‘Prove per un pianeta a colori’, al Terraviva Film Festival torna il cinema migrante.

La rassegna emiliana compie quattro anni. Dal 22 al 26 novembre a Casalecchio di Reno e a Bologna.


Conto alla rovescia per la quarta edizione del Festival dedicato al cinema migrante e ai temi dell’inclusione dell’ambiente e della sostenibilità, che avrà luogo a Casalecchio di Reno e a Bologna.

Il Festival, in programma dal 22 al 26 novembre 2023, intende contribuire allo sviluppo dell’inclusione e della cultura della sostenibilità, alla sensibilizzazione verso i temi ambientali, strettamente legati alle migrazioni e alla genesi dei conflitti; intende continuare ad attenzionare la rivendicazione di tutti i diritti umani e civili ma soprattutto vuole far conoscere alcuni tra gli artisti emergenti e più interessanti espressione dei paesi del sud e dell’est del mondo.

Dopo l’esordio solo on-line nel 2020 a causa della pandemia, il ritorno in presenza nel 2021 e la consacrazione nel 2022, anche la nuova edizione 2023 dell’evento – ideato da Paolo Rossi Pisu di Genoma Films insieme a Laura Traversi dell’Associazione Amici di Giana che ne cura la direzione artistica insieme a Giampiero Judica – continua a mantenere la doppia collocazione fisica e virtuale: verrà infatti realizzato sia in streaming su MYmovies che dal vivo al Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (per la giornata inaugurale e gli ultimi due giorni, compresa la premiazione) e soprattutto nei 2 giorni centrali a Bologna negli spazi del DAMSLab del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, grazie a una rinnovata collaborazione con l’ateneo.

Il primo kick-off del festival era avvenuto già lo scorso giugno, in occasione della tappa bolognese del tour musicale di Russell Crowe Indoor Garden Party – il cui incasso era stato devoluto dall’organizzatore Genoma Films in beneficenza per gli alluvionati dell’Emilia Romagna – quando l’attore e cantante aveva ricevuto il “Terraviva Green Award”, un prezioso riconoscimento per il suo costante e continuo impegno nella lotta al cambiamento climatico.

La parola chiave di quest’anno è INSOSTENIBILITÀ, un termine che ben si adatta alla contemporaneità e a un presente in cui numerose situazioni sono ormai difficilmente tollerabili a livello sociale, ambientale e umano. Il concetto dell’insostenibilità verrà declinato nei vari focus del Festival, (proposti anche da Panel con ospiti in dialogo con il pubblico), che da sempre vogliono fotografare il reale a 360°: il tema della migrazione (la cui narrazione ha subito una sorta di involuzione negli ultimi anni); il tema dell’intelligenza artificiale e le sue possibili ricadute negative non solo creative e sociali ma anche sulla sostenibilità; il tema dell’ambiente e della moda e l’impatto che l’industria dell’abbigliamento può avere sulle nostre vite; e infine il tema della questione femminile in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Il programma – disponibile sul sito del festival – prevede un concorso di 13 opere (di cui 4 cortometraggi) provenienti da oltre 10 paesi e un film fuori concorso, proiettati nelle location del festival.

20 days in Mariupol di Mstislav Chernov (Ucraina, 2023 – 95’)

After the bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano (Italia, 2023 – 66’)

Beautiful Poison di Dan Ashby (UK – Canada, 2023 – 12’)

Deep rising di Mathieu Rytz (USA, 2023 – 93 min).

En attendant les robots di Natan Castay (Belgio, 2023 – 39’)

Fremont di Babak Jalali (USA, 2023 – 88’) – film di apertura e unico film di fiction in concorso

Hawar, our banished children di Pasquale Bourgaux (Belgio – Svizzera, 2023, – 74’)

Las Memorias perdidas de los àrboles di Antonio La Camera (Italia, 2023 – 20’)

Loud & Here di Josian Blanc (Canada, 2023 – 8’)

Seven Winters in Tehran di Steffi Niederzoll (Francia – Germania, 2023 – 97’)

She run the world di Koval Bhatia (India, 2023 – 14’)

The Yellow Ceiling di Isabelle Coixet (Spagna, 2023 – 93’)

Zero Waste di Dong Hyun Danny Kim (Corea del Sud, 2023 – 71’)

 

Fuori concorso verrà proiettato The Persian Version di Maryam Keshavarz (Usa, 2023 – 107 min) uno spaccato di genealogia al femminile iraniano-americana che riesce a raccontare con il linguaggio della fiction in un mix di comedy e drama una storia di vita importante e in linea con il festival.

Come di consueto il programma anche quest’anno affronterà – con proiezioni, talk, ospiti e performance – quattro tematiche, una per ciascuna delle quattro giornate.

Confermate anche le numerose masterclass realizzate da professionisti: regia (con il vincitore del Premio Mutti 2020 Mounir Derbal), movimento creativo (con la coreografa e danzatrice Silvia Traversi), scrittura performativa (con l’attrice e autrice Paola Michelini) e recitazione (con l’attrice Priscilla Muscat), due lectiones magistrales di Laura Silvia Battaglia (giornalista e documentarista) e Prof. Marco Cucco (università di Bologna), oltre a un’esperienza di solidarietà partecipata – “It starts with a Meal di Rise Against Hunger”: saranno legate ai temi oggetto del festival e dedicate ai ragazzi dei licei e istituti superiori aderenti all’iniziativa.

Durante la cerimonia di premiazione di domenica 26 novembre alle ore 18 verranno consegnati:

Premio “Raffaele Pisu 2023” al migliore film

Premio Terraviva Studenti al miglior film

Una Menzione speciale verrà conferita dagli studenti del Corso del Prof. Marco Cucco dell’università di Bologna.

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia Romagna, e di BCC Emilbanca, Granarolo, Romagnoli F.lli Spa, Deisa Ebano Spa (Zig Zag, Calzanetto e Ebano).

Il programma completo di proiezioni, talk e masterclass è disponibile sul sito del festival

 

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