Le grandi iniziative per celebrare il poeta

Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), sono tante le iniziative che celebrano l'evento. Vediamone alcune


Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), sono tante le iniziative che celebrano l’evento. Vediamone alcune.

Dal 2018 l’Azienda Speciale Palaexpo, con i suoi luoghi di produzione – Palazzo delle Esposizioni, MACRO e Mattatoio, senza dimenticare il RIF, Museo delle Periferie, che per ora è senza mura – rappresenta a tutti gli effetti il polo del contemporaneo della capitale, un organismo culturale aperto, basato sulle teorie e le prassi artistiche e scientifiche attuali.

Tra le numerose rassegne, mostre e progetti, l’Azienda Speciale Palaexpo per il 2022 prevede anche alcune attività legate al mondo del cinema. A partire dal progetto dedicato al grande scrittore, poeta e cineasta Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario della sua nascita, che sarà ospitato nelle sedi museali dell’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano, dall’autunno 2022.

Il titolo, Pier Paolo Pasolini. Tutto è Santo, è ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo: il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese. La mostra di Palazzo delle Esposizioni parte dall’idea che mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola, come Pier Paolo Pasolini. In questa mostra Pasolini è visto in una dimensione radicale di poeta e autore, sempre vissuta con la totalità di un corpo che attraversa il mondo e sperimenta la dimensione della fisicità come pienezza e splendore e tragedia, in un amore estremo per la vita e per la realtà. La sua opera si manifesta come una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi alle convenzioni della società dei consumi e dello spettacolo e alla normalizzazione omologante delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.

Inoltre, torna per l’undicesimo anno A Qualcuno Piace Classico, l’appuntamento con il grande cinema da riscoprire come sempre in sala e in pellicola 35mm. La formula consueta della rassegna si arricchisce quest’anno di una collaborazione preziosa, quella con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, grazie al quale ogni film sarà introdotto da un critico diverso, offrendo al pubblico una bussola per orientarsi al meglio nella storia che si nasconde dietro ogni film. Le 10 proiezioni della rassegna sono in programma dal 25 gennaio al 31 maggio 2022 al Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema.

Infine, da segnalare Il video rende felici. Videoarte in Italia, un’unica grande mostra, allestita contemporaneamente in due distinte sedi, la Galleria d’Arte Moderna e il Palazzo delle Esposizioni. Dedicato alla videoarte dagli anni Sessanta ai Duemila, l’ingente progetto corale mira a valorizzare il ruolo dell’Italia promotrice di iniziative esemplari e pionieristiche e punto di riferimento artisticoculturale per la sperimentazione video. Alla Galleria d’Arte Moderna saranno messe in evidenza le interferenze tra videoarte e cinema, teatro, danza e televisione, e mostrate le opere rappresentative dei principali centri di produzione, mentre il Palazzo delle Esposizioni ospiterà un excursus sulla videoarte intesa come installazione, dagli esordi fino alle ricerche più recenti. La mostra sarà accompagnata da un denso programma di rassegne e tavole rotonde e da un catalogo edito da Treccani corredato dai contributi di 45 tra autori e autrici.

A Brescia, dal 31 marzo al 24 luglio 2022 presso  Mo.Ca. – Centro delle nuove Culture, abbiamo Pasolini – Per essere poeti, bisogna avere molto tempo, di Renato Corsini e Gerardo Martorelli, è un programma nell’ambito del Brescia Photo Festival, iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana, che per la V edizione approfondisce Le forme del ritratto nella fotografia mondiale.

La mostra offrirà al visitatore il ritratto privato dell’intellettuale friulano, alle prese con la quotidianità familiare ma anche protagonista del cambiamento epocale di una società, in una sessantina di scatti di importanti fotografi italiani quali Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Ezio Ciol, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, Vittorio La Verde e Rodrigo Pais.

L’esposizione si focalizza sull’amorevole rapporto con la madre Susanna, importante riferimento nella vita di Pasolini attraverso lo sguardo di Vittorio La Verde che li ritrasse insieme nel 1965 nel salotto della casa del regista a Roma, sulla passione per il calcio, che lui stesso definì “unica rappresentazione sacra del nostro tempo”, con le immagini dell’agenzia Dufoto durante una partita tra ex calciatori e personaggi dello spettacolo, in compagnia di un giovane Gianni Morandi, e sull’approccio al mondo cinematografico, con la ricerca dei luoghi e dei personaggi che hanno reso inconfondibile la sua produzione registica.E poi le fotografie con i suoi amici, compagni di vita privata e professionale: da Bernardo Bertolucci a Ninetto Davoli, da Anna Magnani a Laura Betti, da Alberto Moravia a Maria Callas. “Separare la figura di Pier Paolo Pasolini poeta, narratore, saggista e regista da quella della sua vita privata, è impossibile”, afferma Renato Corsini, curatore della mostra.

“La mostra a lui dedicata nel centenario della nascita, si propone allora come testimonianza di momenti di vita privata raccontata da autori che ancor prima di essere fotografi, ne sono stati amici. Il rapporto con la madre, la passione per il calcio, il mettersi in posa e le relazioni con gli amici sono il perno dell’esposizione”.

“Per la Fondazione Brescia Musei è un motivo di grande orgoglio produrre con Ma.Co.f. una mostra dedicata al genio di Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita”, commenta il Direttore di Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov. “Non solo perché Pier Paolo Pasolini ha trasformato il concetto di cultura con la sua incredibile modernità anticipando di almeno tre decenni i grandi temi e le contraddizioni della industria culturale, nella quale volenti o nolenti i musei sono ampiamente iscritti, ma anche perché Fondazione Brescia Musei anima la brulicante vitalità del cinema Nuovo Eden, la meravigliosa art house cittadina dedicata al cinema d’essai e al linguaggio audiovisivo e all’arte della cinematografia. Per questo il Nuovo Eden partecipa del Brescia Photo Festival con la rassegna Pasolini 100, con i più grandi capolavori, a partire dal mese di marzo e per questo l’organizzazione di una mostra dedicata al lato più intimo di Pasolini ci permetterà di creare quel ponte simbolico tra la sua arte e il nostro compito istituzionale di animatori di un discorso critico sulle culture dominanti”.

Al cinema Nuovo Eden sarà presentata poi la rassegna Pasolini 100, dal 16 marzo, in avvicinamento alla mostra, con una selezione dei suoi capolavori in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Nove appuntamenti, da marzo a giugno, e tre in programma per la stagione autunnale, per ripercorrere sul grande schermo l’intera filmografia del poeta e regista.

A Bologna, la Cineteca CSC – Cineteca Nazionale portano in sala dal 1° marzo 13 film di Pasolini, dall’esordio con Accattone all’ultimo Salò, un viaggio lungo il cinema di un poeta. Tra gli altri anche Mamma Roma (1962), La ricotta (1963, episodio dal film collettivo Ro.Go.Pa.G.), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Comizi d’amore (1964), Uccellacci e uccellini (1967), Edipo Re (1967), Porcile (1969), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974).

“La forza di trovare, fin dalla prima inquadratura della sua opera prima, una propria lingua cinematografica, la sperimentazione come metodo di lavoro continuo, la necessità di rimettersi costantemente in discussione”. Così racconta il cinema di Pasolini il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli.

Accattone sembra distare quattro decenni da Salò; in mezzo ci sono le borgate romane, la riscrittura del documentario, il Vangelo, Uccellacci, i film sulla borghesia, la reinvenzione della classicità, la Trilogia della vita… la scoperta di Citti e di Davoli, e poi Totò, Magnani e Mangano, a cui offre ruoli unici e inediti, un nuovo modo di usare la musica, luoghi che il cinema non aveva mai saputo guardare, da Matera alla Cappadocia, da Sana’a ai resti della classicità, un cinema di poesia che è anche, sempre, un cinema politico, civile, che affronta i grandi nodi della modernità. Un cineasta condannato, insultato, imbrattato dal primo all’ultimo film, oggi unanimemente riconosciuto come l’artista che ha capito, con decenni d’anticipo, il genocidio culturale che si stava realizzando davanti al silenzio di tutti”.

“Il centenario di una figura così centrale per la cultura italiana non poteva che meritare un impegno condiviso”, afferma Marta Donzelli, presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Per questo sono davvero lieta della collaborazione tra CSC – Cineteca Nazionale e Cineteca di Bologna per riportare in sala, insieme, il cinema di Pier Paolo Pasolini. Un’iniziativa che parte dai restauri – ultimo, in ordine di tempo, quello di Mamma Roma realizzato dalla Cineteca Nazionale e presentato poche settimane fa al Festival di Berlino – compiuti in questi anni per sanare le ingiurie del tempo (e in molti casi della censura), riportando le opere allo splendore originale. Oggi quei film tornano sul grande schermo, pronti a essere visti, amati e discussi da una nuova generazione di spett

Tornando su Roma, il Cinema Troisi inaugura Pasolini spettatore, una rassegna ideata dal Piccolo America, patrocinata dalla Regione Lazio e in collaborazione con la Cineteca Nazionale, che in 14 appuntamenti settimanali (dal 26 febbraio ogni sabato, alle ore 11, ingresso libero) ripercorre il rapporto del poeta, scrittore e cineasta con “i film degli altri” (per dirla col titolo di un prezioso volume curato da Tullio Kezich nel 1996 e dedicato al Pasolini critico cinematografico).

Un’occasione per scoprire alcuni degli autori più apprezzati da Pasolini: i maestri che contribuirono alla sua formazione (su tutti Chaplin, Mizoguchi e Dreyer), i “compagni di strada” – più o meno coetanei – della stessa generazione (Antonioni, Bergman, Cavani, Naldini), e i nomi più giovani, adottati e protetti (Ponzi, Bertolucci).

Da Rossellini a Paul Vecchiali a Bresson, una breve storia del cinema che si muove tra “canone” ed eresia, raccontando molto di un’epoca e altrettanto (se non di più) di Pasolini, uomo spettatore e critico militante, spesso in anticipo su tempi e gusti, talvolta accusato di “familismo”, non di rado in odore di adolescenziale disinvoltura deontologica (parola di Kezich, qualche decennio dopo si sarebbe detto “conflitto d’interessi”).

Dal 3 al 27 marzo il Nuovo Sacher di Nanni Moretti, che si trova a Largo Ascianghi la rassegna PPP100. Da Accattone a Mamma Roma fino a Il Vangelo secondo Matteo e Salò, una panoramica completa sul cinema di Pasolini in occasione del centenario dalla nascita.

A questo link il programma completo.

Altro omaggio è il Centenario Pasoliniano organizzato da CSC e Casa del Cinema, a ingresso libero dal 9 al 13 marzo. Il programma è vastissimo e affronta la carriera di Pasolini sotto tanti punti di vista, confrontandosi anche con le sue specifiche di sceneggiatore e documentarista.

Invece, dal 27 maggio al 2 ottobre 2022 Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine), Cinemazero (Pordenone) e il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pordenone) presentano la mostra Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo, a cura di Silvia Martín Gutiérrez, promossa da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in occasione del centenario dalla nascita del grande artista, poeta, scrittore, intellettuale e regista italiano.

Con oltre 170 ritratti inediti, rari, non visti di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975), l’esposizione riporta alla luce interi servizi fotografici – fino ad oggi misconosciuti – puntando soprattutto sui grandi fotografi stranieri (alcuni di eccezionale fama, come Richard Avedon, Herbert List, Henri Cartier-Bresson, Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Duane Michals, Philippe Koudjina, Marli Shamir e tanti altri) e sui luoghi, i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita di Pasolini, restituendone l’immagine di uomo e artista nel mondo,  fissata per sempre in decine e decine di pose diverse.

28 Febbraio 2022

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