“Pasolini è stato sempre un riferimento costante del mio cinema. La questione delle radici, dell’identità si pone con sempre maggior gravità nella nostra epoca di globalizzazione e il regista italiano lo profetizzava quasi mezzo secolo fa”. Così Robert Guédiguian, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese, parlando di cinema italiano, in occasione del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 2018, prestigioso riconoscimento conferito dal Comune di Fiesole in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Gruppo Toscano e la Fondazione Sistema Toscana, con la direzione artistica di Gabriele Rizza.
L’autore francese diventerà “Maestro del Cinema” come prima di lui artisti del calibro di Vittorio Storaro, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Orson Welles, Stanley Kubrick, Ingmar Bergman, Wim Wenders, Theo Anghelopoulos, Marco Bellocchio, Ken Loach, Nanni Moretti e Giuseppe Tornatore, Terry Gilliam, Dario Argento, Stefania Sandrelli e Toni Servillo. La cerimonia di premiazione avrà luogo , venerdì 27 luglio, alle 21,30, presso il Teatro Romano di Fiesole..
La serata si aprirà alle ore 18.30 con un incontro con l’autore, a cui sarà presente anche Ariane Ascaride, moglie e musa del suo cinema. Nell’occasione sarà presentato il volume monografico “La cinematografia di Robert Guédiguian” a cura di Caterina Liverani con i contributi del Sncci, per Edizioni Ets di Pisa. Al termine della premiazione sarà proiettato La villa – La casa sul mare (versione originale con i sottotitoli), ambientato a Méjan, una cala marina tra Marsiglia e Carry, dove tre fratelli si ritrovano al capezzale del padre.
“Da più di 30 anni Guédiguian – ha detto Rizza – evoca la cronaca sociale del mondo operaio della sua infanzia ma al tempo stesso racconta una avventura ricca di riflessioni. Cineasta popolare, spirito militante, attivista politico vicino agli ambienti di sinistra, per Guédiguian fare film significa intraprendere un percorso ogni volta iniziatico a fianco di amici e collaboratori che sono divenuti compagni di vita”.
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