Venezia 80, Barbera: “ricambio generazionale in atto”

"Era palpabile l'affetto per questo festival", dichiara il presidente Cicutto. L'ultima edizione appena conclusa registra un +17% di ingressi sul 2022


VENEZIA – Si era temuto tanto per la l’80ma Mostra del Cinema di Venezia: l’assenza delle star fermate a Hollywood dallo sciopero aveva spaventato e ora, a Festival concluso, ad ammetterlo è anche il direttore Alberto Barbera e il presidente uscente della Biennale Roberto Cicutto. Sono i dati a rispondere per loro, conferma felice di un’edizione di successo: +17% di ingressi sul 2022 (230mila), + 14% di biglietti venduti (85mila) oltre ad un +9% di accreditati (13mila 23). Poche star, come previsto, ma tanto pubblico.

“Era palpabile l’affetto per questo festival”, dichiara il presidente Cicutto, “È il frutto di un percorso di 12 anni – dice il direttore Alberto Barbera – in cui si sono migliorate le sale, con un processo di rinnovo spinto dalla Biennale con le altre istituzioni”.

Molti i giovani al Lido, nonostante il costo elevato di alloggi, pasti e trasporti. “Il pubblico è cambiato radicalmente, era pieno di ventenni che hanno vissuto l’esperienza della Mostra con entusiasmo”, osserva Barbera. Sul tema dei prezzi della permanenza durante il Festival, Barbera e Cicutto si dicono “Impotenti”. La soluzione, riflette il presidente, “sarebbe fare sistema, ed è una necessità della città intera”.

Più giovani, dunque, nel pubblico e sul grande schermo. Per il direttore si tratta di un vero e proprio ricambio generazionale: “una nuova generazione si sta affermando, come dimostrano i premi ad Orizzonti per Alain Parroni, Enrico Maria Artale e quello degli spettatori a Micaela Ramazzotti, per la quale nessuno avrebbe scommesso perché non è detto che una bravissima attrice possa essere brava anche come regista”.

Vicino alla rosa dei giudici, rivela Barbera, anche Pietro Castellitto, trentun anni e in concorso con la sua seconda opera Enea. “È stato in discussione per entrare nella rosa, i giurati ne hanno parlato, molti ne hanno colto valore e interesse”.

Il Leone d’oro a Povere Creature! di Yorgos Lanthimos “non è stato all’unanimità”, dice Barbera. In finalissima infatti anche il giapponese Ryūsuke Hamaguchi con Il Male non esiste, che ha infine conquistato il Leone d’argento – Gran premio della giuria. Quanto al futuro, “le dimissioni? C’è qualcuno che può indicarmi il motivo per cui dovrei andare via con un contratto che scade a dicembre 2024? Chi può mettere in giro queste voci?” risponde Barbera, “anzi lo so chi lo ha messo in giro”, ironizza.

redazione
10 Settembre 2023

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