A Baranello e Bucine contro i pregiudizi e l’overdose di immagini

Continuiamo il percorso alla scoperta dei progetti legati al Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola


In questo nuovo episodio del focus dedicato al Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola vogliamo riportare la testimonianza di due progetti realizzati direttamente da scuole vincitrici del contributo della linea CinemaScuolaLAB, che prevede due diversi indirizzi: uno dedicato a scuole delle infanzia e primarie e uno dedicato a scuole secondarie.

In riferimento al primo caso raccontiamo l’esempio dell’I.C. “G. Barone” di Baranello in provincia di Campobasso, che ha coinvolto i piccoli alunni della scuola primaria all’interno del progetto “Louis – Il cinema tattile”. Lo stesso titolo dell’iniziativa sottolinea quale è stato il tema principale richiamando Louis Braille. È stato infatti posto l’accento sulla cecità come occasione per insegnare a bambini e bambine ad approcciarsi senza pregiudizio a chi viene percepito come diverso dalla società. Il progetto ha proposto quattro laboratori dedicati a scrittura creativa, grammatica delle immagini, storyboard e scenografia, che hanno permesso a studenti e studentesse di familiarizzare con i meccanismi di realizzazione di un film e di entrare in contatto con le loro emozioni. Da questo percorso è nato il corto “I colori del buio” che ha portato i piccoli studenti all’interno del set facendoli partecipare come attori sotto l’attenta guida di docenti e professionisti. L’opera racconta una delicata storia di integrazione dalle sfumature fantastiche, in una Baranello del futuro è calata un’oscurità permanente e la comunità chiede aiuto a un giovane inventore cieco.

Similmente l’Istituto Comprensivo di Bucine in provincia di Arezzo ha realizzato un percorso formativo indirizzato a studenti e studentesse della secondaria di primo grado culminato con la produzione di un cortometraggio. Il progetto “BUonCINEciak” si è posto come obiettivo di aiutare i giovani a diventare fruitori consapevoli in un mondo moderno dove si è continuamente esposti a immagini. Una prima fase comune a tutte le classi ha previsto una serie di film da vedere in sala come spunto per lavorare all’alfabetizzazione iconica dei partecipanti con la guida di un esperto del settore. Successivamente il percorso si è differenziato in base all’età dei ragazzi: le classi prime hanno partecipato a un laboratorio finalizzato alla creazione di un trailer, le classi seconde hanno approfondito le fasi di realizzazione di una sceneggiatura mentre le classi terze hanno seguito un percorso dedicato alla critica cinematografica. Infine tutti gli studenti e le studentesse coinvolti hanno preso parte davanti e dietro la telecamera alla produzione del cortometraggio “Tutta colpa delle staderine”, una commedia ambientata in piccolo paese di periferia nella Toscana degli anni Ottanta.

Questi due esempi di iniziative proposte e organizzate direttamente dalle scuole sottolineano le opportunità che possono nascere da un percorso dedicato all’educazione all’audiovisivo che non solo permette di avvicinare i giovani al mondo del cinema ma anche di offrire spunti di riflessione riguardo temi sociali e territorio.


02 Marzo 2024

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