Beatles e Rolling Stones inaugurano il Torino Film Festival

Il direttore artistico Steve Della Casa presenta il programma della 40ma edizione della manifestazione, che inaugura al Teatro Regio e, tra gli ospiti, annuncia ​Castellitto, Sorrentino, Servillo


“Un Festival pluralista” – la 40ma edizione del Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre) – “tale grazie al variegato gruppo di persone, vivaci e intelligenti, che lo rendono possibile”, così Steve Della Casa tornato da direttore artistico alla guida della manifestazione torinese – definisce l’edizione imminente. “C’è un criterio per capire l’andamento del festival ed è verificare se le sale si riempiranno, questa è la prima grande scommessa”, continua Della Casa. “Noi ce l’abbiamo messa tutta, dalle biglietterie alla moltiplicazione degli schermi, oltre a Casa Festival presso la Cavallerizza Reale, punto di incontro tra pubblico e appassionati. Il primo convegno del TFF sarà la mattina del 25/11, dedicato infatti a quale sia il ruolo del cinema nella sala e il futuro della stessa. La scommessa sulle sale credo sia il tratto portante del Torino Film Festival”. 

La conferenza stampa romana di presentazione ha goduto anche dell’aperto sostegno del Governo, grazie alla presenza della sottosegretaria Lucia Borgonzoni: leggi l’articolo

Della Casa continua partendo dall’inaugurazione, che sarà dal Teatro Regio, con diretta radiofonica su “Hollywood Party” (la trasmissione di Rai Radio3), e sarà un debutto nel nome della grande musica, a far da spirito guida, infatti è Beatles e Rolling Stones al cinema il film d’apertura.

Il direttore poi continua a presentare il TFF40 entrando e uscendo tra artisti, titoli e sezioni, così celebra Ugo Nespolo, autore del manifesto dell’edizione corrente, un manifesto “scomponibile, infatti singole parti saranno scomposte sull’asse di via Po, i 500 metri di Torino lungo cui si svolgerà il Festival”. 

Della Casa cita poi “la sezione sostenuta dal Torino Film Lab, istituzione che senza provincialismo fa sì che in tutto il mondo il marchio-Torino sia abbinato a film che vincono dappertutto”; accanto a Torino Film Industry, “una manifestazione dedicata all’industria ma diversa dalle altre perché dedicata al cinema indipendente”. 

Sono varie e numerose, e dalla personalità versatile, le sezioni del TFF, così il Concorso Internazionale Lungometraggi (12 film), in cui si rintraccia anche l’opera seconda di Andrea Magnani, La lunga corsa, tra coming of age surreale e fiaba carceraria; poi ci sono due Concorsi dedicati ai documentari, “uno dei segmenti più importanti del TFF”, e in cui – sia per la sezione italiani, che per gli internazionali – ci sono “nomi interessanti e temi sorprendenti”. Tra questi ultimi, anche Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, film prodotto da Luce Cinecittà (leggi articolo).

Ancora, c’è Spazio Italia, sezione dedicata ai cortometraggi, tra cui Essere Oro di Valentina Cenni: una bambina, un sogno, una fiaba. Una case history raccontata con Stefano Bollani, Giorgio Tirabassi, e Luca Bigazzi alla fotografia. 

E poi… c’è Sam Mendes (con Empire Of Light), c’è Herzog (con The Fire Within: A Requiem For Katia And Maurice Krafft), e c’è anche Antonio Rezza con Il cristo in gola: il film viene presentato il 25/11, “un rifacimento de Il Vangelo secondo Matteo, un film surreale e realistico, di sicuro impatto”, per Della Casa. 

Nel Fuori Concorso c’è anche fiction, e il direttore tiene a nominare Il nostro generale di Lucio Pellegrini, Andrea Jublin, nel nome di Dalla Chiesa, interpretato da Sergio Castellitto, che sarà ospite a Torino; come ci sarà anche Michele Placido, protagonista dell’Orlando di Daniele Vicari; da segnalare anche la presenza di Pappi Corsicato con Perfetta Illusione

Il programma è davvero ricchissimo e la ricchezza è confermata sin dal primo giorno, in cui Della Casa annuncia “un film di 8 ore di Lav Diaz – A Tale of Filipino Violence -, una scelta radicale, come cinema e cinefilia hanno bisogno di essere”. 

Poi, “c’è la seconda opera di Marco Bocci da regista, La caccia – una favola nera, una spiazzante e grottesca faida familiare che lascia con il fiato sospeso fino all’ ultimo fotogramma; ma anche Marco Ponti che racconta la Sampdoria dello scudetto con presenti i calciatori Vialli e Mancini. Ci sarà Elisabetta Sgarbi con un tenerissimo ritratto di suo fratello Vittorio; e c’è anche un Marco Pannella raccontato da Simona Ventura”.

Nella miscellanea delle sezioni anche quella Fuori Concorso denominata Dei Conflitti e Delle Idee, per un confronto con le idee del ‘900 tra cui titoli come Ok Boomer!, La giunta, Lotta Continua, anche questi titoli di Luce Cinecittà; e da citare qui, dunque, la sezione Back To Life, a cui hanno partecipato in maniera importante gli archivi italiani. Tra i film di genere, Della Casa suggerisce di non perdere 2+5 missione Hydra, “… che inizia con un Carosello che si sta girando a Cinecittà, quando arrivano i marziani…”. 

Nella sezione Nuovi Mondi, dedicata al cinema di ricerca, ci saranno nomi importanti per il cinema di domani. E in Crazies, la selezione degli horror, c’è anche “Pantafa di Emanuele Scaringi, in Concorso”.

Per chi ama la vera Storia del Cinema, l’ospite principale, come ormai di pubblico dominio, sarà Malcolm McDowell, nell’ anniversario anche dei 50 anni di Arancia meccanica. Un nome gigante quello dell’attore britannico, che – insieme agli altrettanto grandi italiani, e già citati, Castellitto e Placido – conta anche sulla presenza di Paolo Sorrentino, Mario Martone, Toni Servillo, Paola Cortellesi, Noemi: “un florilegio di nomi, a Torino per raccontare il loro rapporto con il cinema”, spiega il direttore. 

Steve Della Casa conclude ricordando le giurie e in particolare “la scelta politica” di mettere in ciascuna un critico, così Fabio Ferzetti nel Concorso dei lungometraggi.

L’appuntamento, a questo punto, è per il 25 novembre, con l’inaugurazione del TFF40, insieme alla madrina Pilar Fogliati, assente dalla conferenza proprio perché impegnata – su un set – nel capoluogo piemontese. 

Nicole Bianchi
08 Novembre 2022

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