Visions du Réel, 50 anni di documentari

Tante le presenze italiane, a partire dalla coppia di autori Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, a cui la kermesse svizzera dedica una retrospettiva


NYON – Spegne cinquanta candeline la prestigiosa kermesse svizzera dedicata al cinema del reale, che per l’edizione-anniversario può vantare tra gli ospiti un peso massimo del cinema tout court come Werner Herzog, che riceverà il premio Maître du Réel la sera di lunedì 8 aprile. A pronunciare il discorso in suo onore sarà il nuovo direttore artistico della Berlinale Carlo Chatrian, già membro del comitato di selezione di Visions du Réel nel 2011 e nel 2012 e successivamente direttore artistico del Locarno Film Festival (dove proprio Herzog fu uno degli ospiti d’onore, nel 2013).

Chatrian è solo una delle tante personalità italiane o legate all’Italia che impreziosiranno il programma delle giornate festivaliere a Nyon, dal 5 al 13 aprile. Ci sarà anche, per esempio, Luciano Barisone, che dal 2011 al 2017 ha diretto la manifestazione e portato sul territorio elvetico l’opera omnia di Gianfranco Rosi, a cui fu dedicata una retrospettiva due anni fa. Insieme ai predecessori Jean Perret (1994-2010) e Moritz de Hadeln (1969-1979), Barisone presenterà alcuni film significativi legati alla storia del festival, occasione per ricordare anche il prezioso lavoro della recentemente scomparsa Erika de Hadeln, direttrice dal 1980 al 1994.

Si parlerà poi italiano soprattutto in occasione di uno dei due Atelier, la sezione che esplora il percorso di autori importanti tramite proiezioni e incontri. Quest’anno l’onore spetta a Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, di cui il pubblico svizzero potrà scoprire l’opera completa, dall’esordio I promessi sposi (2007) al recentissimo cortometraggio Blu (2018), presentato alla Mostra di Venezia lo scorso settembre. Come ha sottolineato la direttrice artistica Emilie Bujés, presentando una parte del programma alle Giornate di Soletta il 28 gennaio, è la prima volta che un festival dedica una retrospettiva integrale all’acclamato duo.

Altro evento molto atteso, nella sezione Grand Angle che ospita i titoli per il grande pubblico, la prima elvetica di un’altra opera scoperta al Lido, What You Gonna Do When the World’s on Fire? di Roberto Minervini. Nel medesimo blocco del programma sarà possibile vedere anche, in prima mondiale, la co-produzione italo-argentina Kentannos. May You Live to Be 100!, ritratto di persone ultracentenarie o quasi che fa tappa in Sardegna. Altre due co-produzioni sono state selezionate nel concorso internazionale lungometraggi: Aether, su un sito archeologico turco che rischia di scomparire, e Celles qui restent, ritratto di donne tunisine che cercano di scoprire la verità sui coniugi spariti senza lasciare traccia mentre si recavano in Europa. Infine, nella sezione Opening Scenes che ospita cortometraggi provenienti dalle scuole di cinema, Giovanni Gaetani Liseo del Centro Sperimentale di Cinematografia presenterà La patente, la storia di un giovane pastore che sogna di guidare.

05 Aprile 2019

Visions du Réel 2019

Visions du Réel 2019

Werner Herzog: “Ecco perché disprezzo Günter Grass”

Premio alla carriera al Festival Visions du Réel per il cineasta bavarese che ha incontrato il pubblico di Nyon e proposto il suo più recente documentario Meeting Gorbachev. "Fu una figura fondamentale per la riunificazione del mio paese - spiega Herzog - Altri miei connazionali si opposero all’idea. Tra questi ci fu Günter Grass, che disprezzerò fino alla fine dei miei giorni"


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