Premi al femminile per Céline Sciamma e Alice Manzati

Prima edizione dell'evento, a Milano, con due premi del valore di 5000 euro alla regista francese Céline Sciamma e alla sceneggiatrice italiana Alice Manzati


MILANO – “Nel 1929 Virginia Woolf, in Una stanza tutta per sé, si era posta il problema della rappresentazione delle donne nella letteratura, e di come l’uomo fosse l’unità di misura di ogni grandezza. Al femminile non vuole Uno schermo tutto per noi, ma lavorare premiando, e così raccontando, la presenza delle donne nel cinema, dando loro visibilità e sottolineandone i meriti, contribuire cioè ad un accesso alle risorse più equo e redistribuito tra professioniste e professionisti”. Così la Società Umanitaria e il duo di Amara Garlaschelli e Ilaria Branca, ideatrici dei premi cinematografici Al femminile, raccontano la prima edizione dell’evento, questa volta dedicato alla sceneggiatura.

A trionfare, nella serata che si è svolta nei chiostri quattrocenteschi della Società Umanitaria sotto la conduzione di Alessandro Cannavò e alla presenza di Piera Detassis nell’insolito ruolo di madrina, è stata la sceneggiatura per il lungometraggio Marea di Alice Manzati, che ha ricevuto il Premio Ilaria Branca di Romanico (e un assegno da 5.000 euro) da Donatella Finocchiaro, a nome della giuria di cui hanno fatto parte anche Alina Marazzi, Virginia Valsecchi, Luca Bigazzi, Francesca Marciano, Consuelo Catucci, Paola Bizzarri, Fabio Ferzetti ed Emanuele Trevi. Secondo la motivazione, “La giovane sceneggiatrice Alice Manzati si appoggia a strutture di genere, ma lo fa scegliendo una realtà sociale ancora da scoprire: uno spaccato della vita degli immigrati latinoamericani di seconda generazione nella periferia della grande Milano”.

Il Premio Presidente Società Umanitaria (sempre accompagnato da un assegno di 5.000 euro) al Miglior film europeo distribuito in Italia nel 2021 e caratterizzato dal racconto o rappresentazione di un soggetto femminile, è andato a Céline Sciamma, regista e sceneggiatrice di Petite Maman, ed è stato consegnato da Paolo Mereghetti a nome di una giuria di qualità composta anche da Annarita Briganti, Paola Casella, Vittorio Lingiardi, Caterina Liverani, Paolo Marina Pierri e Valentina Torrini. Nella motivazione del premio si legge: “Nel tempio sacro dell’infanzia, dove passato e futuro si specchiano sulla superficie del presente, la femminilità per Sciamma è ascolto, sapere accogliere la verità intima e segreta di ogni relazione profonda e autentica”. La regista e sceneggiatrice ha ringraziato dicendo: “È un’emozione commovente quella di ricevere un premio appena nato, e sento un grande spirito di squadra con voi che me lo avete conferito. In questa politica culturale imperante patriarcale e maschilista, in particolare in Italia e nell’Italia di oggi, è importante sentire un legame forte con gli uomini e donne che portano avanti iniziative come questa”.

Sciamma ha inoltre invitato a “continuare a combattere affinché la situazione delle donne nel cinema, che è solo un po’ meglio in Francia che in Italia, in futuro migliori”.

La cerimonia è stata trasmessa in streaming a cura dell’Università IULM, partner di Al femminile. Sul palco sono intervenute le attrici Maria Pia Calzone, membro dell’Osservatorio sulla parità di genere del Mic, e Francesca De Martini, membro del direttivo e delegata per le questioni di genere di U.N.I.T.A. “Noi artisti formiamo le coscienze della società: se le donne sono mal rappresentate questa società diventa molto più fragile”, ha detto Calzone. “Se invece diamo la possibilità di rappresentare al cinema delle donne vere le nostre bambine cresceranno in una società migliore”.

03 Ottobre 2022

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