Pardo alla carriera a Mario Adorf

Un riconoscimento che non solo si lega alla Retrospettiva 2016 dedicata al cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca del dopoguerra (1949 – 1963), ma anche alle straordinarie interpretazioni de


La 69a edizione del Festival del film Locarno renderà omaggio all’attore tedesco Mario Adorf, conferendogli il Pardo alla carriera. Un riconoscimento che non solo si lega alla Retrospettiva 2016 dedicata al cinema della giovane Repubblica Federale Tedesca del dopoguerra (1949 – 1963), ma anche alle straordinarie interpretazioni dell’attore durante oltre sessant’anni di carriera. Classe 1930, Adorf è tra gli attori tedeschi più conosciuti e amati in Germania e all’estero, di origini italiane e nato in Svizzera,  ha alle spalle  oltre 200 film per il  cinema e televisione.  Ha lavorato con illustri registi tra i quali: Sam Peckinpah, Dario Argento, Luigi Comencini, Carlo Mazzacurati, Franco Rossi, Wolfgang Staudte, Edgar Reitz, Billy Wilder, Volker Schlöndorff, Helmut Dietl, Rainer Werner Fassbinder, Claude Chabrol e Sergio Corbucci.

L’omaggio che il Festival di Locarno dedica a Mario Adorf sarà accompagnato dalla proiezione di una selezione di film legati alla Retrospettiva 2016: Nachts, wenn der Teufel kam di Robert Siodmak (1957), Der Arzt von Stalingrad di Géza von Radványi (1958) e Am Tag, als der Regen kam di Gerd Oswald (1959). Per ampliare l’omaggio all’attore verranno inoltre proiettati A cavallo della tigre di Luigi Comencini (1961) e La mala ordina di Fernando Di Leo (1972). L’attore tedesco ha stupito e conquistato il suo pubblico non solo grazie alle sue doti d’attore ma anche in qualità di presentatore e autore. Un artista poliedrico che ha fatto del cambiamento l’elemento essenziale della sua carriera. ”

“La sterminata galleria di personaggi incarnati da Mario Adorf può essere considerata il miglior manifesto di quella ricchezza di proposte che ispira il programma del Festival. La Retrospettiva dedicata al cinema tedesco quest’anno ci ha fornito una ragione particolare per premiare questo straordinario interprete a suo agio tanto nel cinema d’autore quanto in quello popolare, nel registro drammatico come in quello comico, capace di marcare con la sua presenza non solo il cinema tedesco, ma anche il cinema europeo, finendo per porsi come un ponte tra culture, epoche e forme d’espressione”, dice Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival.

L’omaggio che Locarno dedica a Mario Adorf sarà corredato da una conversazione con il pubblico del Festival.

18 Aprile 2016

Locarno 2016

Locarno 2016

Pardo d’oro a Godless

Si è conclusa l’edizione numero 69 del festival di Locarno. Pardo d’oro al bulgaro Godless, che vince anche il premio per la miglior interpretazione femminile, grazie all’attrice Irena Ivanova. Il Pardo per la migliore regìa lo guadagna invece Joao Pedro Rodrigues con O ornitòlogo, pellicola attesissima a Locarno, che conferma la vocazione onirica del regista portoghese. Premi speciali a Scarred Hearts, del rumeno Radu Jude e Mister Universo, di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

Locarno 2016

Ken Loach, la lotta continua

Il festival di Locarno chiude la sua edizione numero 69 incontrando uno degli ospiti più attesi. Il regista che da sempre è attento alle tematiche sociali ha presentato al pubblico festivaliero la sua ultima fatica, vincitrice della Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake. Accompagnato dall’attore protagonista Dave Johns, ha raccontato quanto sia ancora importante credere in un cinema che aiuti la gente ad avere fiducia nel futuro e a lottare per un una società più giusta: “O si lotta o si va alla canna del gas. Per lottare però ci vuole speranza e spesso questa è narcotizzata, ridotta ai minimi termini dal potere, che manipola l’informazione per controllarci, farci credere che nulla cambierà. Ci vuole coscienza di classe e non solo individuale. E in questo i film possono molto. ‘Agitare, educare, organizzare’, dicevano tanti anni fa nei sindacati. Ecco, credo che le prime due cose si possano fare attraverso il grande schermo. La terza azione però appartiene all’individuo, alle sue scelte”.

Locarno 2016

“La natura delle cose” ai confini dell’umano

La malattia come missione per esplorare i limiti dell’umano: è questo concetto a guidare il viaggio cinematografico nel 'fine vita' compiuto da Laura Viezzoli con La natura delle cose, opera prima selezionata fuori concorso al festival di Locarno 2016. Attraverso l’esperienza di Angelo Santagostino, immobilizzato dalla Sla e in comunicazione con il resto del mondo solo grazie al suo pc, il documentario affronta le delicate questioni dell’eutanasia e del rifiuto dell'accanimento terapeutico. Il racconto dell’inesorabile progredire della malattia, che allontana poco a poco Angelo dalla vita e dalla sua capacità di relazionarsi con gli altri è affidata alle impressioni e ai ricordi dello stesso protagonista (a dargli la voce è l’attore Roberto Citran), ma anche ad un ricco repertorio di immagini relative alla vita degli astronauti e alle loro imprese spaziali. In questo continuo confronto Angelo Santagostino non è il malato di cui avere pietà, ma un esploratore alla scoperta dell’estremo, del “vivibile” e dell’“invivibile” umano, che come un astronauta sospeso nello spazio galleggia in un corpo non più suo lontano dalla vita terrena.

Locarno 2016

“Mister Universo” e “The Challenge”: due viaggi tra passato e presente

Batte bandiera austriaca, anche se parla italiano, Mister Universo, l’ultimo film della coppia Tizza Covi - Rainer Frimmel, in concorso al festival di Locarno. Attraverso il viaggio di due artisti circensi, la pellicola, volutamente in bilico tra realtà e finzione, ricostruisce il passato di un mondo destinato a finire, quello del circo appunto, nel quale i due giovani non si riconoscono più. In competizione nella sezione cineasti del presente è invece The Challenge, documentario in cui l ’artista visivo Yuri Ancarani scopre il Qatar raccontando una delle tradizioni più radicate nel paese: la caccia del falcone.


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