarda Ritorno al Futuro è di qualità, dalla scrittura, alla recitazione e alla fotografia in generale, fino ai personaggi, alle battute, ai cimeli e ai momenti nostalgici/iconici che continuano ad appassionare i cinefili grandi e piccini. Quando si guardano tutti e tre i film insieme, non si può fare a meno di ammirare la loro simmetria a orologeria: le scene che fanno rima con altre scene, le gag che fanno rima con altre gag (ci sono tre scontri in tre ristoranti seguiti da tre inseguimenti nella piazza della città). Tenendo conto anche di ciò che il film ha fatto per il genere fantascientifico nel suo complesso, non c’è dubbio che passerà alla storia come uno dei migliori film e franchise di fantascienza di tutti i tempi.

Qualche curiosità su Ritorno al futuro

  1. Michael J. Fox ha dichiarato che moltissimi lo chiamano ancora costantemente “McFly!”. Fox ha raccontato che il caso più significativo è stato quello in cui si trovava in una giungla remota del Bhutan, paese dell’Asia meridionale situato tra la Cina e l’India, nell’Himalaya orientale. Un gruppo di monaci buddisti gli passò accanto e uno di loro guardò Fox e disse: “Marty McFly!”.
  2. I diritti del film e dei suoi sequel sono di proprietà di Robert Zemeckis e Bob Gale. In un’intervista del 2015, Zemeckis ha affermato che nessun reboot o remake del film sarebbe stato autorizzato durante la sua vita o quella di Gale.
  3. La sceneggiatura è stata rifiutata 44 volte prima di ottenere il via libera.
  4. Christopher Lloyd ha dichiarato di aver sempre voluto fare un altro film, in cui Marty e Doc Brown viaggiano nel tempo fino all’Antica Roma.
  5. L’ispirazione per il film deriva in gran parte dalla scoperta da parte di Bob Gale dell’annuario del liceo di suo padre e dalla domanda: “sarei  mai stato amico di mio padre da adolescente?”.
  6. L’inconfondibile aspetto gobbo di Doc si è sviluppato quando i registi si sono resi conto dell’estrema differenza di altezza tra Christopher Lloyd e Michael J. Fox; Fox è alto 1,63 m, mentre Lloyd è alto 1,85 m. Per compensare la differenza di altezza, il regista Robert Zemeckis ha utilizzato una tecnica di inquadratura (di film blocking) in cui i due si trovavano spesso distanti a diverse profondità di ripresa. Per i primi piani, Lloyd doveva chinarsi per apparire nell’inquadratura con Fox. Lo stesso approccio è stato utilizzato nei sequel.
  7. Michael J. Fox era sempre stato la prima scelta per Marty, ma non era disponibile a causa di conflitti di programmazione con il suo lavoro in Casa Keaton (1982). Robert Zemeckis e Bob Gale scritturarono Eric Stoltz per il ruolo di Marty, basandosi sulla sua interpretazione in Dietro la maschera (1985). Dopo sei settimane di riprese, Zemeckis e Gale ritennero che Stoltz non fosse adatto alla parte e Stoltz ne prese atto. A questo punto, visto che il programma di riprese per Casa Keaton si era un po’ allentato nel frattempo, Goldberg accettò di lasciare che Fox si dedicasse alla realizzazione del film. Fox elaborò uno schedule per rispettare il suo impegno in entrambi i progetti. Ogni giorno, durante la produzione, si recava direttamente sul set del film dopo aver terminato le registrazioni dello show e dormiva in media circa cinque ore. La maggior parte della produzione è stata girata dalle 18.00 alle 6.00 del mattino, mentre le scene diurne sono state girate nei fine settimana.
  8. Il rifacimento delle scene di Stoltz ha aggiunto 3 milioni di dollari al budget. Stoltz avrebbe poi interpretato il personaggio principale in La mosca 2 (1989), dove il suo nome di battesimo era Martin. Così passò da Marty McFly a Martin la mosca.
Manlio Castagna
20 Ottobre 2023

Anniversari

Anniversari

70 anni de ‘I sette Samurai’, il capolavoro di Kurosawa

Una pietra miliare della storia del cinema che ha ispirato grandi registi, da Sergio Leone a Steven Spielberg

Anniversari

Eleonora Duse, La Divina a 100 anni dalla scomparsa: in carriera un unico film, ‘Cenere’

Dal romanzo di Deledda, una produzione di 5 anni e un modesto successo al botteghino per l’attrice scomparsa a Pittsburg il 21 aprile 1924. Se nel ’47 Elisa Cegani la interpretò in un biopic, al momento Valeria Bruni Tedeschi è sul set di Duse di Pietro Marcello, e Sonia Bergamasco ha girato The Greatest, doc a lei dedicato

Anniversari

30 anni di ‘Pulp Fiction’, la reunion del cast

Per i primi 30 anni Pulp Fiction il cast del film cult di Quentin Tarantino si è ritrovato a Los Angeles in occasione del TCM Classic Film Festival. Ospiti della proiezione sono...

Anniversari

Lelio Luttazzi, continuano le celebrazioni per il centenario del “re dello swing” italiano

Tra le numerose iniziative anche una ‘due giorni’ alla Casa del Cinema per ricordare il contributo del poliedrico artista alla settima arte


Ultimi aggiornamenti