Ex machina, quando l’Intelligenza Artificiale è donna

In anteprima al Bif&st l'esordio alla regia dello sceneggiatore di 28 giorni dopo Alex Garland, in arrivo nelle sale il 16 aprile con Universal


BARI – Nel nostro mondo iperconnesso, qual è il vero confine tra tecnologia e istinto umano, tra intelligenza meccanica e coscienza? Al Bif&st di Bari, quest’anno, una delle soluzioni più frequentate per leggere la contemporaneità attraverso il cinema è la fantascienza, e in particolare i misteri dell’intelligenza artificiale. Sotto l’aura del maestro Fritz Lang (a cui il festival dedica una bella retrospettiva) e del suo Metropolis, il teatro Petruzzelli ha già ospitato due storie i cui protagonisti sono androidi: Humandroid di Neill Blomkamp ed Ex machina, esordio alla regia dello sceneggiatore Alex Garland (28 giorni dopo, Sunshine) presentato in anteprima ieri sera, e nelle nostre sale con Universal dal 16 aprile.

Claustrofobico racconto “da camera” che si apre, a tratti, su ampi paesaggi mozzafiato, sulla scena di Ex machina si muovono sostanzialmente tre personaggi: il geniale scienziato Nathan (interpretato da un ambiguo e palestrato Oscar Isaac), il giovane programmatore Caleb (Domhnall Gleeson) e la robot-donna Ava (Alicia Vikander, già vista in A Royal Affair e Il settimo figlio). Il primo è l’inventore del più grande motore di ricerca del mondo (una sorta di Google), che sceglie il secondo – uno dei suoi dipendenti più dotati – per fargli passare una settimana nella sua villa isolata e ipertecnologica perché partecipi al Test di Turing con l’androide Ava, e metta alla prova la sua capacità di spacciarsi per un essere umano. Nella visione del regista il genio miliardario Nathan ha qualcosa a che vedere con Kurtz di Apocalypse Now: “Ha trascorso troppo tempo al di là del fiume ed è diventato un po’ matto. Al punto in cui noi lo conosciamo, Nathan ha già superato il limite”.

Grazie a scelte visive di grande impatto, interpretazioni sorprendenti e una scrittura misurata e sofisticata, il neoregista Alex Garland mette in campo un immaginario futuristico in cui emergono tutte le contraddizioni e i lati oscuri della tecnologia, ma anche dell’animo umano. Se da una parte l’intelligenza artificiale è storicamente raccontata dal cinema come una possibile minaccia per la sopravvivenza del genere umano, in Ex machina il discorso si complica, perché l’androide in questione ha le fattezze e gli atteggiamenti seducenti di una bella donna, pur sbattendo costantemente in faccia allo spettatore (e ai suoi comprimari) la sua natura artificiale, con circuiti e meccanismi sempre visibili. “E’ molto facile, pare, fare una ragazza robot che somigli a quella di Metropolis – aveva detto Garland – Per quanto riguarda il robot, l’idea era quella di trovare un’immagine che non facesse troppo riferimento ai robot del passato. È stata così utilizzata una rete, una maglia metallica come una ragnatela con alcuni punti luce attraverso cui si può guardare dentro e vedere la struttura dello scheletro. Non volevamo che lei fosse troppo elettronica o troppo meccanica, ma una sovrapposizione tra naturale e robotico”.

La natura ambigua di Ava è la chiave per esplorare il tema della A.I., ma anche quello della manipolazione: “Il film – continua il regista – parla di tre persone che mettono a confronto i loro cervelli, di come si mettano reciprocamente alla prova, di come tentino di sconfiggersi l’un l’altro mentalmente e formino alleanze tra di loro”. Ma parla anche del lato oscuro dei motori di ricerca, che viviamo come preziosi strumenti di uso quotidiano ma che in effetti “sanno tutto di noi” e potenzialmente, sono in grado di succhiarci via la vita: è proprio grazie ai dati estrapolati dal motore di ricerca che ha inventato, infatti, che lo scienziato Nathan ha creato la mente di Ava. Determinante anche la dimensione del conflitto tra sessi, visto che in Ex machina gli androidi sono tutti di genere femminile e sono concepiti come creature su cui l’uomo vorrebbe esercitare un totale controllo o, al contrario, come soggetti seduttivi e manipolatori.

24 Marzo 2015

Bari 2015

Bari 2015

Cinema & Fiction, tv italiana in cerca di innovazione

Al Bif&st il convegno "Cinema & Fiction: convergenze parallele?", un momento di confronto tra protagonisti del settore per capire quale possa e debba essere il ruolo della fiction in Italia, mentre dagli Stati Uniti arrivano i successi di serie tv che vantano attori da Oscar e ascolti strabilianti.
"Il problema dell'Italia è che non ha un'industria culturale degna", dice il direttore di 8 e 1/2 Gianni Canova, mentre Maurizio Sciarra si rivolge alla committenza e dice "La tv è ferma a 20 anni fa, non innova da decenni", mentre sta per arrivare in Italia il ciclone Netflix. Tra gli altri relatori Silvia Napolitano, Matilde Bernabei, Daniele Cesarano, Veridiana Bixio e Luca Milano per Rai Fiction

Bari 2015

Alba Rohrwacher due volte miglior attrice al Bif&st

Il messaggio dell'attrice: "Ringrazio il bellissimo Festival di Bari per questi riconoscimenti che arrivano a due film molto importanti per me, Hungry Hearts e Vergine giurata. Ringrazio il pubblico numerosissimo del festival. Purtroppo non posso essere con voi perché sono a Lisbona al Festival di Cinema Italiano. Ma sono davvero felice. E voglio ringraziare la Giuria dei Critici del Concorso Ufficiale e la Giuria Popolare delle Opere Prime"

Bari 2015

Bif&st: 2016 con Mastroianni e gli attori

73mila spettatori. Ovvero 2.500 in più rispetto allo scorso anno. La conferenza stampa di bilancio del Bif&st numero 6, guidato come sempre da Felice Laudadio, è la cronaca di un trionfo, ma anche un molto simbolico "passaggio di consegne" all'amministrazione locale futura, a cui il direttore e il presidente Ettore Scola chiedono in coro di confermare la fiducia in un progetto culturale che richiama un pubblico numerosissimo e giovane. Con il governatore Nichi Vendola in scadenza di mandato, resta un margine di incertezza per il futuro, che Laudadio cerca di scongiurare annunciando già non solo le date - dal 2 al 9 aprile 2016 - ma persino il programma del settimo Bif&st, che sarà dedicato a Marcello Mastroianni nel 20° anniversario della sua scomparsa, con una retrospettiva in 50 titoli. Al Teatro Petruzzelli la cerimonia di premiazione presentata da Stefania Rocca. Miglior regista Francesco Munzi, migliori attori Elio Germano, Alba Rohrwacher, Anna Foglietta e Carlo Buccirosso

Bari 2015

Nanni Moretti, superstar a Bari, legge il “Caro Diario”

"Manteniamo il mistero". Basterebbe l'ultima battuta della masterclass (riferita alla genesi di Habemus Papam), per riassumere l'incontro di Nanni Moretti con il pubblico del Bif&st, di cui è stato l'ultimo, attesissimo ospite. Dopo la proiezione di Caro diario, il regista ha letto il diario di lavorazione che scrisse per quel film del 1993: in un Teatro Petruzzelli affollatissimo, il regista ha rievocato quei giorni, per poi rispondere alle domande (o piuttosto ai timidi input) del moderatore Jean Gili. Come prevedibile, neanche una parola è stata dedicata a Mia madre, il nuovo film del regista che sarà in sala dal 16 aprile (e poi probabilmente a Cannes) in cui recita accanto a Margherita Buy e John Turturro. Ripercorrendo la sua carriera, ha detto: "Con gli anni sono diventato più esigente, ora il momento della scrittura è quello più difficile, mentre quello più faticoso e angosciante resta quello delle riprese"


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