Arnaldo Colasanti


A. ColasantiDocente di Poesia Italiana del Novecento presso l’Universita Tor Vergata di Roma, critico letterario, condirettore della rivista “Nuovi Argomenti” e ospite fisso in Rai, nel programma di Uno Mattina, dove dispensa le sue quotidiane pillole letterarie, Arnaldo Colasanti si è da tempo accostato anche al pianeta cinema. E’ stato infatti direttore artistico, la scorsa estate, della prima edizione del Festival di Santa Marinella ed ha curato, con altri esperti, i cinque volumi sul cinema realizzati dall’Enciclopedia Treccani.

Arnaldo Colasanti, quale film consiglia assolutamente di non perdere?
Premetto che io il cinema non lo associo ad una forma di spettacolo, ma mi attrae invece vivere il film come un’esperienza emotiva e cognitiva. Comunque, preferisco i film italiani: in particolare, Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, L’Isola di Costanza Quatriglio e Tartarughe sul dorso di Stefano Pasetto.

Perché?
Le conseguenze dell’amore, pur essendo un film autoreferenziale e narcisistico, descrive perfettamente la condizione della solitudine di un uomo che, per mettere ordine nella sua vita, decide di morire. La Quatriglio ne L’Isola narra bene i rapporti tra generazioni e tra i bambini, mentre Tartarugne sul dorso è una storia che racconta come nasce e vive l’amore nella discontinuità della vita.

Che genere di film preferisce?
La commedia italiana, quella di Risi o di Monicelli soprattutto.

Qual è il film italiano più bello che ha visto di recente?
L’Iguana perché, anche se la regista McGilvray è australiana e anche se nel film si mescolano elementi di matrice europea, è poi lo spirito italiano ad emergere, grazie anche alla trasposizione cinematografica del romanzo di Anna Maria Ortese, autrice italiana che meglio di altri racconta la vera tragedia di oggi: tragedia che nasce dal fatto di essere sempre più circondati da mostruosità.

Due buoni motivi per vedere L’Iguana?
Il tema del film è grandioso e incentrato sul contrasto tra bene e male: nella metafora del racconto, la protagonista viene vista da sguardi diversi, sia come un iguana sia come una bella ragazza. E poi trovo che la regista abbia trattato un tema così forte con eleganza, con umorismo misto ad aspetti tragici e con quella leggerezza propria della grande commedia italiana.

Preferisce il blockbuster americano o il film italiano d’autore?
Il film italiano d’autore.

Quale film sconsiglia assolutamente di vedere?
Tanti, troppi: l’unico aspetto positivo di ritrovarsi a vedere un brutto film è che si può uscire di corsa dalla sala per fare altre cose e guadagnare tempo prezioso. Un titolo per tutti: Troy di Wolfgang Petersen, certe scene di Enea ragazzino sono assolutamente ridicole.

Quale attore italiano ha apprezzato di più recentemente?
Andrea Renzi: più cresce e più diventa bravo.

Qual è l’attrice italiana che più le piace?
Laura Morante, ma tra le attrici non italiane adoro Barbora Bobulova.

E l’attore italiano che rimpiange di più?
Marcello Mastroianni, perché Sordi non è morto, lo incontri tutti i giorni per strada.

Quale film rivede sempre volentieri?
Lo scapolo di Antonio Pietrangeli, con Alberto Sordi.

A quale regista darebbe il Leone alla carriera?
A Ermanno Olmi.

Qual è il più bel film d’amore che ha visto?
Bianca di Nanni Moretti: l’amore del professore per Bianca è quello verso una donna pura, per questo, conformista e inesistente. E’ l’amore per una donna eterna e impossibile. Per una donna così angelicata, Dante che amava Beatrice è andato in paradiso; invece, Moretti sprofonda nell’inferno degli assassinii e delle galere.

Quale genere di film non andrebbe mai a vedere?
Quelli di fantascienza, sul genere di Guerre Stellari.

Quale sarà il prossimo film che vedrà?
Million Dollar Baby di Clint Eastwood.

Quale personaggio le sarebbe piaciuto interpretare sul grande schermo?
Sean Connery, l’uomo più bello del mondo, in qualsiasi suo film, in qualsiasi sua interpretazione, compresa la serie dei James Bond.

16 Ottobre 2005

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