Una giacca granata spicca tra le sale del Cinema Quattro Fontane di Roma, è quella del direttore artistico del Torino Film Festival, Steve Della Casa, che – facendo proprio notare il vezzo, simbolo di massima adesione alla sua città, e qui in particolare alla città del Festival, alla sua 41ma edizione – presenta la manifestazione, in corso dal 24 novembre al 2 dicembre.
Sul palco, lo anticipa il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, che interviene in apertura: “Io ci tenevo veramente a essere qui oggi perché ritengo che il TFF abbia una sua peculiarità: è amato dalla città, ma con un respiro internazionale, e non è una cosa scontata. Torino aspetta il Festival perché è un evento di comunità: importante anche per avvicinare i giovani al cinema; e poi, il TFF riesce a unire vari piani, i film indie e quelli più pop, capaci di avvicinare ancora più persone; riesce a unire un tutto e anche per questo cresce sempre di più”. Rivolgendosi poi ai giornalisti e agli addetti ai lavori presenti in sala, Borgonzoni ha concluso: “sono arrivate tutte le firme: apriremo la finestra del tax credit con le regole passate, finalmente riusciremo ad aprirla”.
La parola passa ufficialmente al Direttore Artistico, che apre con “un augurio, a Marco Bellocchio, che oggi compie gli anni – 84 anni”, un gioco circolare che porta Della Casa poi ad addentrarsi dentro le maglie del TFF, per arrivare, infine, a concludere lì dove tutto è cominciato.
Intanto, “per dare il senso del Festival, senza fare un lungo elenco di titoli e nomi, cercherò di raccontare le scelte e gli orientamenti sui quali ci siamo mossi; in primis il manifesto, che unisce Ugo Nespolo – che riesce a far propria qualsiasi immagine gli passi tra le mani, a dimostrazione che la grande forza dei festival è unire elementi, persone e idee che non hanno apparentemente niente in comune – come appunto lui, John Wayne e Godard. È significativo questo manifesto di cosa voglia essere il TFF”.
Il racconto del Direttore Artistico comincia dal principio, dal primo giorno del Festival, dalla sua inaugurazione che “dopo l’anno scorso al Teatro Regio, quest’anno sarà alla Regia di Venaria, uno dei posti più belli del mondo: lì ci sarà la serata inaugurale in diretta radiofonica su Hollywood Party – Rai Radio3, dedicata a Pupi Avati, con presenti tre suoi attori, Micaela Ramazzotti, Lodo Guenzi e Neri Marcorè; tra i documenti inediti che saranno mostrati, alcuni ritrovamenti delle Teche Rai”. Avati riceverà anche un premio importante, conferito dal Ministero”.
Della Casa continua spiegando che “il TFF vuole mettere insieme tante cose, tra cui l’attenzione per il sociale: nel suo secondo giorno ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, un tema importante, che fa discutere, e arricchisce chi lo affronta: Monica Guerritore – interprete di Girasoli – con la nostra madrina Catrinel Marlon, madrina col pancione e regista del film, farà un intervento; altra giornata, verso la fine del TFF, quella mondiale della lotta contro l’AIDS (1 dicembre): con la regia di Roberto Faenza, ci sarà a Torino il film su Alda Merini, La poetessa dei navigli, e sarà la sua attrice, Laura Morante, a raccontare il proprio punto di vista sul tema in questione”.
“Il cinema è un’arte di cultura e commercio”, afferma il direttore Della Casa e a questo proposito “intorno al TFF c’è il Torino Film Industry, un aspetto che abbiamo cercato di esaltare anche col nostro programma, realizzando con loro la masterclass con Oliver Stone, premio Stella della Mole; un premio realizzato con la Film Commission, possibile per la convergenza tra le competenze di pubblico e privato”.
Poi, continua, affermando che quello di Torino sia “un Festival anche di ricerca: cerchiamo di portare avanti film che segnino il cinema del futuro; e, se cercate un tema, è quello di una presenza femminile importante, dalla maternità alla violenza. C’è – per esempio – il film di Claire Simon, un monumento del cinema contemporaneo”.
Ancora, i documentari italiani in Concorso passano da 8 a 10 e ci sarà un Focus sul cinema argentino.
“Dal programma si evincono anche dei ritorni, come Takeshi Kitano o Isabelle Huppert con un’anteprima del nuovo film. Per i grandi nomi, la musica è fortemente rappresentata e sono orgoglioso che Paolo Conte venga a Torino per presentare un film, prodotto da Caterina Caselli, sul suo storico concerto alla Scala; un altro incontro musicale – concerto e masterclass – con Kyle Eastwood, figlio di Clint; Paolo Fresu, poi, presenta un documentario”.
Per chi ama lo sport, “c’è un documentario su Marcello Lippi, un allenatore vincente. E poi ci sono le tante altre presenze, come quella del presidente Anac, Francesco Ranieri Martinotti, con un documentario con Drusilla Foer, che terrà una masterclass” e “Daniele Orazi, agente artistico che non ha mai cessato di far ricerca sui giovani attori, presenta un documentario, I 400 giorni, che raccoglie gli incontri fatti per il mondo in un anno: oltre a portare a Torino i giovani attori selezionati, porterà anche Luca Marinelli, Massimiliano Caiazzo, Paolo Genovese”.
Della Casa annuncia anche che “il Premio Virna Lisi, attrice straordinaria e internazionale, da quest’anno arriva a Torino”, e seguirà poi l’annuncio dell’attrice vincitrice.
Le masteclass saranno anche con “Mario Martone, un incontro tra cinema e teatro; Fabrizio Gifuni; Elisabetta Sgarbi che presenta uno strano documentario con materiali d’archivio e uno scrittore, che riveleremo più avanti”.
S’attende anche “il ritorno di Manuela Arcuri, con un cortometraggio, premiato con il Ciak d’Oro, che sarà consegnato a Torino”.
La Retrospettiva è “su Sergio Citti, dando giusto spazio a un regista spesso considerato un succedaneo di Pasolini, mentre era molto di più. Il cinema del passato c’è anche anche con la sezione Back To Life, a cura di Caterina Taricano: tra gli altri, c’è un omaggio a Ettore Scola, con Vorrei che volo, in collaborazione con l’Archivio del Movimento Operaio. Poi omaggiamo il grande Ruggero Deodato e Roma Nuda, ultimo film girato da Thomas Milian e mai visto, con Francesco Venditti e la presenza di Eva Henger”.
Poi, “particolarmente cara mi è la sezione Crazies, dedicata al cinema horror e fantastico, inventata da Luciano Sovena: per sentire meno la sua mancanza, abbiamo fondato un’associazione che ha destinato sette borse di studio”.
Nelle ultime battute, Della Casa dice che “unire passione, cultura e divertimento è il mash up per un buon festival” e se la conferenza di presentazione della 41ma edizione è cominciata con l’augurio di compleanno a Bellocchio, “concludiamo il TFF il giorno del compleanno di Jean Luc Godard” .
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