Quando nei primi giorni di marzo del 2022 Bruce Willis ha confessato di essere affetto da afasia, la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio, ed essere costretto ad abbandonare la recitazione, l’eroe di tanti film in cui niente e nessuno poteva fermarlo ha mostrato il suo volto più umano: la sua fragilità.
Per contrasto la mente vola subito al personaggio che gli ha dato la fama e la notorietà: il durissimo John McClane di Trappola di cristallo, primo capitolo della serie cinematografica Die Hard. È proprio in questi giorni si sono celebrati i 35 anni dalla sua comparsa nelle sale cinematografiche.
Willis interpreta un poliziotto di New York che si reca sulla West Coast per fare visita alla moglie per le vacanze. Poco dopo il suo arrivo alla festa di Natale al Nakatomi Plaza, dove lei lavora, i terroristi guidati dal personaggio di Alan Rickman (che proprio con questo ruolo di villain fece conoscere la sua grandezza al pubblico mondiale) prendono il controllo dell’edificio e McClain deve salvare tutte le persone prese in ostaggio.
Trappola di cristallo è uno dei film d’azione fondamentali degli anni ’80, si direbbe un’opera “seminale”, e dimostrò che Willis non era un semplice “one trick pony” televisivo (parola per definire una persona che ha una sola abilità o che ha avuto successo una sola volta, quasi casualmente) baciato dalla fortuna per la amatissima serie Moonlight. Il suo detective John McClane (ruolo che riprenderà in altri quattro episodi) è stato per una generazione di spettatori l’eroe d’azione definitivo: creativo, cinico, con la battuta sempre pronta. E per molti resta anche uno dei migliori film – alternativi – di Natale, della storia del cinema.
Per celebrarlo ecco 5 curiosità e 5 errori (i cosiddetti “blooper”)
Inizialmente il ruolo del protagonista McClane fu offerto a Frank Sinatra che aveva girato nel 1968 Inchiesta pericolosa, tratto dal libro The Detective. E il romanzo da cui è tratto Die Hard (Nothing Lasts Forever) era il seguito proprio di The Detective. Sinatra ovviamente rinunciò: non aveva l’età per un ruolo del genere.
Nei cinema della Germania i criminali tedeschi capitanati da Hans Gruber diventarono… irlandesi.
Ricordate nel finale la faccia di Rickman che cade nel vuoto? Stupore e paura da Oscar. Per ottenerla gli venne detto che lo avrebbero lasciato al “tre” e invece fu “sganciato” solo all’uno.
Nel film si vede spessissimo Willis a piedi nudi nell’edificio, nei condotti d’areazione e così via. In realtà gli venne fatto un calco dei piedi per poi modellargli delle calzature che ne simulavano la nudità, così da evitargli dolore o incidenti nelle scene d’azione.
Per questo film Willis fu pagato 5 milioni di dollari (un cifra da capogiro) mentre per il quinto della saga uscito nel 2013… ben 25 milioni!
Non c’è nessuna ambulanza nel camion quando arrivano i terroristi, ma Theo la guida proprio fuori dal tir verso la fine del film (errore riconosciuto dai registi).
All’inizio, poco dopo che i terroristi hanno lanciato il loro assalto, McClane guarda fuori da una finestra e vede una donna nell’edificio di fronte. Tuttavia, le lunghe inquadrature precedenti e successive dell’edificio in cui si trova mostrano che non ci sono altri palazzi nelle vicinanze.
Più volte, durante le trasmissioni con le radio ricetrasmittenti, i personaggi si interrompono l’un l’altro, cosa impossibile visto il tipo di apparecchi che stavano usando.
Nel combattimento con Karl appare lampante la presenza di uno stuntman al posto di Willis visto che gli manca il tatuaggio sulla spalla.
L’orchestra scompare. Suonano quando McClane sta guidando verso il Nakatomi Building, suonano dopo il suo arrivo e suonano ancora quando i terroristi irrompono alla festa. Tuttavia, quando gli ostaggi vengono radunati e successivamente portati sul tetto, i membri dell’orchestra non si vedono da nessuna parte.
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