Maria Teresa Modica


Dal 5 al 9 aprile, al cinema Barberini riapre i battenti il German Film Festival di Roma, patrocinato dall’Export Union des Deutschen Films Gmbh e organizzato da una struttura molto particolare, Angeli Movie Service.
Maria Teresa Modica, che la gestisce insieme ad Alessia Ratzenberger, presenta Ams come “una società dalla natura doppia. Da un lato, Angeli Movie è la rappresentanza istituzionale, grazie ad Alessia, del Ministero della cultura tedesco per quanto riguarda il cinema in Italia. Dall’altro, il Service è una società privata che cerca di favorire i rapporti di coproduzione tra Italia e Germania, ma anche con altri Paesi dell’Unione Europea”.

Che genere di progetti tratta Angeli Movie?
Per quanto riguarda i rapporti di produzione, in passato abbiamo coordinato per la GoodTime Enterprise di Gabriella Buontempo la coproduzione del film di Anna di Francisca Fate un bel sorriso in Grecia e in Germania. In seconda battuta, facciamo ricerca: da due anni a questa parte l’Export Union di Monaco di Baviera ci commissiona un report sull’audiovisivo italiano, per misurare la possibile incidenza del prodotto tedesco sul nostro mercato. Poi, c’è la formazione, che fa parte di Media Plus: stiamo preparando dei workshop che puntano al coordinamento degli sceneggiatori europei. Senza dimenticare l’appuntamento con il German Film Festival: L’Einstein del sesso di Rosa Von Praunheim è stato venduto in Italia proprio grazie ai contatti presi a Roma, anche se la Medialuna non ha ancora reso noto il nome dell’acquirente”.

Quindi un produttore italiano, che cerca finanziamenti in Germania, può rivolgersi a voi?
Per quanto riguarda le informazioni sui finanziamenti federali tedeschi le forniamo, come German Cinema, a tutti i produttori che ne fanno richiesta. Per inoltrare la domanda ci muoviamo invece, privatamente, come Angeli Movie Service.

Il nuovo cinema italiano e quello tedesco vanno nella stessa direzione?
Direi di no, anche se qualche affinità c’è. Faith Akin, per esempio, è un po’ un incrocio tra Ferzan Ozpetek e Gabriele Muccino. Un regista turco naturalizzato tedesco che tratta il tema del passaggio dalla giovinezza alla maturità. Ma in Akin c’è un’attenzione fortissima alla multirazzialità, che in Italia ha sfiorato, forse, solo Matteo Garrone.

Questo per quanto riguarda le affinità elettive tra autori. Come funzionano invece gli scambi di mercato tra i due paesi?
I film italiani, ancora pochi, che arrivano nelle sale tedescHe non attraggono il grande pubblico, al contrario invece di alcune coproduzioni di fiction. Penso a Progetto Bibbia della Lux Vide, ma anche a tv movie e miniserie di dimensioni minori: come Provincia segreta di Francesco Massaro, Ama il tuo nemico di Damiano Damiani, o Amico mio 2 di Paolo Poeti. Sono loro il vero terreno di incontro tra pubblico italiano e tedesco. Un’affinità che permette il buon funzionamento di joint-ventures produttive tra Italia e Germania.

27 Marzo 2001

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