Un violino nelle favelas

Presentato in concorso nella sezione Generation +16 a Giffoni Il maestro di violino del brasiliano Sergio Machado. Qualche cliché per una storia coinvolgente sull'educazione


GIFFONI VALLE PIANA – Presentato in concorso per la sezione Generation +16 il film brasiliano Il maestro di violino di Sergio Machado che potremo vedere in Italia prossimamente distribuito da AcademyTwo. Girato nelle favelas brasiliane, il film racconta la storia di Laerte, giovane violinista alle prese con l’audizione che tanto aspettava per entrare nella OSESP, la più importante orchestra sinfonica sudamericana. Nel frattempo, per racimolare un po’ di soldi, accetta di dare lezioni di musica nella scuola pubblica di Heliopolis, il ghetto più grande e violento di San Paolo. Tra conflitti e soluzioni altrettanto prevedibili, il film si sviluppa seguendo vite parallele: quella del maestro Laerte che deve superare la propria paura di fallire e di non riuscire a realizzare il suo sogno e quella dei ragazzi e delle ragazze delle favelas che non si aspettano niente dalla vita, che vivono alla giornata ma che ugualmente provano a tirare fuori il proprio talento. Chi insegna a chi? Sembra chiedere il film. Il maestro impara dai ragazzi a lasciarsi guidare dal proprio sogno senza avere paura del futuro e i ragazzi imparano a trasformare la propria sofferenza in speranza.

Il sistema Abreu e la lezione di Paulo Freire sono ben presenti in questofilm che ha il merito di portare alla nostra attenzione quanto la cultura e l’arte riescano a trasformare la vitadelle persone e delle comunità anche quando sono soffocate dalla violenza, dalle droghe e dalla criminalità. “Volevo come attori ragazzi che davvero vivono nelle favelas – ha detto il regista al pubblico, che ha molto apprezzato il film, pur sottolineando i numerosi clichés e stereotipi – Quando abbiamo fatto le audizioni, ho ascoltato le loro storie e sono rimasto colpito dalla quantità di sofferenza ce attraversa le loro giovani vite. Questo film è un omaggio al loro talento. Tra di loro ci sono davvero ballerini, cantanti e anche un soprano”. Alla domanda se è stato difficile lavorare con loro, il regista ha risposto: “Non è stato per niente difficile. I ragazzi delle favelas non aspettano altro che qualcuno che si accorga di loro e io spero di averlo fatto”. 

22 Luglio 2016

Giffoni 2016

Giffoni 2016

GiffoniForMe, lo scatto che racconta il Festival

Giffoni Experience chiede a chi ha partecipato di inviare la foto che meglio racconta l’ultima edizione del festival, allegando anche un piccolo testo che descriva emozioni sulla 46esima edizione

Giffoni 2016

A Giffoni vincono coraggio e voglia di riscatto

Storie di profonda determinazione e desiderio di riscatto. Sono questi i temi vincitori della 46esima edizione del Giffoni Film Festival, dove a trionfare nella sezione Generation + 18 è Urban Hymn dello scozzese Michael Caton-Jones, una storia di redenzione attraverso il canto ambientata nel sud est di Londra. Nella sezione "Generator +16" vince invece una pellicola girata nelle favelas brasiliane, Il maestro di violino di Sérgio Machado, che vedremo presto in Italia con AcademyTwo

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Guerre vere e guerre di neve

Ancora due film di Giffoni Experience saranno distribuiti in Italia: Fanny’s Journey di Lola Doillon, in uscita il prossimo febbraio per Lucky Red, vincitore della sezione Generation +13, e Snowtime! di Jean François Pouliot in uscita il 24 novembre per Notorius Picture. Il primo è tratto dal libro testimonianza Le Journal de Fanny di Fanny Ben-Ami che all’età di 13 anni, nella Francia occupata dai tedeschi, viene mandata con le sue sorelline in un orfanotrofio per bambini ebrei, il secondo è un cartone animato canadese che racconta la lotta tra due bande di bambini a colpi di palle di neve

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Giffoni e le lacrime di Jennifer

"Sono sopraffatta dall'emozione e da come sono stata accolta" è il commento di Jennifer Aniston, super ospite del Giffoni Film Festival, che durante l’incontro con i ragazzi varie volte si è commossa e si è concessa a foto e rivelazioni, a dispetto delle voci su una sua visita blindatissima. E ai ragazzi raccomanda di spegnere computer e telefonini per riappropriarsi di un rapporto vero con la realtà, sottolineando i pericoli di una vita iperconnessa a internet e social network


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