Il regista francese Alain Resnais è morto Parigi all’età di 91 anni. Come ha dichiarato alla France Presse il suo produttore Jean-Louis Livi, Resnais è deceduto ”con attorno a sé la sua famiglia”. Resnais è stato innanzitutto un esponente di spicco della Nouvelle vague. I suoi due primi lungometraggi, Hiroshima mon amour (1959), finanziato e scritto da Marguerite Duras, e L’anno scorso a Marienbad (1961, premiato a Venezia con il Leone d’oro) in collaborazione con Alain Robbe-Grillet, hanno segnato la storia del cinema moderno.
Nella sua carriera artistica Resnais ha diretto una ventina di lungometraggi, collaborando con scrittori e sceneggiatori famosi come Jorge Semprun e Jacques Sternberg, e girando con grandi attori come Yves Montand (La guerra è finita,1966) e Jean-Paul Belmondo (Stavisky il grande truffatore, 1974).
A partire degli anni Ottanta Resnais lavora quasi esclusivamente con un trio di attori francesi: Sabine Azema (a cui era particolarmente legato), Pierre Arditi e André Dussolier, con cui gira film di successo come La vita è un romanzo, l’Amour à mort e mélo. Nel 1997 gira anche un commedia musicale (Parole, parole, parole…) e un’operetta (Mai sulla bocca).
I suoi ultimi film sono stati Vous n’avez encore rien vu (2012) e Aimer, boire et chanter, presentato con successo all’ultimo Festival di Berlino dove ha vinto il Premio Alfred Bauer.
Tanti i riconoscimenti avuti nel corso della sua lunga carriera: Leone d’oro alla carriera alla Mostra di Venezia 1995 e Leone d’argento per la regia alla Mostra di Venezia 2006 con Cuori; Gran premio della giuria a Cannes 1980 con Mio zio d’America e Premio speciale alla carriera al Festival di Cannes 2009; due Orsi d’Argento al Festival di Berlino, uno per Smoking No Smoking (1994) e un altro alla carriera (1998), un David di Donatello e un Nastro d’Argento.
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