‘Rara’ e i diritti delle famiglie omogenitoriali

Il film di Pepa San Martin, presentato nella sezione Generation + 13 al Giffoni Film Festival, è in uscita in Italia a fine settembre per la Nomad Film di Lydia Genchi


GIFFONI VALLE PIANA – “Rara” in cileno significa “diversa” o “strana” e la diversità è il fulcro tematico attorno a cui ruota l’ultimo film (dal titolo Rara, appunto) di Pepa San Martin, presentato nella sezione Generation + 13 al Giffoni Film Festival e in uscita in Italia a fine settembre per la Nomad Film di Lydia Genchi. Il film ha interessato la giovane platea per la scelta non usuale di una famiglia omogenitoriale, in cui vivono due ragazzine, Sara e Cata, figlie di Lia, separata dal marito e convivente con Paula. Una famiglia del tutto normale se non fosse per quell’imbarazzo che i compagni di scuola suscitano in varie occasioni nella tredicenne Sara e se non fosse per i litigi con l’ex marito che vorrebbe vedere le figlie abbandonare quel tetto materno così “irregolare” per farle vivere con lui. Il film, raccontato attraverso lunghi piano sequenza, con un uso della steadycam spesso “addosso” ai personaggi, privilegia il punto di vista delle bambine, restituendoci  lo smarrimento per una qualche forma di felicità che non arriva e che cogliamo solo in alcuni momenti del film in cui le quattro donne sembrano, in maniera del tutto naturale, trovare una certa serenità. Che poi un po’ di serenità  non è tutto ciò che serve ai figli per trovare una propria identità? “Questo film è stato pensato per gli omofobi – ha dichiarato la regista rispondendo alle numerose domande dei ragazzi – Dovremmo abituarci a pensare che il mondo è pieno di differenze. Mi è bastato guardarmi attorno, osservare con attenzione i comportamenti dei figli di coppie omogenitoriali e delle coppie separate e cogliere i problemi della crescita e i conflitti che immancabilmente si scatenano. Mi sono ispirata a un fatto di cronaca eclatante avvenuto in Cile e ho capito che la società civile è più rapida nella sua evoluzione della politica. Se una coppia gay si separa ecco un problema perché c’è un genitore che resta senza diritti “. A Giffoni è presente anche la giovanissima attrice protagonista Julia Lübbert, alias Sara (nella foto). 

20 Luglio 2016

Giffoni 2016

Giffoni 2016

GiffoniForMe, lo scatto che racconta il Festival

Giffoni Experience chiede a chi ha partecipato di inviare la foto che meglio racconta l’ultima edizione del festival, allegando anche un piccolo testo che descriva emozioni sulla 46esima edizione

Giffoni 2016

A Giffoni vincono coraggio e voglia di riscatto

Storie di profonda determinazione e desiderio di riscatto. Sono questi i temi vincitori della 46esima edizione del Giffoni Film Festival, dove a trionfare nella sezione Generation + 18 è Urban Hymn dello scozzese Michael Caton-Jones, una storia di redenzione attraverso il canto ambientata nel sud est di Londra. Nella sezione "Generator +16" vince invece una pellicola girata nelle favelas brasiliane, Il maestro di violino di Sérgio Machado, che vedremo presto in Italia con AcademyTwo

Giffoni 2016

Guerre vere e guerre di neve

Ancora due film di Giffoni Experience saranno distribuiti in Italia: Fanny’s Journey di Lola Doillon, in uscita il prossimo febbraio per Lucky Red, vincitore della sezione Generation +13, e Snowtime! di Jean François Pouliot in uscita il 24 novembre per Notorius Picture. Il primo è tratto dal libro testimonianza Le Journal de Fanny di Fanny Ben-Ami che all’età di 13 anni, nella Francia occupata dai tedeschi, viene mandata con le sue sorelline in un orfanotrofio per bambini ebrei, il secondo è un cartone animato canadese che racconta la lotta tra due bande di bambini a colpi di palle di neve

Giffoni 2016

Giffoni e le lacrime di Jennifer

"Sono sopraffatta dall'emozione e da come sono stata accolta" è il commento di Jennifer Aniston, super ospite del Giffoni Film Festival, che durante l’incontro con i ragazzi varie volte si è commossa e si è concessa a foto e rivelazioni, a dispetto delle voci su una sua visita blindatissima. E ai ragazzi raccomanda di spegnere computer e telefonini per riappropriarsi di un rapporto vero con la realtà, sottolineando i pericoli di una vita iperconnessa a internet e social network


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