Willy Pasini


W. PasiniNato a Milano, docente di Psichiatria e Psicologia medica presso l’Università di Ginevra, il sessuologo Willy Pasini ha scritto numerosi articoli su riviste specializzate e libri di successo, tradotti in otto lingue. Con la casa editrice Mondadori ha pubblicato degli autentici best seller, dal 1990 con “Intimità”, fino ai più recenti “Il cibo e l’amore” (1994), “A che cosa serve la coppia” (1995), “I tempi del cuore” (1996), “Desiderare il desiderio” (1997) e “La vita è semplice” (1998) ed infine l’ultimo, “Dietro la bellezza – Come possiamo migliorare la nostra immagine senza tradire noi stessi”, scritto a quattro mani con il chirurgo estetico Maria
Teresa Baldini. Migliorare la propria immagine oggi è un’ossessione o un modo per evolversi? I due esperti rispondono a questo problema in base all’esperienza dei loro casi clinici, mettendo in primo piano il mondo di celluloide che ha da sempre fatto della bellezza un mito immortale.

Professor Pasini, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
La fabbrica di cioccolato di Tim Burton.

 

Perché?
E’ un grande regista che riesce ad offrire attraverso l’ironia una lettura leggera dell’esistenza.

Che genere di film preferisce?
Di sicuro, non quelli psicologici, perché sono storie che vivo tutti i giorni nella realtà. Non mi piacciono nemmeno i film drammatici. Preferisco le commedie e il western, purchè siano storie ricche di allegria e leggerezza.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
La tigre e la neve di Roberto Benigni.

Due buoni motivi per vederlo?
E’ una storia poetica, che esprime dei momenti altamente drammatici e attuali, ma trattati in modo assolutamente delicato e ironico.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Il film italiano d’autore.

Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
Harry Potter e il calice di fuoco di Mike Newell: l’ho visto in una proiezione a Ginevra e mi sono addormentato, perché la trama si ripete troppo e annoia, mentre nei primi tre film l’elemento magico riusciva ancora ad intrigare.

Quale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Raoul Bova.

Qual è l’attrice italiana che più le piace?
Francesca Neri: la trovo profondamente umana e psicologicamente interessante, soprattutto ora che ha scelto di fare anche la produttrice.

E l’attore italiano che rimpiange di più?
Totò, senza alcun dubbio, un autentico mostro mondiale.

Quale film rivede sempre volentieri?
La dolce vita di Federico Fellini, perché continua ad essere una grande fonte d’ispirazione per le mie scritture e la mia fantasia. Adoro Fellini.

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Silvio Soldini.

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Via col vento di Victor Fleming: resta una pietra miliare del rapporto amoroso con tutte le sue contraddizioni e le sorprese che la vita offre.

Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
I film banali, senza spessore sentimentale, nè psicologico, come Partnerperfetto.com di Gary David Goldberg: nonostante gli ottimi comprimari, come Christopher Plummer, Diane Lane e John Cusack, il film è terribilmente noioso e prevedibile.

Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Melissa P. di Luca Guadagnino, m’interessa perché lo ha prodotto la Neri e perché mi hanno detto che non ha scene troppo hard, ma è ricco di suggestioni erotiche, psicologiche, più che visive.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Un pirata, magari Jack Sparrow ne La maledizione della prima luna di Gore Verbinski, al posto di Johnny Depp.

27 Novembre 2005

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