Laura Morante


Aveva pensato proprio a Laura Morante, la regista Danièle Thompson per il ruolo di Valentine nel film Un po’ per caso un po’ per desiderio, dal 16 giugno nei cinema distribuito da DNC. Nella commedia francese della Thompson (già sceneggiatrice de Il tempo delle mele) quello della Morante è l’unico ruolo non comico. Anzi, l’attrice toscana veste i panni di una manager impeccabile, che ha pianificato in ogni dettaglio la sua vita professionale e sentimentale, pur rischiando di perderle entrambe: suo marito Jean Francois (Albert Dupontel) è un concertista e la sera della sua esibizione si giocherà tra loro la partita finale. Nel cast figurano anche Cecile De France e Sydney Pollack.

 

Laura Morante, perché la scelgono spesso per interpretare la parte della moglie in crisi?
Non lo so. Ma mi dispiace ed è stata per me una frustrazione fare in questo film l’unico ruolo non comico. Spero di recitare presto in una commedia, non drammatica, anche se amo i ruoli tragici. Se in Italia ho lavorato nelle commedie, in Francia, dove vivo da dieci anni, non mi è mai accaduto. In verità solo da un paio di anni i francesi si sono accorti di me e ho partecipato a diversi film di produzione transalpina. Ora sto ultimando il film Moliere di Laurent Tirard e ho appena finito di girare Les petites peurs partagées di Alain Resnais, che dovrebbe essere presente alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. Nel cast ci sono anche Sabine Azema e Pierre Arditi. Interpreto il ruolo di una quarantenne che maschera le sue fragilità dietro un’apparente forza e che cerca con il suo compagno un appartamento: ma alla fine del film la ricerca si fermerà e il loro rapporto si sgretolerà. Comunque non credo che nei miei ruoli ci sia un denominatore comune. Da ciò che leggo su di me, so che i francesi mi vedono come un mistero, ma per me è un mistero perché io sia un mistero.

 

Quali i suoi prossimi progetti?
Ho scritto una commedia che s’intitola “Falsa pista”: è un soggetto che elaborai con Daniele Costantini, ma in fase di sceneggiatura si è aggiunto a noi anche Pasquale Plastino e l’anno prossimo faremo un film, prodotto da Donatella Botti. E’ una storia dai toni drammatici, non privi di parentesi leggere, su drammi e vicende di due donne: quando la scrivevo pensavo che una delle due sarebbe stata Margherita Buy e l’altra l’avrei interpretata io. Ma ora non so bene che ruolo avrò nel progetto.

Potrebbe fare lei anche la regia?
Ci sto pensando. E poi ho scritto un altro soggetto, la storia di una persona affetta da androfobia, cioè di una donna che ha il terrore degli uomini e per questo è costretta ogni volta a rompere i suoi rapporti sentimentali: è una vera e propria commedia, molto divertente.

Lei ha mai sofferto di androfobia?
Non credo esista una donna che non abbia mai provato questo disagio, anche se non esclusivamente patologico.

07 Giugno 2006

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