10 novembre 2023, la rassegna stampa

Il cinema secondo Anthony Oliver Scott, le interviste a Ken Loach, Vinicio Marchioni, Micaela Ramazzotti, Francesco Salvi, Corrado Azzolini, Steve della Casa e la biografia di Barbra Streisand.


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ANTHONY OLIVER SCOTT: USIAMO I FILM PER SCOPRIRE LA NOSTRA UMANITÀ

Il settimanale Internazionale pubblica un articolo di Anthony Oliver Scott, storico capo della sezione cinema del New York Times, una delle voci più autorevoli nel campo della critica cinematografica. “Usiamo i film per scoprire la nostra umanità e così facendo li umanizziamo. Ci deludono perché noi ci deludiamo, e ci affascinano per la stessa ragione. La nostra preoccupazione per la loro morte è la proiezione della paura per la nostra scomparsa. Il cinema è vivo perché noi siamo vivi, e forse è vero anche il contrario”.

KEN LOACH E I RIFUGIATI SIRIANI COINVOLTI NELLA LAVORAZIONE DI THE OLD OAK

“La chiave era capire le loro storie e la loro cultura, non avremmo mai realizzato il film senza coinvolgerli direttamente” – racconta a Marco Consoli l’87enne regista britannico su il Venerdì di Repubblica in un’intervista sul suo film in sala dal 16 novembre. “Per ogni scena chiedevo loro: ‘come reagireste voi in questa situazione?’ Perché non si può far fare a qualcuno qualcosa che ritiene sbagliato” – continua Loach. “Dovrebbero essere i partiti a risolvere le ingiustizie, invece sono io a lottare da una vita. Non so se girerò ancora, sono già felice quando mi sveglio e non leggo il mio necrologio”.

VINICIO MARCHIONI: C’È ANCORA DOMANI È UN OMAGGIO AI DIRITTI COSTITUZIONALI

“Il film è un omaggio ai diritti per cui i nostri nonni hanno combattuto”. Così Vinicio Marchioni parla del campione di incassi di e con Paola Cortellesi che lo vede tra i protagonisti, in un’intervista a tutto campo di Arianna Finos su ‘la Repubblica’. “Paola ha toccato l’immaginario collettivo e la necessità di ridere con intelligenza di temi che sono dentro di noi. E ha acceso una scintilla. Hai voglia a dire che il film è ambientato nel ’46: non penso che da allora la situazione sia cambiata tantissimo”. E sull’accordo tra attori e major a Hollywood: “Spero si ripercuota anche in Italia, dove non c’è un contratto nazionale e in 40.000 campano di poche cose, pur avendo la mia stessa professionalità”.

CORRADO AZZOLINI: L’AFRICA È PIENA DI STORIE DA RACCONTARE

Su Avvenire un’intervista di Massimilano Castellani allo sceneggiatore e produttore pugliese che ha fondato una scuola di cinema in Kenya, insegna in Marocco e dal 2003 sostien cinque progetti solidali: “Scrivo e produco film per capire la realtà africana” – racconta Azzolini. “Grazie al mio lavoro ho fatto studiare e dato opportunità a tanti giovani, l’occidente giudica, ma non comprende a fondo le ragioni dei migranti”.

STEVE DELLA CASA: IL TFF NON PERDA UNA STORIA COSÌ GLORIOSA

Fabrizio Dividi sul ‘Corriere Torino’ intervista Steve della Casa in occasione della presentazione del 41mo Torino Film Festival, ultima edizione che lo vedrà alla guida, di cui anticipa i contenuti più significativi. “Tra collaborazioni e direzioni ne ho fatto parte 20 volte, e sommando le ultime due direi che può bastare” – afferma Della Casa. E sul suo futuro mantiene il riserbo: “Dovrò scegliere tra una proposta allettante che sarà resa nota a breve e non fare più nulla, ma è certo che non mi è mai piaciuto restare con le mani in mano”.

MICAELA RAMAZZOTTI: DONNE FINALMENTE RICONOSCIUTE PER IL TALENTO

“Diciamo che i registi li ho presi in giro, quando ho capito che al cinema funzionava questa cosa della donna un po’ scemina, distratta, bionda, fintamente stupida, di buon cuore” – racconta l’attrice e regista – che riceve un premio alla carriera al Festival di Lecce – ad Antonella W. Gaeta, in un’intervista sull’edizione barese de ‘la Repubblica’. “Non ho avuto paura di dimostrare che sotto la vulnerabilità delle donne c’è anche la loro forza”.

MY NAME IS BARBRA, TRA ORGOGLIO JEWISH E GOSSIP HOLLYWOODIANO

Su ‘La Stampa’ Simona Siri recensisce la biografia di Barbra Streisand, appena uscita in libreria: “dagli uomini ai progetti, ai pettegolezzi hollywoodiani, ma soprattutto l’identità ebraica di cui l’attrice si definisce orgogliosa, vero filo conduttore del libro”: ”noi ebrei” – afferma la Streisand – “siamo da sempre il capro espiatorio dei mali del mondo”.

FRANCESCO SALVI: IO INCOMPRESO? PURTROPPO MI HANNO COMPRESO TROPPO

Sul ‘Corriere della Sera’ Massimo Franco intervista Francesco Salvi, star comica degli anni ’80 al cinema (Fracchia la belva umana) e soprattutto in tv sulle reti Mediaset con Drive In e MegaSalviShow, oltre ad aver inciso oltre 8 album tra cui il tormentone in vetta alle classifiche C’è da spostare una macchina. E sulla fine del suo show televisivo afferma: “Io incompreso? Il problema è che mi hanno compreso troppo”.

Giovanna Pasi
10 Novembre 2023

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