Locarno: retrospettiva sulla Repubblica Federale Tedesca

Dal 3 al 13 agosto il focus sul cinema tedesco dal 1949 al 1963. A fianco di nomi come Lang e Siodmak, i registi Géza von Radványi, Harald Braun e Peter Pewas, Helmut Käutner e Wolfgang Staudte


La Retrospettiva del 69° Festival del film Locarno (dal 3 al 13 agosto) sarà dedicata al cinema della Repubblica Federale Tedesca del dopoguerra dal 1949 al 1963 e verrà realizzata in collaborazione con il Deutsches Filminstitut.
La retrospettiva, curata da Olaf Möller e Roberto Turigliatto, è frutto di un lungo lavoro di ricerca, si pone il compito di portare a nuova luce una produzione cinematografica di grande interesse, tanto per i suoi aspetti culturali e le sue modalità produttive quanto per i valori delle singole opere, realizzate in un contesto molto più cosmopolita di quanto non si ritenga generalmente.

A fianco di registi noti come Fritz Lang e Robert Siodmak, che rientrano in patria a girare gli ultimi film della loro carriera, e di registi stranieri che transitano in Germania, il programma metterà in evidenza un corposo gruppo di titoli capaci di ridare voce a registi che hanno modulato la pratica dei generi in modo originale e innovativo, come tra gli altri Géza von Radványi, Harald Braun e Peter Pewas.
Pur concentrandosi sulla produzione della Repubblica Federale, con i suoi maestri riconosciuti come Helmut Käutner e Wolfgang Staudte, la retrospettiva presenterà anche alcuni film coevi della Repubblica Democratica, prodotti dalla DEFA, che trattano tematiche particolarmente delicate ed evitate dunque dalle produzioni locali.
Completa il programma una serie di opere che esploreranno generi sovente ai margini dello spettro come l’animazione, il documentario, l’avanguardia, il film sperimentale, dando  il quadro di una cinematografia molto più ricca e variegata di quanto la tradizione crede.

17 Dicembre 2015

Locarno 2016

Locarno 2016

Pardo d’oro a Godless

Si è conclusa l’edizione numero 69 del festival di Locarno. Pardo d’oro al bulgaro Godless, che vince anche il premio per la miglior interpretazione femminile, grazie all’attrice Irena Ivanova. Il Pardo per la migliore regìa lo guadagna invece Joao Pedro Rodrigues con O ornitòlogo, pellicola attesissima a Locarno, che conferma la vocazione onirica del regista portoghese. Premi speciali a Scarred Hearts, del rumeno Radu Jude e Mister Universo, di Tizza Covi e Rainer Frimmel.

Locarno 2016

Ken Loach, la lotta continua

Il festival di Locarno chiude la sua edizione numero 69 incontrando uno degli ospiti più attesi. Il regista che da sempre è attento alle tematiche sociali ha presentato al pubblico festivaliero la sua ultima fatica, vincitrice della Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake. Accompagnato dall’attore protagonista Dave Johns, ha raccontato quanto sia ancora importante credere in un cinema che aiuti la gente ad avere fiducia nel futuro e a lottare per un una società più giusta: “O si lotta o si va alla canna del gas. Per lottare però ci vuole speranza e spesso questa è narcotizzata, ridotta ai minimi termini dal potere, che manipola l’informazione per controllarci, farci credere che nulla cambierà. Ci vuole coscienza di classe e non solo individuale. E in questo i film possono molto. ‘Agitare, educare, organizzare’, dicevano tanti anni fa nei sindacati. Ecco, credo che le prime due cose si possano fare attraverso il grande schermo. La terza azione però appartiene all’individuo, alle sue scelte”.

Locarno 2016

“La natura delle cose” ai confini dell’umano

La malattia come missione per esplorare i limiti dell’umano: è questo concetto a guidare il viaggio cinematografico nel 'fine vita' compiuto da Laura Viezzoli con La natura delle cose, opera prima selezionata fuori concorso al festival di Locarno 2016. Attraverso l’esperienza di Angelo Santagostino, immobilizzato dalla Sla e in comunicazione con il resto del mondo solo grazie al suo pc, il documentario affronta le delicate questioni dell’eutanasia e del rifiuto dell'accanimento terapeutico. Il racconto dell’inesorabile progredire della malattia, che allontana poco a poco Angelo dalla vita e dalla sua capacità di relazionarsi con gli altri è affidata alle impressioni e ai ricordi dello stesso protagonista (a dargli la voce è l’attore Roberto Citran), ma anche ad un ricco repertorio di immagini relative alla vita degli astronauti e alle loro imprese spaziali. In questo continuo confronto Angelo Santagostino non è il malato di cui avere pietà, ma un esploratore alla scoperta dell’estremo, del “vivibile” e dell’“invivibile” umano, che come un astronauta sospeso nello spazio galleggia in un corpo non più suo lontano dalla vita terrena.

Locarno 2016

“Mister Universo” e “The Challenge”: due viaggi tra passato e presente

Batte bandiera austriaca, anche se parla italiano, Mister Universo, l’ultimo film della coppia Tizza Covi - Rainer Frimmel, in concorso al festival di Locarno. Attraverso il viaggio di due artisti circensi, la pellicola, volutamente in bilico tra realtà e finzione, ricostruisce il passato di un mondo destinato a finire, quello del circo appunto, nel quale i due giovani non si riconoscono più. In competizione nella sezione cineasti del presente è invece The Challenge, documentario in cui l ’artista visivo Yuri Ancarani scopre il Qatar raccontando una delle tradizioni più radicate nel paese: la caccia del falcone.


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