Il Noir al via con il tocco diabolico di Egoyan, nel segno del 13

Edizione nel segno del venerdì 13, con le grandi prime di The counselor, Enemy e Dom Hemingway e due italiani in concorso: Neve e Vinodentro


Tagli degni di un film horror, che hanno costretto alla dolorosa rinuncia di alcune sezioni storiche – come il MiniNoir, dedicato ai più piccoli, e il concorso per i documentari – ma non a quella di un “programma spettacolare che si apre con l’anteprima italiana di Devil’s Knot di Atom Egoyan, con Colin Firth e Reese Witherspoon, e propone 10 film in concorso, 3 fuori concorso e alcuni eventi speciali, con una piacevole presenza di titoli italiani di genere”. I direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri sono orgogliosi del menù preparato per la 23/a edizione del Noir in Festival di Courmayeur – di cui CinecittàNews è web media partner – che si svolgerà dal 10 al 15 dicembre nel segno del 13, con il venerdì 13 che è una data da sempre cara ai cultori dell’horror ma anche la più importante festa scandinava, nell’anno in cui lo scrittore svedese Henning Mankell riceve il Raymond Chandler Award. Proprio in quel fatidico giorno il “festival delle nevi” ospiterà i “Cantieri della paura”, terza puntata degli incontri Vedo Nero organizzati in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e dedicati alle factory indipendenti dell’horror italiano, con Dario Argento a benedire la celebrazione della “new wave” del genere e la presentazione dell’opera prima Neverlake di Riccardo Paoletti.

“Da molti anni a Courmayeur diciamo che il cinema italiano dovrebbe seguire l’esempio della letteratura noir – dice Gosetti – quest’anno siamo orgogliosi di dimostrare che sta rispondendo, con due titoli in concorso e uno fuori competizione”. Si tratta di Neve di Stefano Incerti, noir dell’anima sull’incontro tra due solitudini ambientato in montagna; Vinodentro di Fernando Vicentini Orgnani, che torna alla finzione dopo 10 anni con un film che è l’evoluzione del suo primo corto al Centro Sperimentale e schiera Giovanna Mezzogiorno, Pietro Sermonti e Lambert Wilson mescolando arte, cadaveri e cultura enologica, e – fuori competizione – La voce di Augusto Zucchi, in cui Rocco Papaleo diventa un imitatore che sconvolge il Paese facendo alcune telefonate ai politici spacciandosi per un ministro morto. Ma il PalaNoir proietterà anche (in 4K, primo festival italiano a offrire la completa programmazione in questo formato) le prime italiane di grandi film come The Counselor di Ridley Scott – con Michael Fassbender, Brad Pitt, Javier Bardem e Penelope Cruz , Blind Detective di Johnny To, Dom Hemingway di Richard Sheperd, con Jude Law nei panni di un ladro londinese, Enemy di Denis Villeneuve, con Jake Gyllenhaal (racconto “gemello” di The Prisoners, ma ancora senza distribuzione italiana), e gli eventi “fantasy” Piovono polpette 2, Il castello magico e, in contemporanea con l’uscita, Lo Hobbit 2 – La maledizione di Smaug nell’ambito di una maratona Hobbit prevista il 12 dicembre.

Completano il programma cinema un omaggio al noir catalano, le proiezioni speciali di OffStage di Francesco Cinquemani, La casa Emak Bakia di Oskar Alegria e Pipì, Pupù, Rosmarina e il flauto magico, rivisitazione mozartiana a opera di Enzo D’Alò e Vincenzo Cerami. Sul fronte letterario, come detto, il grande protagonista sarà Henning Mankell, che lanciò il noir scandinavo – prima di Stieg Larsson – dando spunto a una ricca produzione cinematografica e televisiva, accompagnato dal bestseller francese Jean-Christophe Grangé e dagli italiani Roberto Cotroneo, Federico Tavola, Enrico Vanzina nella nuova veste di romanziere giallo e De Cataldo e Bonini con Suburra. Quest’ultimo, indagine sulla nuova malavita romana, sarà anche al centro del convegno di quest’anno dal titolo Le mani sulle città, dove la seconda è Milano, al centro di appetiti criminali in vista dell’Expo 2015. Sul fronte dei giurati, confermato finora un trio italiano composto da Pif, la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi e lo scrittore Marco Malvaldi, mentre per quel che riguarda gli ospiti, il direttore Gosetti scherza: “Ci saranno tutti, Brad Pitt, Penelope Cruz, Michael Fassbender e Colin Firth, e li pagherà il Festival di Roma!”.

21 Novembre 2013

Noir in Festival 2013

Noir in Festival 2013

“Neverlake”: horror in salsa toscana e voce inglese

Opera prima di Riccardo Paoletti prodotta da Manuela Cacciamani, è una "dark tale retroattiva" nata dal successo del primo web movie realizzato per Rai Cinema: Fairy Tale. Il film, passato al Noir in Festival, racconta di un'adolescente che da New York si trasferisce ad Arezzo dal padre, vicino al misterioso Lago degli Idoli: "Un'ambientazione accattivante per gli stranieri, che amano molto la Toscana - dice la produttrice - a cui si univa l'aggancio alla realtà storica delle statuette etrusche che vi venivano gettate: molto conosciute all'estero, visto che sono esposte nei musei di mezzo mondo, oltre che un perfetto ingrediente horror"

Noir in Festival 2013

Regina Orioli, novella “scream queen” della commedia horror

L'attrice è la protagonista di Nuit Americhèn, cortometraggio di Federico Greco presentato in anteprima al Noir in Festival. Graffiante satira splatter del mondo dei registi "underground" di genere, il film è interpretato anche da Gianmarco Tognazzi, Fausto Sciarappa, Alberto Di Stasio e Francesco Scimemi. "Mi divertiva molto il doppio piano della recitazione: dovevo interpretare un'attrice cagna e insieme mostrare paura autentica", dice la Orioli, che vorrebbe lavorare con Bernardo Bertolucci

Noir in Festival 2013

“Enemy” di Villeneuve vince il Noir in Festival

Il Premio Speciale della Giuria va, ex aequo, a Wakolda di Lucia Puenzo e The Keeper of Lost Causes di Mikkel Nørgaard. La giuria ha assegnato all'unanimità il Leone Nero a Enemy, "Una pellicola perturbante, di grande tensione, che offre una nuova e originale lettura del tema del doppio". Il premio per la Migliore Interpretazione è andato all'italiano Roberto De Francesco per Neve di Stefano Incerti

Noir in Festival 2013

Lambert Wilson: “La mia storia d’amore col cinema italiano”

Appena arrivato in sala con Molière in bicicletta, il carismatico attore francese ha accompagnato al Noir in Festival Vinodentro, il nuovo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, a 10 anni di distanza da Ilaria Alpi, secondo italiano in concorso a Courmayeur. "Ho scoperto il cinema italiano quando ero piccolo grazie a mio padre, che mi portò a Cinecittà sul set di Beatrice Cenci. Lo seguvio spesso e da adolescente mi sono innamorato a mia volta di Fellini e Visconti. Ora adoro il cinema di Garrone, Sorrentino e Crialese"


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