Convegno Cgil sul rilancio dell’industria cine-audiovisiva

Gli interventi di Bray, Tozzi, Cicutto e Camusso al convegno sulle politiche della formazione, dell'inserimento al lavoro e della certificazione professionale all'Istituto 'Rossellini' di Roma


“Il lavoro nel cinema ha delle caratteristiche peculiari come l’intermittenza e figure molto specializzate, serve una situazione normativa che ne tenga conto”, sono le parole di un messaggio che il ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, impegnato con il voto di fiducia, ha inviato tramite il capo di gabinetto Marco Lipari al convegno “L’alternativa possibile”, organizzato a Roma dalla Slc-Cgil Area Produzione Culturale sul tema del rilancio dell’industria cine-audiovisiva presso l’Istituto Cine-Tv ‘Roberto Rossellini’.
“Per rendere competitiva la nostra industria all’estero e per salvaguardare le eccellenze occorre puntare sulla formazione professionale e sulla ricerca” ha continuato il ministro Bray nel suo messaggio.

Riccardo Tozzi, presidente di Anica, ha spiegato che il sistema dell’audiovisivo dopo il successo industriale della fiction nazionale nonché del cinema, con quote di mercato superiori al 30 per cento, ha conosciuto uno stop in coincidenza con la crisi economica generale. “Oggi la strozzatura principale è nel sistema televisivo che è strutturato in 7 tv generaliste, per non parlare delle 30 testate giornalistiche della rete pubblica. Questo sistema non ha margini d’investimento e dunque non genera risorse da ricollocare nella produzione e nella creatività”.
Quanto alla formazione cine-audiovisiva, oltre a una strategia d’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso gli stage, Tozzi è convinto della necessità di altre scuole di eccellenza, sul modello del Centro sperimentale di Roma, distribuite su tutto il territorio, e di un intervento che porti ordine nelle scuole di indirizzo tecnico, certificando quelle di qualità.

Riflette sul futuro di Cinecittà e dei suoi 21 teatri di posa Roberto Cicutto, AD di Luce Cinecittà. “Realisticamente quanti di questi possono oggi essere occupati  e competitivi? Tanto più che facciamo i conti quotidianamente con i vincoli burocratici posti dalla Soprintendenza per i beni architettonici a proposito dei necessari interventi di riqualificazione degli studios esistenti. Comunque Cinecittà non può diventare un’altra cosa, deve mantenere la sua identità, quella di un luogo di cinema. E allora perché non pensare al riuso di alcuni teatri non utilizzati come spazi espositivi, residenze scolastiche di corsi collegati al progetto Erasmus, laboratori di restauro frutto della collaborazione con la Cineteca nazionale-CSC. Insomma un rinato polo dell’audiovisivo che abbia anche una sua attrattiva turistica”. Quanto all’inserimento di giovani stagisti, per Cicutto, potrebbe diventare obbligatorio purché le produzioni godano di agevolazioni fiscale e non di costi aggiuntivi.

“Non possono esistere stage gratuiti, perché quando lavoro sono un lavoratore e devo essere riconosciuto, prenderò meno di chi già lavora ma se non prendo nulla non sono un lavoratore – ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso – Vogliamo un apprendistato con regole precise dentro il percorso formativo con criteri di accesso e valutazione dell’esperienza da parte della scuola, come in Germania, non una forma di lavoro gratuita”. Camusso ha poi aggiunto  che non si dovrebbe ridurre l’età dell’obbligo scolastico perché “ci si può formare per tutta la vita ma il tempo dell’istruzione è quello della crescita”. Un ultimo punto toccato dal segretario generale della Cguil è stato quello degli accrediti dei corsi di formazione professionale la cui autorizzazione deve essere riformata perché spesso sono “garanzia di interessi privati che si scaricano sul bilancio pubblico”.

La segreteria nazionale di Slc Cgil in una nota al termine del convegno avanza la proposta “di costituire una commissione interministeriale che coinvolga i ministeri MiBACT e MLPS per la definizione delle specificità del settore del cine-audiovisivo e delle modalità di intervento legislativo: perché, anche ottimizzando la spesa e analizzando le esperienze sul campo, si convenga sulle necessarie diversità di applicazione, revisione o nuove previsioni degli istituti normativi che regolano il comparto. I sindacati di categoria, da parte loro, hanno dato vita all’organismo bilaterale AS.FOR.Cinema che, in prospettiva, si trasformerà in Ente Bilaterale per l’intera filiera dell’industria cineaudiovisiva, dalla pre-produzione all’esercizio: si tratta – conclude la nota di Slc Cgil – di un organismo che si occupa dello studio e dello sviluppo di iniziative dirette alla formazione dei lavoratori che rilascerà le certificazioni per l’apprendistato professionalizzante e per corsi di formazione e aggiornamento professionale”.

11 Dicembre 2013

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