Uomo di musica, o meglio “bambino”, poiché s’era avvicinato a quest’arte sin dai quattro anni, costruendo nel tempo una carriera come direttore d’orchestra, pianista, compositore: Ezio Bosso era nato a Torino 48 anni fa (13 settembre 1971) e s’è spento a Bologna, città in cui viveva. “Un grande artista, un uomo straordinario”, lo ha definito il Ministro Dario Franceschini.
Per il cinema aveva suonato, spesso per Gabriele Salvatores: Il ragazzo Invisibile, Il dolce e l’amaro, The Moon on the Lake, Quo Vadis, Baby?, Rosso come il cielo, Io non ho paura, Ribelli per caso, Qui non è il paradiso, Un amore.
Era il 2011 quando, durante un intervento per l’asportazione di una neoplasia, era stato colpito da una sindrome autoimmune, dapprima limite al suonare, comporre e dirigere, sommatasi al peggioramento di una patologia neurodegenerativa: il Maestro Bosso ha però coraggiosamente e talentuosamente ripreso a vivere di musica, seppur fosse stato lui stesso, lo scorso anno, a pregare che non gli fosse più chiesto di suonare, le sue mani erano adesso compromesse, eppure, nella sera tra il 19 e il 20 gennaio scorso, data della ricorrenza della nascita di Federico Fellini, per celebrare il suo centenario, Ezio Bosso, sul palco del Teatro Galli di Rimini, aveva appoggiato “un’ultima volta” le dita sui tasti, per Fellini, accompagnato dalla sua European Philarmonic Orchestra, e, eccezionalmente, dai suoi tre adorati cani, sul palco per tutto il concerto, perché “questo al Maestro Fellini avrebbe fatto molto ridere”, ci aveva raccontato proprio per quell’occasione: http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/54/80895/ezio-bosso-concerto-per-trombe-e-i-miei-cani-sul-palco-per-far-ridere-fellini.aspx
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