Locarno 69, ritorno alle origini, con omaggio a Bud Spencer

Il programma sembra voler segnare il ritorno allo spirito originario del Festival, che ha dato spazio alle cinematografie meno note e a registi emergenti


E’ stato presentato a Milano il programma della prossima edizione del Festival di Locarno, che si terrà dal 3 al 13 agosto: “Dedico a Abbas Kiarostami e Michael Cimino quest’edizione – ha detto il direttore artistico Carlo ChatrianNon solo come ringraziamento per le emozioni che hanno regalato ma perché rappresentano quel cinema che a Locarno è di casa. Cinema che legge la realtà e la trasfigura, cinema che non ha paura di pensarsi grande anche quando affronta le storie dei piccoli, cinema che esplora tutta la scala di tonalità. Cinema che arriva come un soffio di vento e ti porta via con sé”.  Il programma sembra voler segnare il ritorno allo spirito originario del Festival, che ha dato spazio alle cinematografie meno note e a registi emergenti, e che ne ha fatto una kermesse di avanguardia, politico e poetico, visionario e controcorrente.

Dalla grande retrospettiva dedicata al cinema tedesco del secondo dopoguerra al Pardo d’onore ad Alejandro Jodorowsky passando per i tributi a Mario Adorf, Roger Corman, David Linde, Bill Pullman e Howard Shore, Locarno69 è un’edizione attraversata da venti diversi in grado di trasportare profumi che investono prima di comprenderne la provenienza. “I film sono come ponti – continua Chatrian – sul filo delle emozioni riuniscono persone diverse, mettendo in condivisione storie e frammenti di cultura. Le opere di quest’edizione vengono dall’Egitto e dalla Tailandia, dalla Bulgaria e dal Portogallo, dall’Argentina e dagli Stati Uniti: abbracciandoli con un solo colpo d’occhio, mi rendo conto che i loro protagonisti sono tutti in movimento. Come spinti da un vento che alita dentro di loro, si muovono nel tempo e nello spazio”. Alcuni segnali si possono concentrare già fin dal film d’apertura in Piazza Grande. Con The Girl with All the Gifts di Colm McCarthy gli zombie invadono il maxi-schermo per un tuffo in un futuro distopico dove solo l’incontro con la diversità potrà squarciare una via di salvezza. E’ attesa sul palco Gemma Arterton, l’interprete britannica che avevamo conosciuto come Bond girl in Quantum of Solace che qui abbandona le vesti romantiche usate in film come Gemma Bovery di Anne Fontaine per affrontare un ruolo totalmente spiazzante. Sensi di sfida e voglia di sorprendere sono infatti gli ingredienti che contrassegneranno anche la presenza di altri nomi grossi del cinema, destinati ad affollare il tappetto rosso del Festival. Sono il talento e la sensibilità che rimangono sempre al servizio del film, un bagaglio che alcuni attori mantengono intatto anche quando passano alla regia come Valeria Bruni Tedeschi in Une jeune fille de 90 ans. Si conferma alta la rappresentanza in arrivo dal miglior cinema francese: oltre al ritorno di Louis Garrel, il parterre femminile si fa nutrito e di qualità grazie alle presenze di Isabelle Huppert, Nathalie Baye, Emmanuelle Devos e Clotilde Courau. Sempre più sulla rampa di lancio internazionale, è anche un’altra attrice, la svizzera Carla Juri che, in attesa di vederla recitare nel nuovo Blade Runner 2, a Locarno ripercorre le curve di vita della pittrice espressionista Paula Modersohn-Becker. Biopic in costume che fa il pari con quello dedicato alla figura di Stefan Zweig, Vor der Morgenröte, nel cui cast compaiono Josef Hader e Barbara Sukowa, entrambi ospiti del festival.

Non ci sono italiani in concorso, però, come saluto a Bud Spencer, sarà Lo chiamavano trinità di Enzo Barbon a dominare la pre-apertura. Inoltre Dario Argento è presidente della Giuria Cineasti del Presente.

Nella sezione Fuori concorso “l’opera prima italiana L’amatore, di Maria Mauti, ritratto di un architetto milanese del ventennio fascista attraverso i suoi archivi privati.

14 Luglio 2016

Locarno 2016

Locarno 2016

Pardo d’oro a Godless

Si è conclusa l’edizione numero 69 del festival di Locarno. Pardo d’oro al bulgaro Godless, che vince anche il premio per la miglior interpretazione femminile, grazie all’attrice Irena Ivanova. Il Pardo per la migliore regìa lo guadagna invece Joao Pedro Rodrigues con O ornitòlogo, pellicola attesissima a Locarno, che conferma la vocazione onirica del regista portoghese. Premi speciali a Scarred Hearts, del rumeno Radu Jude e Mister Universo, di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

Locarno 2016

Ken Loach, la lotta continua

Il festival di Locarno chiude la sua edizione numero 69 incontrando uno degli ospiti più attesi. Il regista che da sempre è attento alle tematiche sociali ha presentato al pubblico festivaliero la sua ultima fatica, vincitrice della Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake. Accompagnato dall’attore protagonista Dave Johns, ha raccontato quanto sia ancora importante credere in un cinema che aiuti la gente ad avere fiducia nel futuro e a lottare per un una società più giusta: “O si lotta o si va alla canna del gas. Per lottare però ci vuole speranza e spesso questa è narcotizzata, ridotta ai minimi termini dal potere, che manipola l’informazione per controllarci, farci credere che nulla cambierà. Ci vuole coscienza di classe e non solo individuale. E in questo i film possono molto. ‘Agitare, educare, organizzare’, dicevano tanti anni fa nei sindacati. Ecco, credo che le prime due cose si possano fare attraverso il grande schermo. La terza azione però appartiene all’individuo, alle sue scelte”.

Locarno 2016

“La natura delle cose” ai confini dell’umano

La malattia come missione per esplorare i limiti dell’umano: è questo concetto a guidare il viaggio cinematografico nel 'fine vita' compiuto da Laura Viezzoli con La natura delle cose, opera prima selezionata fuori concorso al festival di Locarno 2016. Attraverso l’esperienza di Angelo Santagostino, immobilizzato dalla Sla e in comunicazione con il resto del mondo solo grazie al suo pc, il documentario affronta le delicate questioni dell’eutanasia e del rifiuto dell'accanimento terapeutico. Il racconto dell’inesorabile progredire della malattia, che allontana poco a poco Angelo dalla vita e dalla sua capacità di relazionarsi con gli altri è affidata alle impressioni e ai ricordi dello stesso protagonista (a dargli la voce è l’attore Roberto Citran), ma anche ad un ricco repertorio di immagini relative alla vita degli astronauti e alle loro imprese spaziali. In questo continuo confronto Angelo Santagostino non è il malato di cui avere pietà, ma un esploratore alla scoperta dell’estremo, del “vivibile” e dell’“invivibile” umano, che come un astronauta sospeso nello spazio galleggia in un corpo non più suo lontano dalla vita terrena.

Locarno 2016

“Mister Universo” e “The Challenge”: due viaggi tra passato e presente

Batte bandiera austriaca, anche se parla italiano, Mister Universo, l’ultimo film della coppia Tizza Covi - Rainer Frimmel, in concorso al festival di Locarno. Attraverso il viaggio di due artisti circensi, la pellicola, volutamente in bilico tra realtà e finzione, ricostruisce il passato di un mondo destinato a finire, quello del circo appunto, nel quale i due giovani non si riconoscono più. In competizione nella sezione cineasti del presente è invece The Challenge, documentario in cui l ’artista visivo Yuri Ancarani scopre il Qatar raccontando una delle tradizioni più radicate nel paese: la caccia del falcone.


Ultimi aggiornamenti