Sergio Rubini, ambassador a Taranto di Genialità italiana

Il regista e attore riceverà nel Palazzo di Città il 7 luglio il premio di Genialità Italiana per La stazione e incontrerà poi il pubblico. L'artista sta scrivendo il nuovo film con Rocco Papaleo


È Sergio Rubini il nuovo ambassador di Genialità Italiana sotto le stelle, il progetto nazionale di Generali Italia e Old Cinema che valorizza la creatività e il genius loci del nostro Paese attraverso il cinema. Il regista riceverà infatti a Taranto nel Palazzo di Città venerdì 7 luglio il premio di Genialità Italiana per La stazione, il suo primo film da regista, girato in Puglia, terra natale. Incontrerà poi il pubblico alla sera in piazza Maria Immacolata.
Sabato 8 luglio in piazza Maria Immacolata, trasformata per l’occasione in un “nuovo Cinema Paradiso” sono previste tre proiezioni d’autore.
Il Cinetour di Genialità Italiana sotto le stelle, dal 19 maggio al 15 luglio, reinterpreta sette città del Centro-Sud, tra cui Taranto, come cinematografi all’aperto. Ciascuna location diventa anche un set: infatti una troupe e un box interattivo raccolgono storie di genio per un docufilm partecipato che verrà presentato a Venezia 74, in collaborazione con Luce Cinecittà.
Fino all’1 agosto, inoltre, tutti gli italiani possono anche caricare un video sul sito www.genialitaitaliana.generali.it.

Sergio Rubini è attualmente a scrivere il nuovo film con Rocco Papaleo, che gireràtra il 2017 e 2018. Dopo ferragosto, sarà sul nuovo set di Pippo Mezzapesa, tra la Puglia e la Campania.
E a proposito dell’iniziativa di portare il cinema in piazza, portata avanti da Genialità Italiana, Rubini si dice cconvinto della necessità di tornare “alle cose piccole, provinciali: anche un piccolo gesto come quello di Genialità Italiana rinfoltisce la passione per il cinema. Spogliato da tutta la sua retorica, il cinema è questo: un uomo che racconta una storia, e un altro che ascolta, e questo non finirà mai. Il cinema è uno schermo – aggiunge l’artista –  ovunque esso sia. I suoi luoghi oggi sono infiniti. Non si può giudicare chi vede un film sul piccolo schermo. Venti persone che guardano un film piratato in casa sono comunque spettatori da considerare: vanno solo indirizzati verso un mercato più giusto. Nel mercato musicale, con i-Tunes gli utenti hanno smesso di piratare, grazie a regole più giuste. Bisogna interpretare il futuro, e il futuro è un mercato ampio, senza limitazioni, con un film che esce su tutte le piattaforme, senza temere il danno agli esercenti delle sale cinematografiche: anzi, chi vedrà il film su tablet, se lo apprezza, ne parlerà bene a un altro che magari lo andrà a vedere in sala. Ognuno abbia il suo schermo. La sala non va preservata come un dinosauro. La sopravvivenza del cinema non attiene al luogo, ma al format. Quello delle serie, per esempio: sono bellissime, certo, ma la loro infinitezza le priva di senso. Non aprono un dialogo interiore. Mentre i film significano perché finiscono: bisogna difendere la durata”.

04 Luglio 2017

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