7 curiosità sul film ‘La casa’: il sangue sta tornando

Mentre esce nelle sale italiane il quinto film della serie iniziata da Sam Raimi nel 1981, vi raccontiamo segreti e aneddoti sul cult indipendente nato dall'idea di un gruppo di amici


Il sangue sta tornando. A ettolitri. E pure di più. Esce nelle sale italiane, infatti, il quinto film della serie iniziata da Sam Raimi nel 1981. S’intitola La casa – Il risveglio del male e secondo quanto ha affermato il suo regista Lee Cronin per questo nuovo episodio sono stati utilizzati circa 1.717 litri di sangue finto (più di quanto è contenuto all’interno di 1.133 persone viventi), cucinato in un’apposita cucina industriale per renderlo più appiccicoso e schifoso. Ma torniamo al principio.

Tutto inizia con una baita

Nelle foreste desolate e umide della natura selvaggia si nasconde spesso una modesta capanna di legno, arredata con mobili economici, letti cigolanti, carta da parati scrostata e un minaccioso scantinato. È un cliché che esiste da molto tempo nel cinema dell’orrore, un seme piantato dal thriller di Delmer Daves La casa rossa del 1947 e fiorito alla piena e violenta realizzazione da The Evil Dead di Sam Raimi, da noi tradotto con un più essenziale La Casa: una pietra miliare del cinema dell’orrore moderno.

Sam Raimi, ora conosciuto come uno dei registi guru dell’Universo Marvel grazie a diversi film di Spider Man e Doctor Strange, aveva solo 20 anni quando realizzò il film horror soprannaturale The Evil Dead, un progetto che oggi considera un notevole “rito di passaggio”. A basso costo e con un’artigianalità raccapricciante, il film di Raimi è incentrato su cinque studenti universitari (tra cui l’attore Bruce Campbell suo grande amico che finanziò in parte le riprese) in vacanza in una remota baita di legno che, dopo aver trovato una misteriosa audiocassetta, liberano accidentalmente indicibili demoni e spiriti del male neanche avessero scoperchiato il Vaso di Pandora dell’Inferno più nero.

Realizzato da un gruppo di amici affiatati, la produzione del film è stata prevedibilmente problematica, descritta come una “commedia degli errori” da Campbell, il cui personaggio Ash Williams sarebbe diventato rapidamente un’icona horror di culto. Raimi si è goduto la totale libertà che una produzione del genere gli aveva concesso, ammettendo di essersi divertito a “torturare” i suoi attori, tanto che alcuni di loro riportarono gravi lesioni sul set,  ritenendo che il dolore e il tormento del processo di produzione del film potessero rendere migliori le interpretazioni.

Di conseguenza, la produzione si è trasformata in uno scenario da incubo in cui Sam Raimi e la sua troupe hanno abbracciato il caos, permettendo che contribuisse e alimentasse la qualità finale del film.

Il risultato è uno dei più grandi e originali capolavori dell’horror del XX secolo, un’ode pura e semplice alla gioia del cinema a basso costo. Una volta terminata la produzione e concesso al cast il giusto tempo per riprendersi, iniziò il processo di montaggio, da un giovane Joel Coen, prima che il film venisse presentato in anteprima in Michigan nel 1981 e proiettato a Cannes un anno dopo.

Ispirando le comunità horror più fedeli e i registi di tutto il mondo, il film di Sam Raimi influenzò persino personaggi del calibro di Stephen King, che dichiarò di “aver visto cose che non aveva mai visto in un film”, definendo poi il film come “il più ferocemente originale dell’anno”.

Generando sequel, serie televisive e un remake sorprendentemente grandioso, La casa è diventato il marchio di fabbrica del gore, della violenza e dei satanici mangiatori di carne.

7 curiosità assurde sul film

La storia del lungo viaggio del film dal concepimento alla sala è diventata una leggenda tra i fan dell’horror, tramandata di generazione in generazione: tre amici del Michigan si sono messi in testa di fare un film per puro divertimento e invece hanno cambiato l’horror e il cinema per sempre. È il sogno americano moderno.

La baita utilizzata come set del film era anche l’alloggio dei 13 membri della troupe, con diverse persone che dormivano nella stessa stanza. Le condizioni di vita erano terribili e la troupe litigava spesso. Non c’era l’impianto idraulico, quindi gli attori trascorrevano giorni senza fare la doccia e si ammalavano spesso a causa del clima gelido. Alla fine della produzione, arrivarono a bruciare i mobili per potersi riscaldare di notte.

Il copione originale prevedeva che tutti i personaggi fumassero marijuana quando ascoltavano il nastro maledetto del Necronomicon. Gli attori hanno deciso di provare a farlo davvero e l’intera scena fu girata più volte a causa del loro comportamento incontrollabile.

Il sangue è una combinazione di sciroppo di mais, crema di latte e colorante alimentare rosso. A un certo punto, la camicia di Bruce Campbell era così satura di sangue finto che, dopo averla fatta asciugare al fuoco, si è solidificata e si è rotta quando ha cercato di indossarla.

Alla fine di una “normale” giornata di riprese, Bruce Campbell tornava a casa sul retro di un pick-up perché era coperto di sangue finto dalla testa ai piedi.

La capanna si trovava nella foresta fuori dalla cittadina di Morristown, nel Tennessee. Bruce Campbell ha dichiarato nella sua biografia che in seguito fu data alle fiamme. Ad oggi, le circostanze esatte sono sconosciute. Sam Raimi ha affermato di averla bruciata lui stesso dopo le riprese, perché credeva che la baita fosse infestata. Tuttavia, secondo altre fonti, l’incendio avvenne anni dopo la realizzazione del film, perché alcuni adolescenti si recarono illegalmente alla baita e la incendiarono accidentalmente mentre si accampavano all’esterno. Oggi, l’unica parte rimasta della struttura è il camino costruito appositamente per il film. Inoltre, nessuno fornisce indicazioni complete sulla posizione della baita, perché troppe persone hanno già vandalizzato la proprietà.

Un cameraman è scivolato durante le riprese, sbattendo la telecamera sul volto di Bruce Campbell e facendo saltare diversi denti all’attore.Nel 1982, Stephen King assistette al Festival di Cannes alla proiezione di The Evil Dead che all’epoca non aveva ancora un distributore negli Stati Uniti. In effetti, alcuni studios, tra cui Paramount, avevano rifiutato il film, ritenendolo troppo aggressivo nel suo approccio. Troppo crudo. Troppo spaventoso. Troppo macabro. Poi il Maestro dell’orrore scrisse una recensione entusiastica del film per la rivista Twilight Zone e attirò l’attenzione della New Line Cinema che si accaparrò La casa e il resto è storia.

Post Scriptum

Se non sapete cosa sia la “scena dell’albero”, non riuscirete mai a togliervela dalla testa dopo aver visto La casa per la prima volta. È una delle scene più spaventose e indimenticabili mai apparse in un film horror.

19 Aprile 2023

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