Denial, processo all’Olocausto

Denial La verità negata uscirà il 17 novembre in Italia con Cinema di Valerio De Paolis. Ricostruisce il processo in cui venne messa in discussione la realtà dell'Olocausto


“Non un singolo evento di questo film è inventato, tutto è costruito sulla realtà dei fatti”. Così il regista di Denial La verità negata, l’inglese Mick Jackson. Noto per The Bodyguard con Kevin Costner e Whitney Houston, è alla Festa insieme alla storica Deborah E. Lipstadt per parlare di questo solido dramma processuale, splendidamente scritto da David Hare, su un caso di negazionismo portato in tribunale nel 2000 a Londra. Protagonista è una storica ebrea americana, la professoressa Lipstadt appunto, oggi 69enne, consulente di storia per l’Holocaust Memorial Museum negli Usa, dove è capo della commissione per l’antisemitismo e ha una carica presidenziale per l’Holocaust Memorial Council conferitale da Clinton e Obama. Autrice, tra gli altri, del volume Denying the Holocaust: The Growing Assault on Truth and Memory, venne portata in tribunale da David Irving, feroce polemista, autore del bestseller La guerra di Hitler, che ha messo al centro della sua attività pseudo scientifica, tutta al di fuori dell’accademia, la tesi che Hitler non diede mai l’ordine di sterminare gli ebrei. Negando la soluzione finale, Irving, adorato da antisemiti e skinhead di ogni sorta, sosteneva che ad Auschwitz morirono sì molti internati ma non sistematicamente, insomma che le camere a gas erano un’invenzione mai dimostrata.

Querelata per diffamazione in Gran Bretagna per le sue precise accuse contro Irving, Deborah Lipstadt (interpretata da una intensa Rachel Weisz) si è trovata, in base alla legge inglese, a dover dimostrare che l’Olocausto è realmente accaduto. Una situazione paradossale, assurda e dolorosa, che la portò ad affidare la sua difesa a un pool di straordinari avvocati, guidati da Richard Rampton (Tom Wilkinson). La strategia adottata, e inizialmente non condivisa dalla Lipstadt, è stata quella di non chiamare a testimoniare né la combattiva storica americana né i sopravvissuti allo sterminio consci che Irving (sullo schermo il grande Timothy Spall), che aveva scelto di portare avanti da solo il dibattimento con fare istrionico, li avrebbe potuti umiliare o deridere pubblicamente come era solito fare. E ci furono nel processo autentici momenti di suspense, come quando i giornali titolarono “no fori, no Olocausto”, dopo che Irving aveva mostrato che i buchi sul tetto della camera a gas da cui veniva diffuso il mortale Zyklon B non erano visibili in alcune foto e ricostruzioni e quindi forse non c’erano mai stati, o anche che il gas veniva sì usato ma per uccidere i pidocchi e fermare le epidemie di tifo. Alla fine il giudice diede ragione alla storica accettando la tesi della difesa, cioè la malafede della ricostruzione storica di Irving dettata dai suoi forti ed evidenti sentimenti antisemiti e razzisti. E la sentenza, un dossier di 333 pagine, decretò la débâcle del discutibile personaggio, il cui ricorso venne respinto.

Ma oggi, sedici anni dopo, il negazionismo ha ancora voce in capitolo? “Il processo non è superato perché le negazioni storiche continuano ad esserci”, spiega Deborah Lipstadt, citando tra gli esempi anche il genocidio degli armeni, il Rwanda o la negazione dei cambiamenti climatici ad opera delle multinazionali. Secondo il regista sono più di una le assonanze con il caso Trump, il controverso candidato alla presidenza Usa accusato di razzismo, come lo era Irving. “Internet – dice Jackson – è terreno fertile per la fioritura di bufale e idee folli, perciò è utile insegnare alle persone a ricostruire l’architettura della menzogna, chiedersi chi ci guadagna e cosa da una bugia, chi finanzia la sua diffusione. Con Donald Trump bisognerebbe adottare lo stesso metodo”. Ma certamente, al di là delle analogie con il presente, le scene più forti e toccanti del film sono proprio quelle in cui lo spettatore viene portato a contatto con la tragica realtà dell’Olocausto, come nella visita ad Auschwitz

Denial La verità negata uscirà il 17 novembre in Italia con Cinema di Valerio De Paolis, in contemporanea con la pubblicazione per la prima volta nel nostro paese, con Mondadori, del libro La verità negata in cui la storica ricostruisce le varie fasi di un processo che considera, per le sue conseguenze, al pari di quello di Norimberga. 

17 Ottobre 2016

Roma 2016

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Alice nella città +15,3% di presenze rispetto al 2015

Sono 42.191 le persone che hanno partecipato a eventi di Alice, 20.260 i biglietti emessi, 11.031 gli accreditati, 10.900 le presenze tra le proiezioni a ingresso libero e gli eventi

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2a edizione del MIA, aumento delle presenze

Nei 4 giorni di mercato il Mercato Internazionale dell'audiovisivo ha registrato un incremento generale di più del 6% dei dati numerici: 1500 sono stati i partecipanti, 58 i paesi rappresentati, più di 500 fra produttori e commissioning editors, circa 350 buyers, 130 international sales agent, 42 progetti di film, serie drama e doc and factual. 100 i titoli proposti sul mercato internazionale: con circa 20 anteprime mondiali di mercato e 16 di work in progress in What’s next Italy per un totale di circa 140 market screenings (+ 7%)

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Fondi Cinema: Luce Cinecittà nuovo gestore

In chiusura delle attività del MIA-Mercato internazionale dell’audiovisivo è stata presentata agli operatori del settore la nuova gestione dei Fondi Cinema che è stata affidata a Istituto Luce Cinecittà a partire dal prossimo 1° novembre. Il nuovo soggetto responsabile è stato individuato nell'ambito dell'attività di supporto e complementari al MiBACT, e in conformità con quanto previsto dalla Legge 111/2011 e dall’atto di indirizzo del 17 maggio 2016. Gli interventi di Nicola Borrelli, Roberto Cicutto, Claudio Ranocchi e Francesca Alesi

Roma 2016

Benigni: “Un nuovo film di un’allegria sfrenata”

"Dopo La tigre e la neve ho fatto tante altre cose, ho trasmesso la poesia di Dante usando la mia popolarità, undici anni dopo, sono pronto per fare un nuovo film magari con Tom Hanks, che ha detto di voler lavorare con me, lo considero uno dei più grandi attori di tutti i tempi. Il mio nuovo film sarà di un'allegria sfrenata". Roberto Benigni si concede al pubblico della Festa di Roma, nella giornata di chiusura, in una lunga conversazione con Antonio Monda che tocca tanti temi, compresa la recente visita alla Casa Bianca: "Come si fa a dire no a Obama?"


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