Regina Nemni


R.NemniDopo dodici anni a New York, torna al cinema italiano, Regina Nemni. Un percorso artistico segnato dalla curiosità e dal desiderio di esprimere gli aspetti meno evidenti della sua personalità, sperimentandosi col teatro underground. Milanese di origine, è Cloe, la moglie in crisi nel film di Michelangelo Antonioni, Il filo pericoloso delle cose. Girato in Maremma in autunno, è uno dei tre episodi di Eros (completeranno la trilogia Wong Kar-Wai e Steven Soderbergh, che ha sostituito Pedro Almodòvar.

 

Fellini diciotto anni fa, ora un altro mostro sacro come Antonioni. Chi ha scelto chi?
Ci siamo scelti a vicenda. Comunque ho lavorato anche con Lizzani e Montaldo, e in America non sono stata ferma un attimo.

 

Il tuo approdo al cinema sembra quasi casuale: è così?
E stato casuale allinizio, poi è diventata una scelta. Ballavo alla Scala e Fellini voleva delle danze gitane nel suo film E la nave va. Poi Carlo Lizzani, che mi aveva vista sul set di Fellini, mi ha chiamata come co-protagonista in Nucleo Zero. Ma è solo dal momento in cui ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Drammaturgia della New York University, che la recitazione è diventata una scelta.

 

Come si è sviluppato il personaggio che interpreti nel Filo pericoloso delle cose”?
La sintonia con Michelangelo è stata in gran parte immediata, poi ha continuato a svilupparsi sul set. Più sentivo lui, più Cloe prendeva fiducia e forma. A sua volta, Michelangelo sentiva Cloe e la modellava a suo piacimento. Un conto è pensare allidea di un personaggio, un conto è vederlo addosso a unattrice. E un processo di scoperta continuo ed entusiasmante.

 

Che cosa ti veniva chiesto di fare?
Michelangelo non chiede. Al di là della malattia, pare non l’abbia mai fatto. Certe volte mi faceva chiamare e mi passava la scena dagli occhi, dal corpo. Altre volte non mi chiamava neanche. A volte avevo un dubbio io, e andavo da lui a chiarirmi le idee.

 

Come è stato il tuo rapporto personale con lui?
Dolce. Gli voglio veramente bene. Ha un istinto inconfondibile, è completamente se stesso, e segue la propria idea in modo totale e senza compromessi. Quando una persona è così vera e chiara, si crea un grande rispetto. Sua moglie Enrica è stata incredibile. Una specie di tigre al servizio del suo re: la tigre potrebbe anche mangiarselo, ma non lo fa per amore. E comunque, Michelangelo è un re potente.

 

Che cosa hai fatto nel lungo periodo vissuto negli Usa?
Teatro sperimentale, commedie originali, lavori con pupazzi, corti, racconti di testi antichi. Dopo il Lee Strasberg, ho continuato a lavorare con due insegnanti eccezionali: Sandra e Greta Seacat (madre e figlia), fra le più ambite a Hollywood. Per stare vicino a Sandra, allinizio, e pagarmi le lezioni, le facevo da segretaria, da domestica, lavavo le verdure, qualunque cosa. E stato un periodo entusiasmante.

10 Settembre 2004

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