E’ morta a Ladispoli, vicino Roma, l’attrice Laura Antonelli. Nella sua carriera cinematografica, costellata da commedie sexy, è stata protagonista di pellicole di grande successo come Malizia (1973) di Salvatore Samperi che l’ha fatta conoscere tra il grande pubblico. Ma al periodo d’oro è poi seguito il declino per il suo coinvolgimento in una storia di droga: l’attrice fu arrestata nel ’91 nella sua villa alle porte di Roma, dove furono trovati 24 grammi di cocaina. L’odissea giudiziaria di Laura Antonelli fu lunga e clamorosa perché si concluse con l’assoluzione e la condanna del Ministero di Grazia e Giustizia a risarcire l’attrice.
Nata a Pola nel 1941, diploma di insegnante di educazione fisica, Laura Antonelli ha girato il suo primo film nel 1969: Le malizie di Venere, diretto da Massimo Dallamano e bloccato dalla censura. L’anno dopo ha ottenuto il primo successo, a fianco di Lando Buzzanca, nel Merlo maschio di Pasquale Festa Campanile. Dopo il trionfo di Malizia (sette miliardi d’incasso nel ’73, quando il biglietto del cinema costava mille lire), la bellezza prorompente e ‘antica’ della Antonelli ha attratto prima Giuseppe Patroni Griffi, che la volle per La divina creatura (1975), e poi Luchino Visconti che le affidò il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne L’innocente (1976) da Gabriele D’Annunzio.
Ma l’attrice ha avuto miglior fortuna nelle commedie: da Sessomatto di Dino Risi a Mio Dio come sono caduta in basso di Luigi Comencini in cui faceva la parodia delle eroine dannunziane. Negli ultimi anni aveva scelto di vivere sempre più appartata. Tra le sue ultime apparizioni, due ruoli da protagonista in tv: ne Gli indifferenti di Mauro Bolognini, tratto da Alberto Moravia, e in Disperatamente Giulia di Enrico Maria Salerno, trasmessi su Canale 5 nel 1988 e nel 1990.
“Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa di Laura Antonelli, attrice di rara bellezza e di grande bravura del cinema italiano. Tante le sue interpretazioni di successo che nel corso della sua ricca carriera le hanno reso importanti riconoscimenti”, ha dichiarato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini.
“E’ con profonda tristezza che ho appreso della morte di Laura che fu per me prima di tutto una compagna adorabile, dallo charme eccezionale”, ha detto Jean-Paul Belmondo. “Fu anche una partner di grande qualità, che tutti apprezzavano sui set. Di lei voglio conservare solo questi meravigliosi ricordi”.
“Una grande fragilità e un’altrettanto grande bontà. La sua morte mi rattrista enormemente e mi fa restare con l’angoscia di non averla aiutata abbastanza. Un’attrice così bella e brava non doveva finire così”, è il commento commosso di Lino Banfi.
Proprio Lino Banfi, insieme al fratello Claudio, al parroco di Ladispoli e all’ex attrice Claudia Koll sono gli ultimi amici che l’attrice ha chiesto di chiamare quando sarebbe morta. “Lo ha scritto su un biglietto – racconta l’assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Ussia – ed ora stiamo cercando di rintracciare il fratello che vive in Canada”.
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