Francesca Draghetti


F. DraghettiAutrice di testi, attrice comica sia in televisione sia in teatro, regista teatrale, nonchè acuta ed ironica componente della esilarante Compagnia della Premiata Ditta, Francesca Draghetti ha appena finito il programma su Italia Uno, Premiata Tele Ditta 3, a fianco di Pino Insegno, Tiziana Foschi e Roberto Ciufoli. Nei prossimi progetti della Draghetti, oltre alla preparazione di un nuovo programma televisivo per l’anno prossimo, c’è anche una fervida regia teatrale. Sono in cantiere quattro progetti e non tutti comici, ma per i titoli l’attrice si riserva ancora un cauto riserbo. Infine, Francesca Draghetti dovrebbe essere, nel 2006, conduttrice di un effervescente programma radiofonico.

Francesca Draghetti, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
I grandi film. Non mi piacciono le storie piccole e minimaliste, in generale. E, in particolare, amo le storie commoventi e fantastiche, come La vita è un miracolo di Emir Kusturica.

Perché?
E’ un film che, pur nella semplicità delle scene, racconta senza retorica la stupidità della guerra, attraverso una fotografia straordinaria e con delle metafore suggestive, come quella del cane e del gatto: due animali che stanno benissimo insieme, anche se qualcuno dice che non si sopportano a vicenda, proprio come è accaduto a Serbi e Bosniaci.

Che genere di film preferisce?
I noir, i thriller, gli horror, il genere fantasy e tutte le storie fantastiche capaci di tenermi in tensione con della sana suspense.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
Le Conseguenze dell’Amore di Paolo Sorrentino.

Due buoni motivi per vederlo?
E’ un racconto grandioso, pur apparendo piccolo e, in certe sequenze, persino povero di fatti e per questo, solo apparentemente, noioso. Gli attori sono tutti bravissimi e il regista ha la capità di evocare delle suggestioni magiche. Proprio, come nei film di Almodovar: per esempio, Tutto su mia madre è un film pieno di disgrazie, però, grazie alla magia del regista, alla fine si esce sereni ed emotivamente più arricchiti.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Il blockbuster americano: non mi piacciono le storie quotidiane, le crisi e l’incomunicabilità tra lui e lei, quelle cose già le vivo tutti i giorni. Preferisco, invece, film che mi fanno sognare, come i cartoni animati di Monster & Co o le narrazioni fantastiche, sul genere di Harry Potter, intrise di vicende assurde, che nella vita reale non si possono mai incontrare.

Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
Un film che mi ha veramente annoiato, pur essendo andata piena di aspettative con l’intento di vedere un’avventura epica e di mare, è stato Master & Commander, di Peter Weir, con Russell Crowe. Ho trovato molto noioso e banale il modo antiquato con cui il regista ha narrato la guerra, una guerra dove sono tutti dei magnifici eroi.

L. ZingarettiQuale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Luca Zingaretti: è solido come un tronco d’albero, una roccia, è erto e pieno d’anima.

E l’attrice italiana?
Di attrici brave ce ne sono molte, più degli uomini: Claudia Gerini è duttile e carina, Stefania Rocca ha una faccia strana e interessante e Licia Maglietta è intensa.

Quale attore italiano rimpiange di più?
Un attore che è troppo poco compianto, rispetto alla sua grandezza, è Nino Manfredi: era semplicemente di un livello superiore, anche se non tutti lo hanno compreso. Mi manca molto.

Quale film rivede sempre volentieri?
Frankenstein Junior di Mel Brooks, con Marty Feldman e Gene Wilder, ma anche Miseria e Nobiltà di Mario Mattoli o Pane, amore e…, dove c’è un De Sica in stato di grazia. La Lollobrigida è nei primi due film, mentre nel terzo c’è la divina Loren e lì è di una bellezza irritante, una dea.

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Mario Monicelli.

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Dracula di Francis Ford Coppola. Invidio Winona Ryder, quando Gary Oldman, alias Dracula, le dice: Ho attraversato l’oceano dei secoli per trovarti. Mentre conosco uomini che non sono venuti a trovarmi a casa perché non avevano voglia di prendere l’autobus. Quella è una vera storia d’amore: tifavo per loro due, aldilà del bene e del male, dei cattivi e dei buoni.

Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
Quelli che mi devasterebbero, come The Passion di Mel Gibson: la rappresentazione del dolore vero mi fa terribilmente male, non reggerei il colpo emotivamente.
Mentre l’horror è un gioco, sai già di vedere una storia che non potrebbe mai avverarsi e che soprattutto non si è mai avverata.

Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Batman Begins e Cin Sity.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Avrei dato una gamba per essere la fidanzata del mostro, al posto di Madeleine Kahn, in Frankstein Junior e mi sarei trasformata pure in una abat jour, pur di essere a fianco di Peter Seller quando interpretava l’Ispettore Clouseau, in uno dei cinque film della serie su La Pantera Rosa.

19 Giugno 2005

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