E’ morto ieri sera in ospedale a Milano Morando Morandini, critico cinematografico, autore del celebre ‘Dizionario dei film e delle serie tv’ (Zanichelli), giunto nel 2015 alla 17/a edizione. Era nato nel 1924. Ha firmato monografie su celebri registi (Ejzenštejn, Bertolucci, Huston) ed è stato coautore (con Fofi e Volpi) di una Storia del cinema (1988). Nel 1995 ha pubblicato ‘Non sono che un critico’, testo autobiografico. Nel 1998 ha ricevuto il premio Ennio Flaiano e lo scorso anno l’Ambrogino d’oro.
Nel mondo del cinema e della cultura il nome di Morandini è sinonimo di qualità, di impegno e di una visione personale a partire dagli anni ’50, quando scrive per il quotidiano ‘La Notte’ (dal 1952 al 1961) che dedica molto spazio agli spettacoli e crea la pagina ‘Dove si va stasera’. E su quel quotidiano che comincia a usare, accanto alla critica, una sintesi in stelline, cui aggiungerà poi i pallini, quale sintesi del successo di pubblico. Il suo ruolo cresce poi e acquista una posizione centrale nel panorama della nostra critica cinematografica col suo arrivo a ‘Il Giorno’ (dal 1965 al 1998) che punta proprio su cultura e spettacolo, svecchiando di colpo un certo stile da terza pagina.”Sono un razionale emotivo”, diceva di sé Morandini, un ossimoro che traspare nelle schede del dizionario: sintesi puntuali, precise ma ricche di argute e taglienti osservazioni, come in tutta la sua attivita’ di una vita. Nel 1995 ha pubblicato ‘Non sono che un critico’, libro autobiografico di riflessioni sul proprio lavoro e sul ruolo del critico in cui viene messa a fuoco l’idea che la critica sia una forma di scrittura in cui il soggetto che scrive scopre, attraverso la visione del film e le emozioni che esso suscita, innanzitutto se stesso, la propria sensibilità di spettatore e di essere umano.
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