“Neverlake”: horror in salsa toscana e voce inglese

Opera prima di Riccardo Paoletti prodotta da Manuela Cacciamani, è una "dark tale retroattiva" nata dal successo del primo web movie realizzato per Rai Cinema


COURMAYEUR – Riprese in lingua inglese, vendite all’estero, l’acceleratore pigiato sul genere e, infine, un forte aiuto dal mondo virtuale. Gli ingredienti magici della “nouvelle vague” dell’horror italiano, così come sono stati individuati dal convegno Vedo Nero – promosso da Istituto Luce Cinecittà – sono tutti presenti in Neverlake, opera prima di Riccardo Paoletti prodotta da Manuela Cacciamani di OneMore Pictures passata fuori concorso al Noir in Festival di Courmayeur. “Più che un horror, una dark tale – la definisce il regista – una storia in cui l’elemento inquietante nella vita quotidiana risulta molto più spaventoso di quello generato magari da un fantasma. In Neverlake c’è un padre che fa cose che neanche un mostro farebbe. Ed è una sorta di favola nera ‘retroattiva’: non vuole far saltare lo spettatore sulla poltrona, ma lasciargli un senso di inquietudine dopo la fine del film”.

Per creare le condizioni della paura strisciante, regista e produttrice sono andati ad Arezzo, al Lago degli Idoli, “un’ambientazione accattivante per gli stranieri, che amano molto la Toscana – dice Cacciamani – a cui si univa l’aggancio alla realtà storica delle statuette etrusche che vi venivano gettate:  molto conosciute all’estero, visto che sono esposte nei musei di mezzo mondo, oltre che un perfetto ingrediente horror”. Dunque nella storia di Jenny (Daisy Keeping), adolescente che da New York, alla morte della madre, si trasferisce in Toscana per vivere con il padre, appassionato di archeologia etrusca, c’è un mix di rilfessione narrativa e attento studio produttivo, “dando risalto agli elementi esotici che possono interessare gli stranieri ma che, allo stesso tempo, siano coerenti con gli stilemi del genere”, dice Paoletti. E considerando anche l’attività parallela di Manuela Cacciamani, Ad della società di effetti visivi Direct 2 Brain: “In Neverlake ci sono tantissimi effetti visivi digitali e nessun effetto fisico – spiega – molti dei quali realizzati con gli stessi crismi di un film come Harry Potter. Alcune delle scene in acqua le abbiamo girate in una piscina per partorienti ad Arezzo, usando molto il green screen”.

Le nuove tecnologie (ma stavolta di fruizione) sono state protagoniste anche del processo di produzione del film, nato dopo la positiva esperienza di Fairy Tale di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia (ora The Haunting of Helena), primo dei web movies prodotti da Rai Cinema, anch’esso un horror, dal budget di 170mila euro. “Visto il buon esito del primo esperimento, grazie soprattutto alle vendite internazionali, – spiega la produttrice – Rai Cinema mi ha dato l’opportunità di ripetere l’esperienza, ma chiedendomi di produrre di nuovo un’opera prima, così ho coinvolto Riccardo, regista pubblicitario e di videoclip che conoscevo da tempo e con cui avevo già lavorato”. Nel cast, oltre a Daisy Keeping, ci sono tra gli altri David Brandon (Mr Brooks) e Joy Tanner (Olga), interpreti anglosassoni per una storia che ha già convinto inglesi e i tedeschi, che hanno comprato Neverlake da RaiTrade, che ne gestisce le vendite internazionali. La distribuzione italiana, però, resterà online.

Michela Greco
17 Dicembre 2013

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