La fiaba di Natale di Siani evita la sfida con Zalone

Il giorno più bello del mondo uscirà tra novembre e dicembre. “E’ la storia di un ragazzo che ama il teatro e per una serie di disavventure economiche sta per perdere il suo sogno" dice il regista


LECCE. Il giorno più bello del mondo, il film di Natale di Alessandro Siani, uscirà tra novembre e dicembre, evitando così lo scontro diretto con il ‘rivale’ Checco Zalone in uscita con il suo Tolo Tolo il 25 dicembre. Per l’attore e regista napoletano Zalone merita un monumento per la capacità di portare tantissima gente al cinema, “istituirei il Premio Zalone. E’ un comico che se non è sicuro di quello che ha, non fa uscire il film”.

Quanto a Il giorno più bello del mondo non è una commedia sentimentale, “ma un film di nuova generazione, di effetti speciali, per farli ci sono voluti 6 mesi, cerco sempre di far ridere ma in una maniera più moderna”, spiega Siani che al Festival del cinema europeo ha ricevuto l’Ulivo d’Argento per la Nuova commedia. “E’ una storia universale che parla di un ragazzo che ama il teatro, lo spettacolo e per una serie di disavventure economiche sta per perdere il suo sogno e poi accade l’inverosimile come nei film di Frank Capra: nel momento in cui tutto sta per finire, si accende una luce”.

Perché da Il principe abusivo il suo cinema cerca la fiaba? “Mi piace la favola perché non mi piacciono i tempi che stiamo vivendo e il fatto di intrattenere il pubblico significa non farlo pensare a quello di brutto che succede”. Al suo fianco nel film Stefania Spampinato, l’italiana di Grey’s Anatomy“una giovane e bravissima attrice comica, così come quelle con cui ho lavorato: Valentina Lodovini o Sarah Felberbaum, perfetta improvvisatrice”. Per Siani invece il problema è la carenza di bravi sceneggiatori, come quelli che un tempo sapevano raccontare i drammi, le tragedie dell’Italia attraverso la commedia. Ecco perché a volte gli attori comici diventano sceneggiatori e registi. Inoltre occorre dare la possibilità ai giovani di esordire al cinema e di recente Siani si è impegnato in prima persona come coproduttore, insieme a Cattleya, di due esordi.

Padre  operaio dell’Alfa Romeo, madre casalinga, Siani ha iniziato con il film Ti lascio perché ti amo troppo, grazie a Mauro Berardi, il produttore dei film di Troisi. I suoi riferimenti artistici? Eduardo, Pino Daniele il grande comico sentimentale Massimo Troisi, “lui era il genio e Napoli la sua lampada”. E poi Verdone, Benigni, con un grande elogio a Christian De Sica che dopo tanti anni è ancora sulla breccia, avendo successo al botteghino.

Bene i film come La paranza dei bambini o la serie tv Gomorra, ma questo racconto della sua terra va bilanciato con film come Benvenuti al Sud, perché Napoli è unica ma è fatta di tante sfaccettature.

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