Ora di religione per Luchetti e Veronesi

I due registi, ospiti di Open Roads a New York, accarezzano due progetti che hanno a che fare con la religione: Veronesi una rilettura del Vangelo di Marco, Luchetti la storia di Papa Francesco


NEW YORK – Alla quattordicesima edizione, quello che lo stesso Lincoln Center di New York definisce “uno dei programmi annuali più popolari”, continua a riservare spunti interessanti. Anche quest’anno, infatti, Open Roads: New Italian Cinema 2014 organizzato dalla Film Society del Lincoln Center in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà porta nella Grande Mela un po’ di Italia, quella più interessante vista sul grande schermo nell’ultimo anno. E soprattutto porta un manipolo di registi, giovani e meno giovani, promettenti e affermati, ad accompagnare questa “promozione molto importante del cinema italiano che sta facendo l’Istituto Luce Cinecittà”, come la definisce Gianfranco Rosi, che abbiamo incontrato insieme ad alcuni altri dei suoi colleghi, i ‘moschettieri’ scelti per il programma realizzato in partnership con il Ministero per gli Affari Esteri e l’Istituto Italiano di Cultura.

“Un pubblico molto selezionato – come lo definisce Daniele Luchetti – e molto caldo. Cui piace scoprire le cose esotiche… e io sono esotico, in questo caso. Trovo abbiano una enorme disponibilità al divertimento, allo stare dentro un film in maniera sana, col desiderio di capire, di immergersi”. “Io ne ho sempre fatti pochi di festival del genere, perché sono un regista di film commerciali e non mi invitano – scherza Giovanni Veronesi – quest’anno ho voluto fare un film che mi permettesse di girare il mondo… Vorrei andare a Sydney; perché non fanno un bel festival di cinema italiano a Sydney, cosi faccio un film d’autore subito?”. È il regista di L’ultima ruota del carro ha in programma un’occasione speciale: “Domani sera incontro il mio amico Bob De Niro. Non so dove mi porterà, lui è come Arafat, nessuno deve sapere il percorso che farà. Ora ho un giorno e mezzo per inventare un soggetto da sottoporgli. Mi piacerebbe rilavorare con lui, e anche a lui piacerebbe”. Intanto c’è la sceneggiatura sulla vita di Ambrogio Fogar, quattro puntate per la televisione nelle quali raccontare “una vita davvero particolare, anche per la sua doppia personalità, per aver copiato una tempesta da un altro libro, per aver fatto il giro del mondo e il non esser mai riuscito a fare fino in fondo l’avventura che aveva previsto. Fino all’incidente che l’ha poi paralizzato per dieci anni”. “Adesso – continua – ho un piccolo film per l’Expo che parla di Nutrizione. Saremo io, Tarantino, Valeria Golino e Piccioni a trattare il tema, i budget sono alti e mi divertirò come non ho mai fatto”. “Il mio sarà di venti minuti circa, pieni di effetti speciali e con Rocco Papaleo nei panni della cavia costretta a testare i cibi del futuro – cubetti di gelatina e pasticche – chiuso dentro una stanza ipertecnologica, almeno finché non sbotta e detta lui le sue condizioni”. Per il cinema invece “ho già scritto un film prodotto da Fandango sul trasformismo con Virginia Raffaele – già molto apprezzata come imitatrice di Ornella Vanoni o Belen – e Ubaldo Pantani, che faceva Lapo Elkann, sul desiderio di ognuno di noi di vivere una vita che non è la nostra, uscire dai binari del proprio destino”. E poi un “bellissimo progetto con Sky, sempre televisivo”, anche se lo stesso regista non sa come e quando andrà in porto, sulla vita di Cristo raccontata nel Vangelo secondo Marco. “Un vangelo di sole 100 pagine, in cui Gesù Cristo è raccontato come un supereroe da Marco, che era molto giovane allora e lo immaginava in questo modo. Oggi può essere molto bello riprendere in questa chiave una storia meravigliosa, vista da laico e senza mancare di rispetto”.

Curiosamente anche Daniele Luchetti avrà a che fare con la religione nell’ipotizzato Call me Francesco, “un film che sto ancora vedendo se sia possibile”. “Intanto nasce come progetto televisivo, anche se potrebbe avere poi una uscita cinematografica – premette il regista, che per la prima volta si troverebbe a confrontarsi con una storia altrui (“Francisco. El Papa de la gente” di Evangelina Himitian) e – stando all’Huffington Post – con Antonio Banderas nei panni del protagonista. “Un lavoro su commissione che però mi sta appassionando”, lo definisce Luchetti, che ora dovrà trovare “un modo per raccontare questa storia che sia interessante, per me prima di tutto, visto che del Papa sappiamo molte cose, ma non tutto e immaginare i passaggi emotivi ai quali non si ha accesso è un lavoro complicato”. “D’altra parte mi piace l’idea di fare un racconto popolare, per un pubblico mai toccato in vita mia, e all’estero, con collaboratori stranieri. È un modo anche questo di fare un film in America, anche se Latina”, conclude riferendosi ai molti copioni arrivati dopo la distribuzione negli States di Mio fratello è figlio unico, rifiutati perché “era un cinema medio, commerciale, che io non mi sentivo in grado di fare”. “Dal punto di vista della libertà in Italia ce n’è di più, qui sei in mano ai produttori e non sempre poi i film si fanno davvero… Come nel caso di uno che dopo sei anni ancora non si fa, ed è una storia bellissima! Una storia d’amore tra una studentessa di high school e il suo professore di inglese, interessato a lei solo in quanto figlia del più grande scrittore americano: una commedia meravigliosa, con dialoghi intelligenti e sorprendenti, e che ancora oggi non va in porto. Anche il cast negli anni è cambiato, ma i nomi erano quelli grossi quando dovevo farlo io”. Di sicuro, e per il cinema, c’è “un progetto con Cattleya che si potrebbe fare immediatamente dopo e che stiamo finendo di scrivere: una commedia ispirata molto alla lontana alla condanna ai servizi sociali di Berlusconi – senza che ci siano identificazioni evidenti – che sviluppa l’idea di raccontare un personaggio di potere, un imprenditore, un modello per gli italiani, ma una persona che non ha mai avuto grandi rapporti umani ed è costretto ad averne per finire col capire di essere lui a dover essere riabilitato. Almeno questa è la speranza”.

18 Giugno 2014

Open Roads 2014

Open Roads 2014

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