La catarsi del professor Pieraccioni

Leonardo Pieraccioni sta girando Il professor Cenerentolo, con Laura Chiatti e Flavio Insinna, tra Ventotene, Formia e Gaeta, film che definisce "catartico perché la parte del buono la fa Ceccherini"


Leonardo PIeraccioni, a 20 anni dal suo esordio dietro la macchina da presa con I laureati (1995), in queste settimane (dal 15 giugno, per 8 settimane) sta girando Il professor Cenerentolo, tra Ventotene, Formia e Gaeta, isola e cittadine del litorale tra Lazio e Campania, i cui amministratori locali riconoscono alla produzione di costituire la loro occasione per farsi conoscere e apprrezzare. 12, 20, 50, i numeri di PIeraccioni per quest’anno sono tre: il numero del film diretto (il dodicesimo), gli anni dall’esordio e la sua età anagrafica. Ciascuno di questi elementi concorrenti alla scrittura e alla direzione del film che lui ha definito “catartico, perché la parte del buono la fa Ceccherini”.
 
Il titolo evoca un Pieraccioni classico, commediante tra poesia e romanticismo.
Mi sono regalato un personaggio completamente diverso da quelli scritti finora. Sono vent’anni che ‘ci balocchiamo’ con il cinema e, quest’anno, laddove il mio personaggio è sempre stato romantico, volendo giungere al cu…ore della fanciulla, ora, a 50 anni, è sopraggiunto anche il disincanto della vita, dunque… questi due (Pieraccioni e Chiatti) s’infrattano.

Quindi, non è una storia d’amore?
C’è la dichiarazione d’amore più grande che possa esistere, quella del padre ad una figlia, qui adolescente, la quattordicenne Martina… nome della mia figliola nella vita. È l’amore supremo, che mi sarà possibile grazie a Morgana (Laura Chiatti, che dice: ‘per il mio approccio al lavoro, lui è perfetto; dirige, certo, ma non forza la mia natura’.), anche se mia figlia, in una scena di colloquio in carcere, dice: ‘…il mi’ babbo è un ladro’.

Pieraccioni, dunque, sta iniziando una nuova fase?
È l’inizio di una virata, di una cifra che sentivo di non potermi permettere prima: è il primo film in cui non sento il bisogno di riguardarmi nel combo (monitor), per capirci. Nella commedia mi ci sento sempre molto bene e io che sono un amante totale dei disgraziati che sommano le loro disgrazie per arrivare al tesoro, qui posso mettere in scena gli aspetti più comici del cinema.

Però non ha scelto la sua Toscana come ‘terra della commedia’, ma Ventotene. Perché?
Spesso, nella vita, vado in carcere a presentare i miei film e in una di queste occasioni ho avuto lo spunto per questo nuovo, ambientato in un carcere, che sta appunto sull’isola di Ventotene, una di quelle isole che ti mettono il ‘pizzicorino’ ma, ben oltre i luoghi, posso dire che, forse proprio in occasione di questi 20 anni, un po’ in tutto il film mi sono parecchio citato: non posso anticipare troppo ma… quello che nella cella dorme nella brandina sopra la mia è un omaggio a…

Vent’anni di carriera con una ‘squadra’ di interpreti quasi fissa: in questo film?
Ceccherini non è il buono. La Chiatti, Morgana, una ‘manfara’: diciamo una non proprio iscritta all’Accademia della Crusca; e poi Davide Marotta, che ricordiamo tutti per ‘Ciribiribì’ ma è un lillipuzziano incredibile, molto bravo: credo che da qui in poi farà parte della squadra.

Allora, a questo punto, basta aspettare Natale, appuntamento fisso per l’uscita del suo film.
Il mio pubblico è trasversale, per cui la data è perfetta, e poi ho scoperto che ho un grande pubblico di bambini, ‘che dura tanto nel tempo’ (ride). Zalone che esce in sala il 1 gennaio? In quella data chi doveva andare a vedere il mio film sarà andato: lui è un talento vero, ma meno bello di me (Laura Chiatti: ‘Pieraccioni è un figo!’). 

autore
17 Luglio 2015

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