Lea Gavino: “In questo mestiere bisogna essere folli e svergognati”

Tra i protagonisti di 'Skam Italia', l'attrice 25enne sogna un ruolo alla Bella Baxter di 'Povere creature!'. Ma anche di lavorare un giorno nel progetto giusto con il fratello Damiano


Nella sesta stagione di Skam Italia, ideata da Ludovico Bessagato, disponibile dallo scorso 18 gennaio su Netflix e già al primo posto della Top Ten delle serie, Lea Gavino è tornata a interpretare Viola. Se nella stagione precedente, la ragazza aveva attraversato un momento di vita difficile, in questi nuovi episodi vive la spensieratezza della sua età al fianco di Elia (Francesco Centorame), senza accorgersi però dei problemi della sua amica Asia (Nicole Rossi). 

L’attrice 25enne, che condivide questo mestiere con il fratello Damiano, con il quale spera di poter lavorare prima o poi nel progetto giusto, riflette con CinecittàNews sulle difficoltà di recitare, ma anche sulla voglia di mettersi in gioco, nella speranza che un giorno possa arrivare un ruolo alla Bella Baxter di Povere creature! di Yorgos Lathimos. «Accetterei subito un personaggio così – ci dice senza esitazioni – In questo mestiere bisogna essere folli e svergognati». 

Lea, come ritroviamo Viola in questa sesta stagione di Skam Italia?

Finalmente vive la spensieratezza della sua età, anche se questo la porterà a delle disattenzioni nei confronti di Asia. Sarà per lei comunque una stagione di crescita. Questa è una serie che guarda ai giovani, ma anche a un pubblico più adulto, affrontando dei temi forti e importanti.  

In questi nuovi episodi si parla di disturbi alimentari e anoressia nervosa. 

Inizialmente con le altre attrici della serie eravamo spaventate da questi argomenti, dovevamo trovare il modo di affrontarli nella maniera giusta. Perché sai che c’è chi ti segue e vive in prima persona quei problemi, e ha necessità di parlarne. Insomma, un attore ha una certa responsabilità.

Quando hai scelto di fare questo mestiere?

Tutto è nato per caso. Ho fatto un provino per un film, mettendomi alla prova in qualcosa che pensavo fosse distante da me. Poi ho scoperto il fascino di recitare e che non avrei più potuto vivere senza. Mentre studiavo psicologia all’università, sono entrata alla Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté e mi sono diplomata. 

La psicologia ti ha aiutato ad affrontare i personaggi che hai interpretato fino ad oggi? 

Attingo a quegli studi e a quelle conoscenze in maniera invisibile. Io parto spesso da me stessa per vedere se c’è qualcosa che appartiene anche al personaggio. Poi ogni ruolo è diverso e si merita un approccio differente, e io tento di trovare quello giusto. Nella Viola di questa stagione di Skam, ad esempio, c’è molto di me. È ironica, sorridente. Io però a differenza sua credo nel fatto che le persone possano cambiare e redimersi, lei no, dopo quello che ha vissuto.

Anche tuo fratello Damiano fa l’attore. Vi sostenete e aiutate?

Assolutamente. Ci confrontiamo, supportiamo, ci diciamo la verità. Abbiamo un rapporto simbiotico, siamo molto presenti l’uno per l’altra. Speriamo di lavorare presto insieme, ma con il progetto giusto. 

Quanto è difficile fare l’attore per chi è giovane come voi?

È complesso, anche riuscire a farsi notare ed essere all’altezza delle richieste. I provini si preparano spesso in poco tempo e con poche informazioni. Ci sono opportunità non facili da raggiungere. Ma fortunatamente c’è chi ci sostiene, come l’associazione U.N.I.T.A., che sta lavorando per i diritti di noi giovani.

Dopo Skam Italia, dove ti vedremo?

Nel nuovo film di Leonardo D’Agostini, il thriller Una storia nera, che non vedo l’ora che esca. Interpreto un ruolo complesso, un personaggio con grande tenerezza e ricerca di verità. La scorsa estate, invece, ho preso parte a una serie della BBC a Londra, che uscirà prossimamente. È stato un momento incredibile di scambio poter recitare in italiano e in inglese. 

È una sfida che vorresti portare avanti?

Mi piacerebbe molto, per questo un anno fa ho iniziato a studiare inglese. Vorrei avere nuove possibilità di recitare oltre i confini italiani. 

Con quale regista internazionale vorresti lavorare?

Dopo aver visto recentemente Povere creature!, con quel fenomeno di Emma Stone, sarebbe un sogno poter lavorare con Yorgos Lanthimos. Così come interpretare un personaggio alla Bella Baxter. Penso sia il sogno di ogni attrice. Io non aspetto altro. Devi essere folle e svergognato, sennò che senso ha fare questo lavoro. Se mi dessero la possibilità, accetterei subito un ruolo così. Ma da noi non ce ne sono ancora tanto coraggiosi.  

Non avresti problemi a mostrare il tuo corpo?

Le scene di nudo o di sesso non sono un problema se hanno un senso. Sono poetiche, meravigliose, è cinema. Nel mio piccolo nell’ultima puntata di Skam Italia ho affrontato una scena intima e coraggiosa insieme a Francesco Centorame. Viola usa delle parole dirette ed esplicite parlando a Elia, quelle che usano poi nella realtà i giovani, senza filtri.

La bellezza è una carta vincente in questo lavoro?

Sicuramente conta. Ma ti può aiutare, come no. Dipende dal ruolo. Puoi essere bella, ma non deve essere al centro di ciò che fai. Conta la persona e quello che porti e comunichi in scena.

In Italia, invece, da chi vorresti essere diretta?

Paolo Virzì. È un regista sorprendente per il modo di raccontare certe storie intensamente drammatiche che riescono, però, a farti sorridere. I suoi personaggi femminili sono davvero interessanti. Spero di riuscire a fare un provino con lui. Ancora non ne ho avuto l’occasione.

Il futuro come sarà?

Non penso sempre positivo. Vivo momenti in cui sono scoraggiata, in cui credo di meno in ciò che faccio. Fa parte della vita, non solo di questo mestiere. Mi butto giù, ma poi trovo il modo di stare meglio guardando al futuro e cercando di mettere sempre una costante creativa anche nei momenti di down.

21 Gennaio 2024

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