Proseguiamo la nostra carrellata di esempi progettuali realizzati nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, riprendendo da dove ci eravamo lasciati la settimana scorsa con le iniziative proposte dalle scuole.
Accanto alle due linee CinemaScuolaLAB troviamo anche “Visioni Fuori Luogo” indirizzata a scuole secondarie situate in aree a rischio e/o aree periferiche e/o nelle zone più disagiate del Paese e/o scuole interessate dal fenomeno della dispersione scolastica.
I progetti presentati dalle scuole a valere su questa linea specifica dovevano prevedere la realizzazione con il coinvolgimento degli alunni di un prodotto audiovisivo, e nella maggior parte dei casi si è trattato di opere dedicate a tematiche sociali o strettamente legate al territorio di appartenenza.
Un primo esempio è quello del Liceo Scientifico Statale Giulietta Banzi Bazoli situato in un quartiere di Lecce, che ha dato vita al progetto “Torniamo a respirare Cinema: un corto lungo un anno” coinvolgendo 70 tra studenti e studentesse nella realizzazione di un cortometraggio. Ai giovani alunni, provenienti da classi della secondaria di I e II grado, è stata data l’opportunità di provare la vita sul set trasmettendo valori come la collaborazione e il gioco di squadra. L’intero percorso ha formato ragazzi e ragazze sulle varie fasi di produzione di un’opera dalla sceneggiatura al montaggio permettendo loro di mettere a frutto la propria creatività. Sfruttando la città di Lecce come set notturno e metropolitano è nato il corto Rubacuori che vuole essere uno sunto di riflessione sulla comunicazione odierna che avviene prevalentemente online, soprattutto nel caso delle nuove generazioni native digitali.
Per la seconda testimonianza ci spostiamo a Capolona in provincia di Arezzo dove l’I.C. G. Garibaldi ha coinvolto altri 7 istituti scolastici del territorio, condizionato da fenomeni di dispersione scolastica. Con il progetto “Fuori Campo” in ciascuna delle otto scuole è stato proposto un percorso così composto: laboratori finalizzati alla formazione e sensibilizzazione in tema di cinema e audiovisivo, produzione dell’opera filmica, corsi per i docenti e in conclusione una serie di eventi finali di restituzione dei risultati dell’iniziativa.
Studenti e studentesse hanno lavorato alla produzione di un film ad episodi, ognuno ambientato nello specifico territorio dove ha sede la scuola creando così un’opera altamente rappresentativa della realtà territoriale. Il lungometraggio realizzato La nave dei folli: otto storie alla ricerca di un approdo racconta di un uomo che, approdato in una terra sconosciuta, si mette alla ricerca di storie che “abitano” nel territorio circostante. Queste racconti sono spaccati realistici della vita adolescenziale di ragazzi e ragazze, che ne sottolineano disagi ed emozioni mettendo sotto la lente di ingrandimento i problemi quotidiani e le dinamiche sociali.
Ancora una volta, anche questi due nuovi esempi di progettualità ci mostrano come il mezzo audiovisivo possa essere per le nuove generazioni un’occasione unica per entrare in contatto con le loro emozioni e per analizzare in modo critico la realtà che li circonda.
Sono risultati ammessi a finanziamento 96 enti su 360 istanze ricevute in fase di candidatura, rappresentando quindi il 26,7% del totale
Il Ministro ha sottolineato come la cultura sia uno strumento fondamentale per contrastare i diversi problemi che affliggono le nuove generazioni
A fronte di 13 candidature pervenute, sono risultati ammessi a finanziamento 11 enti con un contributo totale di quasi 2,3 milioni di euro, in media 206mila euro a progetto
Il tema di quest’anno è stato “Building Bridges” ovvero costruire ponti, con l’obiettivo di riportare i film per bambini al centro delle discussioni riguardanti legislazione, fondi pubblici e politiche di sostegno