Good Morning, Cinecittà

In rassegna stampa si parla dei luoghi immaginari delle serie tv, della Torino amata da Argento, del cinema che sbarca nel Metaverso e di Jamie Lee Curtis, grata per il personaggio di Laurie


I LUOGHI (IMMAGINARI) DEL CINEMA E DELLE SERIE

Su Domani è pubblicato un estratto dell’intervento del filosofo Tommaso Arienna presentato al Festival dei luoghi comuni di Cuneo, in occasione di un incontro sul ruolo delle città nelle nuove narrazioni seriali. Secondo Arienna, “le nuove serie tv hanno fornito negli ultimi anni (insieme ai videogiochi, va detto) il miglior materiale possibile sfruttando al massimo l’elemento del tempo a proprio vantaggio, rendendo possibile un legame profondo fra spettatori e luoghi. Così molti spettatori sentono di essere stati a Hawkins, immaginaria città protagonista della serie tv di culto Stranger Things. Ho utilizzato il termine protagonista non a caso, perché le nuove serie tv hanno fatto delle ambientazioni, e in particolare proprio delle città, il loro elemento portante. Si pensi alla serie tv che ha dato un contributo decisivo alla diffusione di Netflix, House of Card.  La sigla di apertura è esplicitamente dedicata alla città di Washington e il direttore della fotografia ha dichiarato il preciso intento di mostrarla nelle scene sporca e cruda, con molto realismo. Lo scrittore Ed Finn ha analizzato criticamente tale sigla di apertura, giungendo alla conclusione che il modo di mostrare la città è l’emblema di una “visione algoritmica” della realtà, con chiaro riferimento all’algoritmo che Netflix utilizza per profilare i propria utenti”.

TORINO THE BEST

Su l’edizione torinese de La Stampa Dario Argento interviene in prima persona per ricordare il suo incontro con il capoluogo piemontese, dove è in svolgimento una rassegna dei suoi film, restaurati da Cinecittà. “Oggi – afferma Argento – si gira meglio a Torino che a Roma. Sotto la Mole si fanno un sacco di film con ottimi scenografi, tecnici, direttori della fotografia, gente con cui ho lavorato e conosco bene. Nel 1970 non era così. Le location perfette c’erano già, naturalmente, ma a mancare era il cinema. Torino l’avevo persa anni prima, non c’erano più teatri di posa, personale, maestranze. Chi ci aveva lavorato se n’era andato a cercare fortuna altrove. Avrei voluto girarvi già il mio primo film L’uccello dalle piume di cristallo, venni anche a fare i sopralluoghi, ma non esistevano le condizioni”.

IL CINEMA NEL METAVERSO

Su l’inserto L’Economia de Il Corriere della Sera, Maria Elena Zanini intervista Andrea Iervolino, fondatore della casa di produzione Ilbe, che presenterà il film Lamborghini nel cartellone di Alice nella Città, all’interno della Festa del Cinema di Roma. Iervolino ricorda di essere stato fra i primi a puntare sul digitale e sulla realizzazione di contenuti per la rete. “Ora – scrive la Zanini – l’ulteriore specializzazione è la produzione di short content da 60 secondi studiati appositamente per venire incontro alle esigenze delle nuove generazioni, vista la crescita esponenziale dei formati dei video reel di social network come TikTok e Instagram, a conferma che streaming, non la sala, resta il core business del gruppo. Che punta anche sul Metaverso con un progetto ambizioso, che Iervolino definisce il primo metamovie ancora in sperimentazione. “Stiamo studiando la possibilità di creare un film con esperienza immersiva di animazione che si possa vedere dalla prospettiva di ogni singolo personaggio – spiega Iervolino – cinque personaggi, cinque punti di vista differenti da vivere, una fruizione molto personale del contenuto. Nei prossimi 36 mesi completeremo la prima opera. Valuteremo quando e come distribuirla nel mondo reale”.

QUANDO L’ATTRICE SI CONFONDE NEL PERSONAGGIO

Intervistata da New York da Valentina Ariete su La Stampa, Jamie Lee Curtis si sofferma sul personaggio che l’ha resa celebre nel modo: Laurie Strode, protagonista della saga Holloween, giunta al tredicesimo capitolo. “Penso che Laurie Strode sia la sorella, l’amica, figlia, nipote di tutti. Rappresenta l’innocenza, la gentilezza. Quando incontra Michael Myers, che è l’incarnazione del male, si comincia a fare il tifo per lei. A questo punto della mia vita non c’è più separazione: Laurie e Jamie sono la stessa cosa. Non avrei mai fatto nulla nella mia vita senza di lei: mi ha dato una carriera, una famiglia. Le devo tutto. So che quando succederà – ho 64 anni, la matematica non è a mio favore – su giornale ci saranno queste parole: muore l’attrice di Halloween. È un marchio indelebile”.

10 Ottobre 2022

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