E’ un bel cambiamento poter vedere la cerimonia degli Oscar in chiaro sulla rete pubblica anziché su Sky, come era tradizione. L’evento cinematografico più atteso dell’anno che si terrà la notte del 10 marzo e sarà disponibile sia in streaming su RaiPlay e, proprio come accadeva venti anni fa, su Rai 1 nello speciale condotto da Alberto Matano a partire dalle ore 23:30 di domenica sera (ora italiana) fino alle 4.30 del mattino.
L’ultima vittoria italiana al Dolby Theatre di Hollywood in California risale ormai a dieci anni fa con La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Quest’anno il film italiano candidato è Io capitano di Matteo Garrone che racconta, nel modo più autentico possibile, le sofferenze dell’emigrazione africana verso l’Europa attraverso la storia di due adolescenti. A partire dal suo debutto, il lungometraggio ha riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica vincendo a Venezia il Leone d’argento per la regia e il Premio Marcello Mastroianni per l’attore protagonista Seydou Sarr; tra i premi anche il Moviemov Italian Film Fest di Bangkok e una candidatura ai Golden Globe.
A contendersi la bramata statuetta nella categoria del Miglior Film Straniero troviamo Perfect Days di Wim Wenders, vincitore del Prix d’interpretation a Cannes per Koji Yakusho, La società della neve diretto da Juan Antonio Bayona, il superfavorito La zona d’interesse di Jonathan Glazer, a chiudere la cinquina dei candidati è la pellicola drammatica tedesca La sala professori di İlker Çatak.
Nonostante i tanti riconoscimenti del film italiano candidato, secondo gli esperti Sisal, non sarà Garrone a portare a casa il trofeo dorato per Miglior Film Straniero. Il pronostico dà Io capitano a quota 7.50 con in testa a 1.05 La zona d’interesse di Jonathan Glazer tratto dal libro di Martin Amis che racconta i lager nazisti attraverso la vicenda alienante della famiglia del comandante del campo di Auschwitz. Ma, al di là del risultato, il film di Matteo Garrone rimarrà nella storia del premio accanto ai tanti capolavori che abbiamo portato in gara e che hanno contribuito a plasmare la storia del cinema.
Infatti, sono oltre trenta le pellicole, dal 1948 ad oggi, ad essere state candidate e, seppur poco meno della metà abbiano portato a casa la vittoria, il nostro resta il paese che vanta più candidature nella storia degli Academy Awards. Vediamo quali sono state tutte le nostre grandi vittorie.
Le nostre maestranze non potevano passare inosservate allo sguardo severo dell’Academy, così i riconoscimenti non hanno mai esitato ad arrivare. Gli artisti italiani che hanno trionfato ad Hollywood sono davvero tantissimi e ben prima che nascesse la categoria ufficiale del “Miglior Film Straniero” battezzata come tale solamente settant’anni fa. L’Italia infatti, aveva già vinto tre “Oscar speciali” – questo il nome del premio all’epoca – con Sciuscià di Vittorio De Sica del 1948, poi Ladri di biciclette del 1950, sempre del maestro De Sica, e infine per la produzione franco-italiana Le mura di Malapaga di René Clément nel 1951.
Come si diceva, nel 1957 è stata istituita la categoria Miglior Film Straniero qui, il primo a solcare il cammino fu Federico Fellini con La strada, e, anche l’anno successivo, il 1958, uscì vittorioso con Le notti di Cabiria. Nel 1960 fu invece la produzione Brasile/Francia/Italia Orfeo negro diretto da Marcel Camus a trionfare. Torna poi a vincere la statuetta d’oro Federico Fellini nel 1964 con 8 ½, seguito l’anno dopo da Vittorio De Sica con Ieri, oggi, domani (1965), Elio Petri con il suo Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto nel 1971, di nuovo Vittorio De Sica per Il giardino dei Finzi-Contini nel 1972, poi di nuovo Federico Fellini con Amarcord nel 1975. Dopo una pausa di quindici anni, vince per il Miglior Film Straniero Giuseppe Tornatore con Nuovo Cinema Paradiso nel 1990, seguito poi da Mediterraneo di Gabriele Salvatores nel 1992, La vita è bella di Roberto Benigni nel 1999 e infine La grande bellezza di Paolo Sorrentino nel 2014.
E’ una coproduzione internazionale il kolossal epico-biografico L’ultimo imperatore del 1988 che ottiene ben nove Oscar, a dirigere l’impresa è stato il talento italiano di Bernardo Bertolucci. Il lungometraggio, tratto dal soggetto Sono stato imperatore dell’autobiografia di Pu Yi, si è accaparrato la vittoria come Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Fotografia a Vittorio Storaro, Miglior Montaggio di Gabriella Cristiani, Miglior Sonoro, Migliore colonna sonora originale, Migliore Sceneggiatura non originale, Migliore Scenografia e Migliori Costumi.
Per quanto riguarda la nobile arte della recitazione, gli attori italiani ad aver vinto sono stati tre, tra cui due donne; la leggendaria Anna Magnani per il film La rosa tatuata del 1956 – pellicola aggiudicatosi anche la vittoria nelle categorie Miglior Fotografia e Miglior Scenografia – e Sophia Loren con La ciociara nel 1962, ricordato anche per essere stato il primo dato a un’attrice in un film non in lingua inglese. Poi, nel 1999 è la volta del premio come Miglior Attore per Roberto Benigni con La vita è bella, la pellicola che ha permesso al regista di ottenere la vittoria sia come Miglior attore protagonista che come Miglior film straniero, e che vinse anche per la Migliore colonna sonora di Nicola Piovani.
A comporre l’opera cinematografica però, non ci sono solamente attori e registi, bensì una gran quantità di maestranze che con cura rendono i costumi perfetti e adattati magnificamente al periodo storico richiesto dalla sceneggiatura, gli effetti speciali mozzafiato che rendono la nostra esperienza più immersiva che mai, il montaggio creativo per una narrazione stimolante, le musiche per organizzare l’opera audiovisiva rendendola davvero completa, il trucco adatto per trasformare gli attori nei personaggi che ameremo, le scenografie da sogno in cui farli vivere. E, possiamo dirlo, noi italiani, ci sappiamo fare anche su questi aspetti, dunque, ecco i nomi che si sono conquistati il podio nelle altre categorie.
Sicuramente, vincere l’Oscar rimane una delle aspirazioni più desiderate dai cineasti ma, la vittoria non è tutto e, ottenere una candidatura all’Academy Awards è già un grande riconoscimento. Tra i registi che hanno ottenuto delle candidature, anche se poi non sono usciti vincitori, ricordiamo Mario Monicelli, Nanni Loy, Gillo Pontecorvo fino agli anni ‘70. In seguito invece troviamo Dino Risi, Lina Wertmüller, Ettore Scola e Franco Brusati. Da non dimenticare poi Francesco Rosi, Gianni Amelio, Cristina Comencini.
L’Oscar alla carriera, che oggi prende il nome di Oscar Onorario, è uno dei premi più prestigiosi perché riconosce il genio di (appunto) un intero percorso artistico. Tra gli italiani che hanno ricevuto un Oscar alla carriera sono inclusi Sophia Loren (1991), Federico Fellini (1993), Michelangelo Antonioni (1995), Ennio Morricone (2007), Piero Tosi (2014) e Lina Wertmuller (2020) che ricordiamo essere stata, nel 1977 la prima donna regista nella storia ad aver ricevuto una nomination per la regia con il film Pasqualino Settebellezze.
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